PERFEZIONA LA RICERCA

FestiviFeriali

Parole Nuove - Commenti al Vangelo e alla LiturgiaCommenti al Vangelo
AUTORI E ISCRIZIONE - RICERCA

Torna alla pagina precedente

Icona .doc

TESTO Omelia per il 27 maggio 2001 - Ascensione del Signore Anno C

Totustuus  

Ascensione del Signore (Anno C) (27/05/2001)

Vangelo: Lc 24,46-53 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 24,46-53

46e disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, 47e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. 48Di questo voi siete testimoni. 49Ed ecco, io mando su di voi colui che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall’alto».

50Poi li condusse fuori verso Betània e, alzate le mani, li benedisse. 51Mentre li benediceva, si staccò da loro e veniva portato su, in cielo. 52Ed essi si prostrarono davanti a lui; poi tornarono a Gerusalemme con grande gioia 53e stavano sempre nel tempio lodando Dio.

NESSO TRA LE LETTURE

Nella solennità dell'Ascensione l'insieme della liturgia sembra dirci: "Missione compiuta, ma non terminata". Nel vangelo Luca mette in rilievo il compimento della missione: mistero pasquale ed evangelizzazione universale. La narrazione del libro degli Atti si fissa principalmente sul compito non terminato: sarete miei testimoni... fino ai confini della terra; questo Gesù...tornerà... Infine, la lettera agli Ebrei sintetizza nel Cristo glorioso, sommo sacerdote del santuario celeste, la missione compiuta (entrò nel santuario una volta per sempre), ma non terminata (intercede presso il Padre in favore nostro...verrà una seconda volta... a coloro che l'aspettano per la loro salvezza).

MESSAGGIO DOTTRINALE

1. Gesù Cristo può andarsene tranquillo. L'Ascensione non è nessun momento drammatico, né per Gesù né per i discepoli. L'Ascensione è il congedo di un fondatore, che lascia ai suoi figli il compito di continuare la sua opera, non lasciandoli abbandonati alla propria sorte, ma seguendo passo dopo passo le vicissitudini della sua fondazione nel mondo mediante il suo Spirito. Cristo può andarsene tranquillo, perché si sono compiute le Scritture su di lui, e i discepoli cominciano a comprenderlo. Cristo può andarsene tranquillo, non perché i suoi uomini siano degli eroi, ma perché il suo Spirito li accompagnerà sempre e dovunque nel loro compito evangelizzatore. Può andarsene tranquillo Gesù Cristo, perché i suoi, posseduti del fuoco dello Spirito, proclameranno il Vangelo di Dio, che è Gesù Cristo, a tutti i popoli, generazione dopo generazione, fino al confine della terra e fino alla fine dei tempi. Cristo può andarsene tranquillo, perché ha compiuto la sua missione storica, e ha passato la staffetta al suo Spirito, che la interiorizzerà in ciascuno dei credenti. Cristo può andarsene tranquillo, perché i discepoli proclameranno lo stesso Vangelo che egli ha predicato, faranno gli stessi miracoli che egli ha realizzato, testimonieranno la verità del Vangelo, così come lui la testimoniò, fino alla morte in croce. Puoi andartene tranquillo, Gesù, perché la tua Chiesa, in mezzo alle contraddizioni di questo mondo, e nonostante le debolezze e le miserie dei suoi figli, ti sarà sempre fedele, fino a che tornerai.

2. Andarsene da questo mondo rimanendovi. Ogni uomo sente nel suo intimo, in vista della morte, il desiderio intenso di restare nel mondo, di lasciarvi qualcosa di se stesso, di andar via rimanendo. Lasciare dei figli che lo prolunghino e lo ricordino, lasciare una casa costruita da lui, un albero da lui piantato, lasciare un'opera - non importa se grande o piccola - di carattere scientifico, letterario, artistico...Gesù Cristo, nella sua condizione di uomo e Dio, è l'unico che può soddisfare pienamente questa ansia del cuore umano. Egli se ne va, come ogni essere storico, ma resta, anche, e non solo nel ricordo, non solo in un'opera, ma realmente. Egli vive glorioso nel cielo, e vive misterioso sulla terra. Vive per mezzo della grazia nell'intimo di ogni cristiano; vive nel sacrificio eucaristico, e nei tabernacoli del mondo prolunga la sua presenza reale e redentrice. Vive ed è rimasto con noi nella sua Parola, codesta Parola che risuona sulle labbra dei predicatori e nell'intimo delle coscienze. È rimasto e si fa presente nel papa, nei vescovi, nei sacerdoti che lo rappresentano davanti agli uomini, che lo prolungano con le loro labbra e con le loro mani. È rimasto, Gesù, con noi, costruendo con il suo Spirito, dentro di noi, l'uomo interiore, l'uomo nuovo, immagine vivente sua nella storia. La presenza e la permanenza di Gesù Cristo nel mondo è molto reale, ma anche molto misteriosa, occulta, visibile soltanto per coloro che hanno lo sguardo brillante come uno smeraldo ed illuminato dalla fede.

SUGGERIMENTI PASTORALI

1. Cristo è rimasto con noi. Nella vita umana, abbiamo bisogno di una presenza amica, perfino quando siamo soli. Una presenza reale: la moglie, i figli, un parente, un compagno d lavoro, un vicino di casa...O almeno una presenza sognata, immaginaria: il ricordo della madre, l'immagine dell'amico del cuore, il pensiero del figlio che vive in un'altra città o in un altro paese...Codesta presenza reale o sognata ci conforta, ci consola, ci dà pace, ci motiva. Cristo è rimasto con ciascuno e con tutti noi. La sua è una presenza reale ed efficace, benché non visibile e palpabile. Una presenza di amico che sa ascoltare i nostri segreti e le nostre intimità con affetto, con pazienza, con bontà, con misericordia e con amore; che sa allo stesso modo ascoltare le nostre piccole cose di ogni giorno, benché siano le stesse, benché siano cose senza importanza; che sa perfino ascoltare le nostre ribellioni interiori, i nostri sfoghi d'ira, le nostre lacrime di orgoglio, i nostri spropositi in momenti di passione... Cristo è rimasto con te, al tuo fianco, per ascoltarti. La presenza di Cristo è anche una presenza di Redentore, che cerca con tutti i mezzi la nostra salvezza. Egli sta al nostro fianco nella tentazione, per darci forza ed aiutarci a vincerla. È il nostro compagno di cammino quando tutto va bene, quando il trionfo corona il nostro sforzo, quando la grazia va conquistando terreno nella nostra anima. Sta con noi nel momento della caduta, nella disgrazia del peccato, per aiutarci a riflettere, per darci una mano al momento di alzarci. Cristo è rimasto con te per salvarti. Pensi qualche volta a codesta presenza stupenda di Cristo, amico e redentore?

2. La liturgia della vita quotidiana. Cristo, come sacerdote della Nuova Alleanza, ha offerto la sua vita giorno per giorno sull'altare della quotidianità, fino a consumare la sua offerta nella liturgia della croce. Con l'Ascensione, il nostro sommo sacerdote è partito da questo mondo. Noi cristiani, popolo sacerdotale, assumiamo il suo stesso compito di consacrare il mondo sull'altare della storia. Per il cristiano, ogni atto è un atto liturgico, ogni giorno è una liturgia di lode e di benedizione di Dio. Non c'è nessuna attività della vita quotidiana degli uomini che non possa trasformarsi in ostia santa e gradita a Dio. Pertanto, ci dice la costituzione dogmatica sulla Chiesa del Vaticano II, tutti i discepoli di Cristo, in preghiera continua e in lode a Dio, debbono offrire se stessi come sacrificio vivo, santo e gradito a Dio (cf Rom 12,1) (LG 10). Tramite il battesimo, che ci ha introdotto nel popolo sacerdotale, siamo chiamati a confessare davanti agli uomini la fede che abbiamo ricevuto da Dio per mezzo della Chiesa. In quanto membro del popolo sacerdotale confesso la mia fede in casa, davanti ai miei figli o davanti ai miei genitori. Con il mio atteggiamento e la mia parola confesso la mia fede in una riunione di amici o di lavoro. Come partecipe del sacerdozio battesimale, pongo la mia fede al di sopra di tutto e davanti a tutto, e ne faccio il metro unico delle mie decisioni e comportamenti. La mia vita, è già liturgia santa e gradita a Dio? È questo il mio desiderio più intimo ed il mio più fermo proposito?

 

Ricerca avanzata  (54028 commenti presenti)
Omelie Rituali per: Battesimi - Matrimoni - Esequie
brano evangelico
(es.: Mt 25,31 - 46):
festa liturgica:
autore:
ordina per:
parole: