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TESTO Incontro a Cristo da veri convertiti

padre Antonio Rungi

II Domenica di Avvento (Anno A) (09/12/2007)

Vangelo: Mt 3,1-12 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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1In quei giorni venne Giovanni il Battista e predicava nel deserto della Giudea 2dicendo: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino!».

3Egli infatti è colui del quale aveva parlato il profeta Isaia quando disse:

Voce di uno che grida nel deserto:

Preparate la via del Signore,

raddrizzate i suoi sentieri!

4E lui, Giovanni, portava un vestito di peli di cammello e una cintura di pelle attorno ai fianchi; il suo cibo erano cavallette e miele selvatico.

5Allora Gerusalemme, tutta la Giudea e tutta la zona lungo il Giordano accorrevano a lui 6e si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati.

7Vedendo molti farisei e sadducei venire al suo battesimo, disse loro: «Razza di vipere! Chi vi ha fatto credere di poter sfuggire all’ira imminente? 8Fate dunque un frutto degno della conversione, 9e non crediate di poter dire dentro di voi: “Abbiamo Abramo per padre!”. Perché io vi dico che da queste pietre Dio può suscitare figli ad Abramo. 10Già la scure è posta alla radice degli alberi; perciò ogni albero che non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco. 11Io vi battezzo nell’acqua per la conversione; ma colui che viene dopo di me è più forte di me e io non sono degno di portargli i sandali; egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. 12Tiene in mano la pala e pulirà la sua aia e raccoglierà il suo frumento nel granaio, ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile».

Al secondo appuntamento con le domeniche di Avvento in preparazione al Natale, subito dopo la solennità dell'Immacolata, la Parola di Dio di oggi ci propone come meditazione alcuni testi scritturistici di particolare importanza per potenziare il nostro itinerario incontro al Signore che viene nell'annuale ricorrenza della sua nascita tra di noi.

E' il profeta Isaia ad accompagnarci spiritualmente e mentalmente ad accogliere il Messia in questo anno 2007 dalla prima sua nascita terrena con un passo dei suoi scritti tra i più belli ed espressivi per cogliere il senso più vero della venuta di Dio tra gli uomini.

Il grande profeta dell'Antico Testamento immagina il giorno della venuta del Signore come un giorno di pace, di concordia, di assenza di ogni paura e divisione, di superamento di ogni lotta e contrapposizione. Una prospettiva ipotizzata dal Isaia e che ben si addice alla missione di Gesù Cristo nel mondo. Una missione che egli porta a termine con la sua morte e risurrezione, dopo aver camminato con l'uomo e con la storia dell'uomo lungo i sentieri della vita di tutti i giorni e fino alla morte in croce.

Di questi argomenti tratta il brano della lettera di san Paolo apostolo ai Romani, nel quale è facile cogliere l'istanza di un bisogno di riconciliazione e pace, che Cristo arreca agli uomini con la sua venuta nel mondo e con la sua personale testimonianza di fedeltà a Dio, che lo ha inviato messaggero di riconciliazione nel mondo dell'uomo.

In questo Cristo redentore bisogna riporre tutta la nostra fiducia e speranza e da Lui ripartire per portare la speranza al mondo che necessita, soprattutto oggi, di recuperare fiducia in Colui che è davvero il Salvatore ed il Liberatore.

In questo cammino incontro a Cristo, nostro liberatore, ci assiste una figura esemplare, eccezionale ed unica nella storia dell'umanità e della fede nel Messia, è quel Giovanni Battista, cugino di Gesù, che grida nel deserto, alzando la voce perché i vicini ed i lontani ascoltino Dio che parla e chiama alla conversione e alla profonda revisione della propria. Il testo del Vangelo di Matteo che proclamiamo oggi ci indica in Giovanni l'uomo di Dio, il coraggio della testimonianza, l'attaccamento al bene, la fedeltà ai propri impegni, lo stile della penitenza e del sacrificio, per servire la causa della verità e della giustizia.

Se vogliamo cogliere gli aspetti più salienti e parimenti gli impegni più seri e pressanti che ci vengono dalla celebrazione dell'Avvento, Giovanni Battista è la persona più adatta per indicarci il giusto cammino da farsi, senza mezzi termini, con verità su stessi e sugli altri. In questo uomo, che non ha peli sulla lingua e parla lealmente ed apertamente, troviamo le istanze di un itinerario spirituale che parta dalla conversione personale, che superi l'illusione di essere giusti e santi solo perché si fanno determinate cose in modo superficiale. Qui c'è un evidente appello ed invito a buttar giù la maschera del perbenismo, dell'esteriorità, della certezza di essere nel giusto e fare spazio alla revisione della propria vita in vista di un incontro con quel Dio che è luce, con il quale non si può barare sapendo tutto il bene ed il male che abbiamo fatto o facciamo.

Sia questa la nostra preghiera oggi, che nasca dal profondo del cuore: "Dio dei viventi, suscita in noi il desiderio di una vera conversione, perché rinnovati dal tuo Santo Spirito sappiamo attuare in ogni rapporto umano la giustizia, la mitezza e la pace, che l'incarnazione del tuo Verbo ha fatto germogliare sulla nostra terra". Amen.

 

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