TESTO Commento su Luca 1,46-55

Dalla Parola del giorno
Di generazione in generazione la sua misericordia.

Come vivere questa Parola?

Questo cammino verso il vero Natale (non quello del gran mercato consumistico) è segnato dal canto del Magnificat di Maria di cui, qui, sottolineiamo un'espressione di grande rilievo. La Vergine, che porta nel grembo "Colui per il quale tutte le cose sono state fatte", percepisce nel suo cuore e canta con tutta se stessa un fatto di enorme importanza anche per noi: L'azione di Dio abbraccia tutta la storia. Ed il suo agire è questo suo esercitare la misericordia (non la violenza punitrice!) presso tutte le nazioni, le culture, i modi di essere e di vivere di ogni uomo sulla terra. Il card. Martini osserva: 'Giona rinfaccia a Dio di essere clemente, longanime, di lasciarsi impietosire E Dio deve quasi difendersi da questa accusa, perché la sua misericordia è qualcosa d'incomprensibile, di avvolgente, di assoluto. In effetti è il fondamento stesso della nostra vita e della nostra libertà'.

È così! Proviamo a verificarlo nelle profondità del nostro cuore. Ciò che ci dà vigore spirituale, consolazione nelle pene, coraggio di perseverare nel cammino è la certezza d'essere amati senza condizioni. È lì che si pone la nostra possibilità di sentirci liberi e di esserlo davvero.

Dio ci ama di un amore di misericordia che è come dire di un amore senza misura, non commisurabile con quello che siamo e che facciamo. Chi ci ha "tessuto" quando ancora eravamo nel grembo di nostra madre, chi ha dato la vita per noi fin dentro l'infamia della croce, fa della nostra miseria il "recipiente" della sua misericordia.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, vivo l'avvicinarsi del Natale ripetendo questa espressione di Maria: "di generazione in generazione la sua misericordia". Inoltre chiedo allo Spirito Santo di dilatarmi l'anima alla consapevolezza di questo mare di amore che è la misericordia.

Donami, o Maria, il tuo cuore puro e umile perché io mi faccia capacità accogliente della Misericordia di Dio anche per tanti fratelli e sorelle.

La voce di un anonimo del II secolo

Il suo amore per me ha umiliato la sua grandezza. Si è fatto simile a me perché io lo riceva, si è fatto simile a me perché io di lui mi rivesta. Non ho avuto paura nel vederlo perché egli è per me misericordia. Ha preso la mia natura perché io lo comprenda, il mio volto, perché io da lui non mi distolga.
Dalle Odi di Salomone