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TESTO Dio ci prende per mano per condurci alla santità

padre Antonio Rungi

Battesimo del Signore (Anno A) (13/01/2008)

Vangelo: Mt 3,13-17 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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In quel tempo, 13Gesù dalla Galilea venne al Giordano da Giovanni, per farsi battezzare da lui. 14Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: «Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?». 15Ma Gesù gli rispose: «Lascia fare per ora, perché conviene che adempiamo ogni giustizia». Allora egli lo lasciò fare. 16Appena battezzato, Gesù uscì dall’acqua: ed ecco, si aprirono per lui i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba e venire sopra di lui. 17Ed ecco una voce dal cielo che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento».

Celebriamo oggi la Festa del Battesimo di Gesù e la parola di Dio, nel brano del Vangelo di oggi, ci descrive con dovizia di particolari il momento in cui Gesù, dal Precursore, nel fiume Giordano, riceve il battesimo di acqua che Giovanni praticava per quanti sentivano la necessità di pentirsi e cominciare una vita nuova.

Dal testo del Vangelo si comprende facilmente che ci troviamo di fronte ad una nuova epifania e rivelazione della divinità di Cristo. Il testo, infatti, chiude proprio con questa affermazione sulla bocca di Dio: "Questi è il Figlio mio, l'amato". E' da sottolineare come Giovanni vuole evitare a tutti i costi che Gesù si faccia battezzare da Lui, ben sapendo il Precursore che proprio Gesù Cristo era ed è l'unico Salvatore, colui che è venuto a battezzare in Spirito santo per la remissione dei peccati dell'umanità. Gesù è pure detto l'amato di Dio, a conferma della natura divina di Figlio che insieme allo Spirito Santo formano una sola cosa: è il mistero trinitario che qui in questo battesimo al Giordano si manifesta e diventa leggibile attraverso i vari segni: la voce, che è quella di Dio, la persona di Cristo e la colomba che è lo Spirito Santo.

E' evidente che il battesimo di penitenza predicato e praticato da Giovanni il Battista è ben altra cosa del battesimo sacramento istituito da Gesù Cristo per elevarci alla natura di figli adottivi di Dio e rimettere in ordine il disordine causato dal peccato originale. Con battesimo infatti la persona credente oltre a manifestare la propria fede in Gesù Cristo viene sollevato dalla condizione di peccato originario contratto in ragione del fatto che si appartiene al genere umano. La festa di oggi è un evidente invito a riscoprire il dono della fede e del battesimo oggi. In una realtà sociale nella quale il senso di Dio si è smarrito diventa anche problematico far passare un simile messaggio di speranza per ogni uomo intenzionato a fare un percorso di fede in contrasto con la mentalità atea dissacrante nel nostro tempo. Una mentalità che si evince sempre di più nei contatti umani, nei ragionamenti e nell'uso dei media. C'è chi si fa paradossalmente paladino dello sbattezzarsi, cioè del rifiuto del battesimo anche da un punto di vista giuridico, quasi che il battesimo una volta ricevuto lo si può togliere con una semplice richiesta al parroco di togliere il proprio nome dal libro in cui è stato registrato. Il battesimo come la cresima e l'ordine sacro inglobano in sé il sigillo sacramentale; per cui una volta ricevuto non si cancella più, la persona è identificata nel cuore di Dio come battezzato, ovvero suo figlio adottivo. Tuttavia va rilevato che su un piano pratico ed operativo il battesimo lo si può rinnegare di fatto, non vivendo più da cristiano o assumendo come linea di pensiero e di condotta l'ateismo più radicale e anticristiano. Purtroppo sono tantissimi i cristiani che una volta battezzati in realtà non hanno vissuto mai concretamente questo sacramento impegnandosi a seguire la strada del Vangelo e rispondendo in pieno alle proprie esigenze. Le promesse battesimali di rinunciare a Satana e alle sue opere, ovvero al peccato, richiedono un supplemento di fede più profonda e convinta in Dio, Padre, in Gesù Cristo, suo Figlio, nello Spirito Santo, nella Chiesa e nella salvezza ultraterrena. Il dono del battesimo, che per antica tradizione nella chiesa cattolica viene conferito ai bambini appena nati o di pochi giorni e mesi, sta a testimoniare la grande attenzione al bene spirituale che la comunità dei credenti ha avuto sempre a cuore nel corso dei millenni, nonostante, a volte, le critiche ad essa rivolta circa il battesimo dei bambini.

Questi dubbi ed incertezze di fede possono essere compresi alla luce dei testi della Parola di Dio di oggi che ci accompagna nel cammino verso Colui che è la vera speranza e gioia della nostra esistenza terrena.

Con il battesimo Dio ci prende per mano come un padre attento e premuroso e come una mamma tenera e generosa per condurci ad una vita degna di essere vissuta in comunione perfetta con Lui. Il battesimo infatti ci solleva dalla condizione di peccato e ci porta ad una condizione di grazia soprannaturale. In questa opera di accompagnamento iniziale e permanente Dio ci consegna nelle mani del suo Figlio, l'Agnello immolato per i nostri peccati, perché in Lui riscopriamo la nostra vera identità, che è quella di figli di Dio. Ce lo ricordano gli Atti degli Apostoli nel brano di oggi.

Gesù è il Signore di tutti, il Kyrios, colui che è misericordia e bontà senza limiti. Perciò l'antica formula latina di inizio della celebrazione eucaristica ci riporta alla nostra condizione essenziale di peccatori che, nonostante il battesimo e la grazia rigenerante che è venuta dall'acqua del fonte battesimale, non siamo in grado di vivere in perfetta armonia con Dio. Da qui la necessità di dirgli "Signore, pietà, Cristo pietà, Signore pietà" e dirlo per tre volte a conferma della condizione di peccato in cui siamo rispetto alla santità eccelsa di Dio da cui attingere luce e pace per i nostri giorni terreni, nella speranza di vederlo, oltre i veli attuali della fede, così come Egli è nel suo Regno verso il quale camminiamo speditamente, con tanti inciampi lungo la strada che spesso ci fanno deviare o ritardare il nostro andare.

Anche oggi vogliamo pregare insieme alla comunità con l'orazione iniziale della celebrazione eucaristica della Festa del Battesimo di Gesù: "Padre onnipotente ed eterno, che dopo il battesimo nel fiume Giordano proclamasti il Cristo tuo diletto Figlio, mentre discendeva su di lui lo Spirito Santo, concedi ai tuoi figli, rinati dall'acqua e dallo Spirito, di vivere sempre nel tuo amore". Amen.

 

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