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TESTO Commento su Matteo 11,16-19

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Venerdì della II settimana di Avvento (14/12/2007)

Vangelo: Mt 11,16-19 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Dalla Parola del giorno

A chi paragonerò questa generazione? Essa è simile a quei fanciulli seduti sulle piazze... che dicono: Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato, abbiamo cantato un lamento e non avete pianto. Ma alla sapienza è stata resa giustizia dalle sue opere.

Come vivere questa Parola?

L'incredulità che Gesù denuncia passando in mezzo ai suoi è la stessa che attanaglia i nostri cuori sempre in cerca di evidenze e di 'ragionevoli' dimostrazioni d'evidenza. Come i contemporanei di Gesù, anche noi ci troviamo spesso ingabbiati dentro i vicoli ciechi dei nostri ragionamenti e dei nostri calcoli, incapaci di discernere i segni dell'avvento di Dio, nel variare dei tempi e dei modi attraverso cui Egli si manifesta.

Assomigliamo - dice Gesù - a quei bambini capricciosi che stando in piazza si rimbeccano a vicenda: "Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato, vi abbiamo cantato un lamento e non avete pianto".

La conversione alla quale Gesù e i suoi profeti ci invitano non è mai organizzata in tal modo da andare bene al nostro stile. Dio chiede troppo ed esagera! Dio dona troppo o troppo poco ad alcuni e sbaglia, è ingiusto! La conversione dal male predicata dal Battista è troppo dolorosa, richiede ascesi e noi brontoliamo: ma il nostro Dio non è il Dio della gioia? Perché soffrire? Gesù invita alla festa della gioia tutti, indipendentemente dai meriti e noi ancora brontoliamo: ma il nostro Dio non è il Dio giusto che ripaga ciascuno secondo le sue opere?

E' come se la festa nuziale a cui c'invita Gesù e il dono del perdono che ci apre al pentimento sincero ci trovassero indifferenti e distratti, né l'uno e né l'altro soddisfano i nostri desideri infantili e pretenziosi; ci ritroviamo incapaci di vedere nel nostro quotidiano l'armonia benedetta di Dio.

Oggi nel rientro al cuore, tendiamo fiduciosi l'orecchio alla Parola del Signore per coltivare nella fede la certezza che Dio 'c'insegna ciò che è vantaggioso e ci guida per la strada su cui dobbiamo andare' (prima lettura).

O Dio, nostro redentore, tu sei il nostro maestro e ci guidi sulle strade della vita. Rendici attenti ai tuoi richiami; apri i nostri occhi perché possiamo riconoscere la venuta del Figlio dell'uomo in mezzo a noi e gioire per la vita che dona a noi e a tutti i nostri fratelli e sorelle senza calcolo di meriti.

La voce di un profeta dei nostri giorni

Affrontare le prove della vita ci consente, in ultima analisi, di vivere meglio. E di danzare meglio, con la gioia del Signore, attraverso le buie notti di tribolazione e le serene albe di speranza.
Henri Nouwen

 

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