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TESTO Commento su Is 35,1.4

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Lunedì della II settimana di Avvento (10/12/2007)

Brano biblico: Is 35,1.4 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Dalla Parola del giorno

Si rallegrino il deserto e la terra arida, esulti e fiorisca la steppa... Dite agli smarriti di cuore: "Coraggio! Non temete; ecco il vostro Dio... Egli viene a salvarvi".

Come vivere questa Parola?

Tu, voi, io, tutti noi che a volte o spesso ci sentiamo aridi come un deserto, rudi e incolti come una steppa... coraggio, rialziamo il capo, un cielo nuovo e una terra nuova stanno fiorendo, una strada nuova si apre all'orizzonte, si scorgono i passi luminosi di un messaggero di speranza: il nostro Dio-Amore viene a salvarci!

"Dio viene". Questa espressione così sintetica contiene una forza di suggestione sempre nuova. Fermiamoci un momento a riflettere: non viene usato il passato: Dio è venuto, né il futuro: Dio verrà, ma il presente: "Dio viene".

Si tratta di un presente continuo, cioè di un'azione sempre in atto: è avvenuta, avviene ora e avverrà ancora. In qualunque momento, "Dio viene". Il verbo 'venire' appare qui come un verbo 'teologico', addirittura 'teologale', perché dice qualcosa che riguarda la natura stessa di Dio. Annunciare che "Dio viene" equivale, pertanto, ad annunciare semplicemente Dio stesso, attraverso un suo tratto essenziale e qualificante: il suo essere il Dio-che-viene.

L'Avvento ci richiama a prendere coscienza di questa verità e ad agire in conseguenza. "Coraggio! Non temete; ecco il vostro Dio... Egli viene a salvarvi." Risuona come un appello salutare nel ripetersi dei giorni, delle settimane, dei mesi e degli anni: Svegliati! Ricordati che Dio viene! Non ieri, non domani, ma oggi, adesso! L'unico vero Dio, "il Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe", non è un Dio che se ne sta in cielo, disinteressato a noi e alla nostra storia, ma è il Dio-che-viene, l'Emmanuele.

È un Padre che mai smette di pensare a noi e, nel rispetto estremo della nostra libertà, desidera incontrarci e visitarci; vuole venire, dimorare in mezzo a noi, restare con noi. Il suo 'venire' è spinto dalla volontà di liberarci dal male e dalla morte, da tutto ciò che impedisce la nostra vera felicità. Dio viene a salvarci.

Oggi nel mio rientro al cuore mi lascerò invadere l'animo dalla gioia dell'annuncio consolante: "Dio viene"! Ripeterò silenziosamente o a voce alta, secondo come posso, questa verità liberante:

"Non temere Lucia (ognuno dica il proprio nome), Dio viene a salvarti."

La voce di un grande vescovo

Vedrete come fra poco la fioritura della primavera spirituale inonderà il mondo, perché andiamo verso momenti splendidi della storia. Non andiamo verso la catastrofe, ricordatevelo. Quindi gioite! Il Signore vi renda felici nel cuore.
Tonino Bello

 

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