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TESTO Omelia per il 25 dicembre 2000 - Natale del Signore (Messa del giorno)

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Natale del Signore - Messa del Giorno (25/12/2000)

Vangelo: Gv 1,1-18 (forma breve Gv 1,1-5.9-14) Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 1,1-18

1In principio era il Verbo,

e il Verbo era presso Dio

e il Verbo era Dio.

2Egli era, in principio, presso Dio:

3tutto è stato fatto per mezzo di lui

e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.

4In lui era la vita

e la vita era la luce degli uomini;

5la luce splende nelle tenebre

e le tenebre non l’hanno vinta.

6Venne un uomo mandato da Dio:

il suo nome era Giovanni.

7Egli venne come testimone

per dare testimonianza alla luce,

perché tutti credessero per mezzo di lui.

8Non era lui la luce,

ma doveva dare testimonianza alla luce.

9Veniva nel mondo la luce vera,

quella che illumina ogni uomo.

10Era nel mondo

e il mondo è stato fatto per mezzo di lui;

eppure il mondo non lo ha riconosciuto.

11Venne fra i suoi,

e i suoi non lo hanno accolto.

12A quanti però lo hanno accolto

ha dato potere di diventare figli di Dio:

a quelli che credono nel suo nome,

13i quali, non da sangue

né da volere di carne

né da volere di uomo,

ma da Dio sono stati generati.

14E il Verbo si fece carne

e venne ad abitare in mezzo a noi;

e noi abbiamo contemplato la sua gloria,

gloria come del Figlio unigenito

che viene dal Padre,

pieno di grazia e di verità.

15Giovanni gli dà testimonianza e proclama:

«Era di lui che io dissi:

Colui che viene dopo di me

è avanti a me,

perché era prima di me».

16Dalla sua pienezza

noi tutti abbiamo ricevuto:

grazia su grazia.

17Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè,

la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo.

18Dio, nessuno lo ha mai visto:

il Figlio unigenito, che è Dio

ed è nel seno del Padre,

è lui che lo ha rivelato.

NESSO TRA LE LETTURE

Potremmo dire che le letture del giorno di Natale si concentrano nel dare una risposta al grande interrogativo che ha attraversato duemila anni di cristianesimo: "chi è Gesù Cristo?" La risposta la troviamo, soprattutto, nel prologo del vangelo secondo san Giovanni. Il Verbo, il creatore dell'universo, la luce del mondo, il rivelatore del Padre, eccetera. Questa risposta del vangelo è collocata nell'ambito del profetismo dell'Antico Testamento: Gesù Cristo, il messaggero che porta la pace e la salvezza (prima lettura); Gesù Cristo, l'ultimo e definitivo profeta di Dio (seconda lettura).
MESSAGGIO DOTTRINALE

Chi è Gesù Cristo? In tutto il mondo cristiano il giorno 25 celebriamo la nascita di un bambino: Gesù di Nazaret, che ha rivoluzionato, nel corso di duemila anni, la storia dell'umanità, soprattutto dell'Occidente. Quelli che non sono cristiani forse si domandano chi è questo bambino che i cristiani celebrano con tanta solennità. E non è male che anche noi, in questa singolare occasione del Natale, ce lo domandiamo. O, ancora meglio, che lo domandiamo alla Bibbia, attraverso la quale Dio ci parla e si rivela a noi.

Gesù Cristo è il Verbo. È il Verbo che vive nel seno di Dio, e che pone la sua tenda tra gli uomini, in un determinato momento della storia. Gesù Cristo, prima di essere una parola pronunciata dalla storia, è "La Parola" pronunciata dallo stesso Dio. Nel mondo di Dio, il Padre sta pronunciando eternamente La Parola. A Betlemme, al tempo dell'imperatore Augusto, La Parola eterna è pronunciata da labbra umane, si trasforma in parola di carne. Si chiama Gesù di Nazaret. Chi è Gesù? È il Verbo, che, essendo pronunciato dagli uomini, suona Gesù di Nazaret. Chi è il Verbo? È Gesù, che il Padre chiama La Parola. Nel mistero di Gesù Cristo non si può separare l'eternità dal tempo, il Verbo da Gesù. Sarebbe tradire la rivelazione di Dio. Nel corso della storia, Dio aveva pronunciato parole per mezzo dei profeti, parole che manifestavano in modo incompleto la rivelazione di Dio. Con Gesù Cristo, il Padre pronuncia l'ultima, definitiva ed unica Parola, nella quale si compendia e giunge a pienezza tutta la rivelazione (seconda lettura).

Gesù è la vita e la vera luce del mondo. Vita e luce sono due immagini molto usate in tutto l'Antico Testamento. Dio è il creatore della vita (piante, animali, uomo). Allo stesso tempo che creatore, è anche il signore, che dispone di essa secondo i suoi imperscrutabili disegni. L'uomo è stato creato per la vita, non per la morte. Ciononostante, a causa del peccato, il regno della morte si è installato nella storia. Quando noi cristiani proclamiamo che Gesù è la vita, affermiamo che egli è il vincitore della morte e il restauratore della vita nell'umanità. Restaurando la vita, quest'ultima è come un faro di luce in un mondo prigioniero della tenebra. Confessando che Gesù di Nazaret, nel momento stesso di nascere, è vita e luce degli uomini, stiamo affermando anche che non è una vita qualsiasi, o una qualsiasi luce, effimera e debole, ma la Vita e la Luce originarie, presenti in Dio stesso. Poiché è Vita e Luce, la sua storia personale, una qualsiasi in se stessa tra le storie degli uomini, è fonte di Vita e di Luce per l'umanità intera.

Gesù è il rivelatore del Padre. "Dio, nessuno lo hai mai visto, il Figlio unigenito, che è nel seno del Padre, ce lo ha rivelato". Gesù Cristo non soltanto è rivelato dai profeti, per esempio da Michea, come messaggero di pace, di consolazione e di salvezza, o non soltanto è rivelato come superiore agli angeli (seconda lettura). Egli stesso, in persona, è rivelatore. E quale altra realtà più profonda può rivelarci, se non il mistero di Dio, dal quale viene e nel quale abita, mistero assolutamente sconosciuto per gli uomini? Il Padre non è visibile. Si rende visibile e presente in Gesù Cristo. Egli lo fa visibile parlandoci del Padre, per esempio con le parabole del padre misericordioso, e soprattutto ci parla del Padre nel suo modo di vivere e di stare nel mondo, tra gli uomini.

SUGGERIMENTI PASTORALI

Per te, chi è Gesù Cristo? Dobbiamo lasciare le questioni generali e domandarci in modo molto personale: "Per me, chi è Gesù Cristo?". Secondo come si risponda a questa domanda con le labbra, con il cuore e soprattutto con la vita, la nostra esistenza seguirà una rotta o l'altra, seguirà alcuni parametri o altri, secondo i quali vivere. Se Gesù Cristo è tutto per me: il mio Dio, il mio salvatore, il mio modello, il mio tutto, cercherò di rendere reale nella mia vita questa convinzione. Se Gesù Cristo è un uomo straordinario, il più enigmatico e grandioso tra i figli di Adamo, ma niente di più che un uomo, sarò forse un grande ammiratore della sua figura, cercherò di seguire la sua vita moralmente esemplare, ma non cadrò mai in ginocchio davanti a lui, né lo invocherò come redentore, né sarò disposto a dare la mia vita per il fatto di credere in lui. Se Gesù Cristo non è stato altro che "un hippie tra yuppies", come qualcuno ha detto, o un messia fallito, come pensano molti ebrei, o un "avatar" tra tanti altri che sono esistiti e che continuano a venire all'esistenza, che senso ha continuare ad essere discepolo di Gesù di Nazaret? A che scopo continuare a fare una pantomima recitando il credo? Che questo Natale riaffermiamo la nostra fede in "Gesù Cristo, vero Dio e vero uomo", in "Gesù Cristo, redentore dell'uomo".

Presenza di Cristo nella storia. Gesù Cristo è il vivente. Egli non è passato alla storia, come tanti personaggi che un giorno, secoli o millenni fa', ciò non importa, amarono e furono amati, percorsero gli stessi spazi o spazi simili a quelli che oggi percorriamo in paesi o città del nostro pianeta. Gesù Cristo non appartiene al passato. Mentre noi uomini abbiamo, per la nostra stessa condizione storica, una relazione con il passato e con il futuro, Egli è un presente senza altra relazione. Egli vive, sta al tuo fianco, ti accompagna. Egli ti ama, si interessa di te, ti illumina con la sua luce, ti dice parole di verità e di vita. Egli vuole il tuo bene, non ti lascia tranquillo quando prendi una brutta strada, è un amico che agirà sempre bene con te davanti alla verità, di fronte all'eterno destino. Gesù vive nel tuo cuore attraverso l'amicizia e la comunione con lui. Vive nell'eucarestia, nel tabernacolo. Vive nella Bibbia, Parola immortale di Dio all'uomo. Vive negli uomini e nelle donne che credono in lui, lo amano e seguono i suoi passi. Vive nel Papa e nei Vescovi, che lo rappresentano davanti agli uomini. Vive nei bambini innocenti, egli, che non cessò mai di essere bambino nella sua relazione con suo Padre. Egli vive per darci la vita, per ricordarci sempre che il nostro destino è la vita o, meglio, la Vita.

 

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