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TESTO Vino nuovo in otri nuovi

don Nazareno Galullo (giovani)  

VIII Domenica del Tempo Ordinario (Anno B) (02/03/2003)

Vangelo: Mc 2,18-22 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mc 2,18-22

18I discepoli di Giovanni e i farisei stavano facendo un digiuno. Vennero da lui e gli dissero: «Perché i discepoli di Giovanni e i discepoli dei farisei digiunano, mentre i tuoi discepoli non digiunano?». 19Gesù disse loro: «Possono forse digiunare gli invitati a nozze, quando lo sposo è con loro? Finché hanno lo sposo con loro, non possono digiunare. 20Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto: allora, in quel giorno, digiuneranno. 21Nessuno cuce un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio; altrimenti il rattoppo nuovo porta via qualcosa alla stoffa vecchia e lo strappo diventa peggiore.

22E nessuno versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti il vino spaccherà gli otri, e si perdono vino e otri. Ma vino nuovo in otri nuovi!».

E' la vita che distingue le cose "cristiane" da quelle "non cristiane". Quando sento parlare di morte, di annientamento, di fine...., capisco che Cristo non c'entra per niente. Sì, perché Cristo è vita, non è certo annientamento. Quando ero più piccolo, diciamo adolescente, le catechiste della mia parrocchia di origine mi imponevano dei digiuni assurdi per un ragazzo di 10 anni. Praticamente svenivamo ogni domenica al ritmo di 3 o 4, perché non potevamo altrimenti accedere alla comunione.

La cosa assurda, e ribadisco ASSURDA, era quella di insinuare nella nostra mente uno scrupolo incredibile: se per caso ti scappava una risatina durante la messa erano guai!!! Se per caso guardavi una ragazzina... era finita!!!

Quando è morto il parroco, le "pie donne" hanno fatto la fuga, in cerca di altri sacerdoti autoritari. Non ne hanno trovato, si sono dovute adeguare: certamente la loro diaspora le ha "svelate". Le abbiamo viste per quello che erano realmente: tutta osservanza di esteriorità, pochissima anima.

E' così di chi osserva digiuni e penitenze per sé stessi: diventano, permettetemi, una sorta di autoerotismo psicologico, che appaga solo sè stessi. Niente di più egoistico...

Invece Gesù ci invita a guardare alla vita in faccia e a fare tutto con senso.

Oggi (scusatemi se sono loquace), è anche il vangelo della novità. Sì, perché "vino nuovo in otri nuovi" è il segnale che chi è cristiano non è mai vecchio. E' anche quindi un vangelo di gioventù: quella spirituale, quella del cuore, la più bella. Perché puoi essere vecchio a 20 anni e giovane a 50. Io ci credo in questo.

Vino nuovo in otri nuovi, è un avvertimento per chi dice: "si è sempre fatto così"; "questa è la tradizione". Niente di più falso, nel cristianesimo, che è tradizione nel senso di trasmissione, ma è novità "vera", perché è lo Spirito che guida il suo popolo "alla verità tutta intera". E, più andiamo avanti, e più sarà bello scoprire sentieri nuovi e orizzonti immensi. Se restiamo ancorati al "si è sempre fatto così", rimarremo a trastullarci nelle nostre idee religiose legate al passato...e rimpiangeremo sempre i "bei tempi passati". Saremo noi quegli anziani che oggi rimproveriamo!

 

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