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TESTO Commento su Col 1,13

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

XXXIV Domenica del Tempo Ordinario (Anno C) - Cristo Re (25/11/2007)

Brano biblico: Col 1,13 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 23,35-43

In quel tempo, [dopo che ebbero crocifisso Gesù,] 35il popolo stava a vedere; i capi invece lo deridevano dicendo: «Ha salvato altri! Salvi se stesso, se è lui il Cristo di Dio, l’eletto». 36Anche i soldati lo deridevano, gli si accostavano per porgergli dell’aceto 37e dicevano: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso». 38Sopra di lui c’era anche una scritta: «Costui è il re dei Giudei».

39Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!». 40L’altro invece lo rimproverava dicendo: «Non hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? 41Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male». 42E disse: «Gesù, ricòrdati di me quando entrerai nel tuo regno». 43Gli rispose: «In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso».

Dalla Parola del giorno

Il Padre ci ha liberati dal potere delle tenebre e ci ha trasferiti nel regno del suo Figlio diletto.

Come vivere questa Parola?

'Potere' è un termine che, da tempo immemorabile, va a braccetto col termine 'prepotenza': qualcosa che opprime l'uomo e tende a tenerlo in propria balia. Così è stato per noi dal peccato originale fino alla venuta di Gesù che ha instaurato, in mezzo a noi, tutt'altro tipo di potere. Anzi, per essere precisi, egli esercita su di noi l'AUTORITÀ di un sovrano che è egli stesso PACE, piuttosto che potere che scatena violenza.

Il testo parla di liberazione dal peggiore dei poteri: quello delle 'tenebre' cioè del male, e di un trasferimento nel regno di cui Dio Padre ha costituito sovrano il Figlio suo Gesù.

Per penetrare con tutto il nostro essere in questa parola, raffiguriamoci l'opposizione: tenebre (oscurità, oppressione, morte) luce (trionfo di vita, solarità, gioia). Ecco la vita cristiana: la mia, la tua si realizza dentro questo continuo 'trasferimento' dalle tenebre alla luce. È il sovrano stesso di questo regno di luce a trasferirmici! In grazia del suo potere che è il suo stesso mistero di morte e resurrezione, se noi viviamo con lui, anzi "VIVIAMO LUI" noi apparteniamo al regno della luce. Come? Con la familiarità della sua PAROLA, col perseverare nella preghiera e nell'accostarci ai sacramenti, nell'esercizio quotidiano del voler bene a tutti.

Paolo dice che "siamo figli della luce" perché il cristiano è uno continuamente trasferito nel regno del Signore Gesù che ha detto di sé: "Io sono la luce del mondo".

Oggi, nella mia pausa contemplativa, con tutto me stesso vivo questo lasciarmi liberare da varie oscurità: pigrizia, apatia spirituale, malevolenze varie ecc. Chiedo allo Spirito Santo che mi dia di vivere la gioia di appartenere a Gesù, sovrano di quel regno in cui l'amore è legge e la pace e la gioia ne sono le conseguenze.

Dammi, mio Sovrano, di vivere nel tuo regno fuori dalla schiavitù del peccato, della violenza, del non amore.

La voce di una cristiana impegnata

Voglio vivere perché tutti i disperati del mondo possano scoprire che Cristo è la gioia che vince ogni sofferenza, che Cristo è la vita che vince ogni morte, che Cristo è la pace che vince ogni angoscia.
Chiara Amirante

 

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