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TESTO Tutta la città davanti alla porta di casa

Monaci Benedettini Silvestrini  

Mercoledì della I settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (16/01/2008)

Vangelo: Mc 1,29-39 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mc 1,29-39

29E subito, usciti dalla sinagoga, andarono nella casa di Simone e Andrea, in compagnia di Giacomo e Giovanni. 30La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei. 31Egli si avvicinò e la fece alzare prendendola per mano; la febbre la lasciò ed ella li serviva.

32Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati. 33Tutta la città era riunita davanti alla porta. 34Guarì molti che erano affetti da varie malattie e scacciò molti demòni; ma non permetteva ai demòni di parlare, perché lo conoscevano.

35Al mattino presto si alzò quando ancora era buio e, uscito, si ritirò in un luogo deserto, e là pregava. 36Ma Simone e quelli che erano con lui si misero sulle sue tracce. 37Lo trovarono e gli dissero: «Tutti ti cercano!». 38Egli disse loro: «Andiamocene altrove, nei villaggi vicini, perché io predichi anche là; per questo infatti sono venuto!». 39E andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demòni.

In questo breve brano di vangelo, San Marco - nel suo stile tanto semplice quanto efficace - riesce a racchiudere con una intensità particolare un momento significativo della missione terrena di Cristo. Sembra che sia volontaria una contrapposizione tra l'atteggiamento del popolo, di tutti quelli che cercano Gesù, e dello stesso Gesù. Da un lato vi è quasi una frenesia, un voler portare tutto e tutti davanti a Gesù. Dall'altro la calma e la tranquillità con la quale Gesù risponde in modo preciso a tutte le sollecitazioni, senza farsi travolgere dall'atmosfera concitata, e dando risposta a tutti; dalle situazioni apparentemente più "semplici", come la febbre, ai casi più disperati di indemoniati. Tutti vogliono avvicinarsi a Gesù, tutti gli vogliono parlare – per sé o per altri. È bello sorprendersi per questa sollecitudine divina. Chi sta a letto, per un qualcosa che potrebbe essere ritenuto banale, trova comunque chi diventi suo portavoce davanti a Gesù. È un particolare da non trascurare questo che riguarda la suocera di Pietro; a Gesù venivano presentati casi certamente più gravi; Egli risponde con uguale attenzione e sollecitudine. In quella confusione, in quel spingi-spingi, Gesù trova quasi un momento di sospensione nell'avvicinarsi alla malata. San Marco, riprendendo Gesù nella sua fermezza e gentilezza, quasi fa un fermo-immagine in quel momento di confusione. L'incontro con Dio, con Gesù supera certamente le nostre idee di spazio e tempo. È un momento nel quale entra tutto il mondo, così come nell'Ostia Consacrata vi è un Mistero più grande di tutti i mondi.

 

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