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TESTO Commento su Giovanni 1,1-18 (forma breve Giovanni 1,1-5.9-14)

don Roberto Rossi  

Natale del Signore - Messa del Giorno (25/12/2007)

Vangelo: Gv 1,1-18 (forma breve Gv 1,1-5.9-14) Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 1,1-18

1In principio era il Verbo,

e il Verbo era presso Dio

e il Verbo era Dio.

2Egli era, in principio, presso Dio:

3tutto è stato fatto per mezzo di lui

e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.

4In lui era la vita

e la vita era la luce degli uomini;

5la luce splende nelle tenebre

e le tenebre non l’hanno vinta.

6Venne un uomo mandato da Dio:

il suo nome era Giovanni.

7Egli venne come testimone

per dare testimonianza alla luce,

perché tutti credessero per mezzo di lui.

8Non era lui la luce,

ma doveva dare testimonianza alla luce.

9Veniva nel mondo la luce vera,

quella che illumina ogni uomo.

10Era nel mondo

e il mondo è stato fatto per mezzo di lui;

eppure il mondo non lo ha riconosciuto.

11Venne fra i suoi,

e i suoi non lo hanno accolto.

12A quanti però lo hanno accolto

ha dato potere di diventare figli di Dio:

a quelli che credono nel suo nome,

13i quali, non da sangue

né da volere di carne

né da volere di uomo,

ma da Dio sono stati generati.

14E il Verbo si fece carne

e venne ad abitare in mezzo a noi;

e noi abbiamo contemplato la sua gloria,

gloria come del Figlio unigenito

che viene dal Padre,

pieno di grazia e di verità.

15Giovanni gli dà testimonianza e proclama:

«Era di lui che io dissi:

Colui che viene dopo di me

è avanti a me,

perché era prima di me».

16Dalla sua pienezza

noi tutti abbiamo ricevuto:

grazia su grazia.

17Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè,

la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo.

18Dio, nessuno lo ha mai visto:

il Figlio unigenito, che è Dio

ed è nel seno del Padre,

è lui che lo ha rivelato.

La Parola si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi" (Gv. 1,14).

Il compimento della rivelazione, dono supremo dell'amore divino, è Gesù Cristo, il Figlio di Dio fatto uomo per noi, la Parola unica, perfetta e definitiva del Padre, il quale in Lui ci dice tutto e ci dona tutto. " Dio che aveva già parlato nei tempi antichi molte volte e in diversi modi ai padri per mezzo dei profeti, ulti­mamente, in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del Figlio, che ha costituito erede di tutte le cose e per mezzo del quale ha fatto an­che il mondo" (Ebrei 1, 1 s).

In Gesù i testi del Primo testamento acquistano e manifestano il loro pieno significato: "Tutta la Scrittura è un libro solo e questo libro è Cristo" (Ugo da San Vittore). Nutrirsi del­la Scrittura è nutrirsi di Cristo: "L'ignoranza delle Scritture - afferma San Girolamo - è ignoranza di Cristo". Chi vuole vivere di Gesù deve ascoltare incessantemente le divine Scritture, nessuna esclusa.

È in esse che si rivela il vol­to dell'Amato, in questo oggi che passa e nel giorno dell'amore senza fine: "Il tuo volto, Si­gnore, io cerco": ricercare il volto di Gesù deve essere l'anelito di tutti noi cristiani.

"Se per­severiamo nel cercare il volto del Signore, al termine del nostro pellegrinaggio terreno sarà Lui, Gesù, il nostro eterno gaudio, la nostra ricompensa e gloria per sempre" (Benedetto XVI).

 

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