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TESTO Una famiglia in difficoltà

mons. Roberto Brunelli

Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe (Anno A) (30/12/2007)

Vangelo: Mt 2,13-15.19-23 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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13I Magi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò: Erode infatti vuole cercare il bambino per ucciderlo».

14Egli si alzò, nella notte, prese il bambino e sua madre e si rifugiò in Egitto, 15dove rimase fino alla morte di Erode, perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta:

Dall’Egitto ho chiamato mio figlio.

19Morto Erode, ecco, un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe in Egitto 20e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre e va’ nella terra d’Israele; sono morti infatti quelli che cercavano di uccidere il bambino». 21Egli si alzò, prese il bambino e sua madre ed entrò nella terra d’Israele. 22Ma, quando venne a sapere che nella Giudea regnava Archelao al posto di suo padre Erode, ebbe paura di andarvi. Avvertito poi in sogno, si ritirò nella regione della Galilea 23e andò ad abitare in una città chiamata Nàzaret, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo dei profeti: «Sarà chiamato Nazareno».

La celebrazione del Natale è accompagnata da altre che invitano a riflettere sulle sue valenze: le domeniche di Avvento hanno parlato della fedeltà di Dio, che ha mantenuto la promessa di mandare agli uomini un liberatore; martedì sarà una festa di fede, non perché è capodanno ma perché, di quel Liberatore, si considera la Madre; l'Epifania punterà l'attenzione sul fatto che Egli è venuto nel mondo non per restarvi nascosto ma per farsi conoscere da tutti gli uomini. Questa domenica è dedicata a considerare che, fattosi uomo, il Figlio di Dio ha voluto avere una famiglia umana.

Per riflettere sulla famiglia in cui è nato, la liturgia propone quest'anno l'episodio della fuga in Egitto: saputo che il re Erode cercava il bambino per ucciderlo (e allo scopo, si sa, il tiranno non esitò a far mettere a morte tutti gli innocenti neonati di Betlemme), Giuseppe prende la sposa e il bambino e li porta al sicuro "all'estero", dove rimane sino a quando non potrà riportarli nella sua casa di Nazaret.

Una famiglia tribolata, quella scelta da Gesù: dapprima un decreto del governo romano costringe Giuseppe a lasciare il suo paese per affrontare un lungo viaggio, con la sposa che, quasi al termine della gravidanza, non è certo nelle migliori condizioni per sostenerne i disagi; giunti a Betlemme, non trovano di meglio che far nascere il bambino in una stalla; neppure il tempo di rimettersi, ed ecco la necessità di fuggire, con tutte le incognite, le paure e i problemi dell'andare verso l'ignoto. Una famiglia tribolata, che richiama tante altre situazioni anche del nostro tempo: dai profughi del Darfur costretti da anni alla paura sotto una tenda nel deserto, agli emigranti costretti a separarsi dai loro cari, e magari annegati nel Mediterraneo prima ancora di raggiungere la meta; dai perseguitati e incarcerati sotto regimi tirannici, ai genitori straziati dal non avere di che nutrire i loro bambini. Gesù ha assunto l'umanità, anche partecipando a tutti i suoi dolori.

La famiglia di Nazaret richiama anche le tante famiglie disastrate non per mali cui soggiacciono senza colpa, ma solo per l'egoismo di uno o di entrambi i coniugi: l'egoismo di chi pensa a sé, accantonando attenzione, comprensione, pazienza; l'egoismo di chi chiude gli occhi e il cuore davanti alle sofferenze che provoca, in particolare nei figli; l'egoismo di chi rinuncia a intendere l'amore nel suo significato pieno e davvero appagante. Gesù ha voluto nascere in una famiglia, anche per richiamare il valore dell'amore autentico, di un uomo e una donna tra loro e verso i figli. E nella famiglia di Nazaret si può comprendere che cosa motiva e sostiene l'amore: la ricerca della volontà di Dio, l'accoglienza del suo progetto su di loro, che malgrado le apparenze è sempre e soltanto un progetto d'amore. Maria e Giuseppe hanno saputo affrontare oscurità e difficoltà, nella convinzione di rispondere così alla volontà di Dio, certi che Egli tutto orienta al bene, anche se ai loro umani e dunque limitati orizzonti non sempre era immediatamente chiaro. Gesù ha voluto avere una famiglia, anche per proporla come modello a tutte le altre.

 

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