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TESTO Commento su Rm 13,11-12

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

I Domenica di Avvento (Anno A) (02/12/2007)

Brano biblico: Rm 13,11-12 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 24,37-44

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 37Come furono i giorni di Noè, così sarà la venuta del Figlio dell’uomo. 38Infatti, come nei giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca, 39e non si accorsero di nulla finché venne il diluvio e travolse tutti: così sarà anche la venuta del Figlio dell’uomo. 40Allora due uomini saranno nel campo: uno verrà portato via e l’altro lasciato. 41Due donne macineranno alla mola: una verrà portata via e l’altra lasciata.

42Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. 43Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. 44Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo.

Dalla Parola del giorno

È ormai tempo di svegliarvi dal sonno, perché la nostra salvezza è più vicina ora di quando diventammo credenti. La notte è avanzata, il giorno è vicino.

Come vivere questa Parola?

Con la liturgia odierna muoviamo i primi passi nel tempo dell'Avvento. Un periodo liturgico che puntualmente si presenta nell'ultimo scorcio dell'anno civile. Ce ne accorgiamo per le vetrine addobbate a festa: invitante narcotico della civiltà dei consumi, che tutto converte in mercato.

"È ormai tempo di svegliarvi dal sonno!" è il forte richiamo che non possiamo più ignorare. La notte del non-senso dilagante, della caduta di valori e di ideali, del materialismo imperante e soffocante è avanzata. Lo avvertiamo dal diffuso scontento, dalla stanchezza e spesso dalla nausea per una società che fa sfoggio di sfacciato e spesso volgare arrivismo. Ma questo non può gettarci nello scoraggiamento: Gesù ha fatto irruzione nella nostra storia, ha vinto le tenebre con la folgorante luce della sua presenza. È questo il gioioso messaggio di natale! Sta a noi credenti, cioè 'sentinelle del mattino' incoraggiare le timide luci che già si accennano, anzi farcene promotori, rilanciare con coraggio la nostra 'vocazione' ad essere luce del mondo.

È questo il 'presepe' che ogni famiglia, ogni comunità cristiana dovrebbe impegnarsi ad allestire là dove vive ed opera. Un presepe che raccoglie intorno a sé l'immigrato in cerca di una terra accogliente, il disoccupato, il malato, l'anziano, ma anche chi ha perso il senso e il gusto della vita, il giovane con le sue attese... Un presepe che vede nuovamente raccolti i membri della famiglia, impegnati a intessere rinnovate relazioni di amore.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, cercherò con cura i 'personaggi' del mio presepe, guardandomi intorno, rispolverando amicizie, rimuovendo rancori, impegnandomi a fare il primo passo perché l'avvento sia realmente un andare incontro al Cristo che viene.

Signore Gesù, perdonami se ho ridotto il tuo natale a patetica poesia, dimenticando che sei nato in una stalla perché "per te non c'era posto"! E forse a negarti quel posto oggi sono io con le mie chiusure egoistiche, le mie grette rivendicazioni, i miei rancori. Perdonami ed aiutami a vivere intensamente l'avvento perché a natale tu possa trovare che c'è posto per te in casa mia.

La voce di un profeta dei nostri giorni

Se Cristo domani batterà alla vostra porta, lo riconoscerete? Sarà, come una volta, un uomo povero, certamente un uomo solo.
Raoul Follereau

 

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