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TESTO Commento Matteo 21,1-9 - 2a domenica d'Avvento anno A ambrosiano

don Stefano Varnavà

XXXIV Domenica del Tempo Ordinario (Anno C) - Cristo Re (25/11/2007)

Vangelo: Lc 23,35-43 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 23,35-43

In quel tempo, [dopo che ebbero crocifisso Gesù,] 35il popolo stava a vedere; i capi invece lo deridevano dicendo: «Ha salvato altri! Salvi se stesso, se è lui il Cristo di Dio, l’eletto». 36Anche i soldati lo deridevano, gli si accostavano per porgergli dell’aceto 37e dicevano: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso». 38Sopra di lui c’era anche una scritta: «Costui è il re dei Giudei».

39Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!». 40L’altro invece lo rimproverava dicendo: «Non hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? 41Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male». 42E disse: «Gesù, ricòrdati di me quando entrerai nel tuo regno». 43Gli rispose: «In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso».

Una cosa balza all'occhio: è Gesù stesso che si è sempre preparato le Sue "entrate" o "venute" trionfali. Anche questa manifestazione di "Osanna", di lode. sentita da una parte del popolo di Israele, l'ha organizzata Lui. Lui che aveva una responsabilità verso il Suo popolo oltre che verso Dio. Dio che per dare l'esempio agli uomini, Si incarna e Si fa Uomo. Si fa Uomo perché, gli uomini, capiscano e vedano come ci si deve concretamente comportare con i propri simili e con Lui. E' Gesù che si "prepara "I'ingresso, cosiddetto trionfale, in Gerusalemme, e lo prepara in maniera mite, anche se è una manifestazione pubblica, un corteo che si snoda anche con degli "slogan": "Osanna al Figlio di Davide". "Osanna al Figlio di Davide": qualche cosa che "spinge" al passato, qualche cosa che lega il Personaggio che sta entrando in Gerusalemme con Davide. Una storia, un'attesa di un popolo che in "questo" giorno si realizza con Gesù Figlio di Davide che entra in Gerusalemme.

Questo "Osanna" è un grido meraviglioso che viene dalla parte più "vera" del popolo, ma nello stesso tempo, è anche un grido pericoloso, infatti.... I Sommi Sacerdoti si preoccupano: "Se permettiamo di dire che Gesù è Figlio dl Davide, quindi il legittimo discendente della casa Reale, le cose si mettono male con Erode, con I Romani...", e quindi decidono tra di loro che è meglio che perisca un Uomo solo piuttosto dl "buttare" all'aria un popolo intero e... Lo condannano a morte. "Osanna" è stata un'acclamazione bella, sincera, ma, dato che le persone non sono tutte oneste e sincere... è servita per dar modo ai 'disonesti" di organizzare i loro piani.

La folla gridava anche "Benedetto Colui che viene nel nome del Signore".

Gesù, che entra mite in Gerusalemme, viene nel Nome del Signore e non col pretesto del Nome del Signore, come invece i venditori delle bancarelle alle porte del Tempio di Gerusalemme, i quali vendevano col pretesto del Nome del Signore. Col pretesto del Nome del Signore!

Non vendevano nel Nome del Signore, come non vendono nel Nome del Signore o di S.Francesco. quelli di Assisi, i quali vendono le immaginette o altro ma in realtà non frequentano neanche la Chiesa. E' la gente che va in pellegrinaggio ad Assisi che compra..., paga gli alberghi, le pensioni per fede...., ma gli abitanti del luogo "vendono" non nel Nome del Signore ma con il pretesto del Nome del Signore o del Santo del luogo. E così è per le altre località..., per esempio Roma....: torpedoni, alberghi, ristoranti: gente che va non certamente per vedere il Presidente della Camera ma che va per vedere il Papa e le testimonianze cristiane dei tempi..., ma chi ci "guadagna" lo fa con ii pretesto del Nome del Signore o della Chiesa e non nel Nome del Signore o della Chiesa. Gesù si trova davanti a questi "venditori" che fanno da ostacolo al Tempio e arriva a.... "frustarli" per disperderli attirandosi così l'inimicizia dei commercianti che quel giorno invece di vendere "perdono". Tra parentesi mi viene da sorridere pensando che questa Chiesa è detta dei commercianti perché dedicata a S.Francesco: secondo me c'è un errore: avrebbe dovuto essere dedicata a Messer Bernardone e non a San Francesco perché, S.Francesco ha fatto tutto tranne il commerciante e, soprattutto, non aveva la mentalità del commerciante. Gesù quando si trova di fronte ad ostacoli tipo quello delle bancarelle nel Tempio non riesce ad integrarsi e... si ribella. Ci sono delle realtà nelle quali Gesù venendo, può inserirsi potenziandole, ma ce ne sono aitre che non possono coesistere con Lui. Bisogna fare molta attenzione a questo altrimenti non si comprende il discorso di Gesù. Gesù si è lasciato portare in trionfo da coloro che lo facevano con retta intenzione, da coloro che non dovevano raggiungere determinati scopi che non fossero quelli della lode al Nome del Signore. Gesù ha lasciato fare a questa gente, anzi, si è inserito Lui stesso per primo. Anche perché quel tipo di testimonianza ci doveva essere da parte del popolo di Israele verso il Dio che nel corso della storia lo aveva salvato dalla distruzione e da tanti altri pericoli. Ci doveva essere quella lode, quel ringraziamento al Signore almeno da una piccola parte del popolo. Altrettanto piccola parte di popolo è stato quello, di cui parla l'Evangelista, che gridava "Barabba, Barabba". Poca gente, occupante una piazzetta che era una terza parte di questa Chiesa, e che non rappresentava certamente il popolo perché era gente prezzolata. Non è stato tutto il popolo di Israele a gridare "Barabba, Barabba; crocifiggilo, crocifiggilo", ma solo una parte, una fazione che ha agito di nascosto dal popolo. Hanno imprigionato Gesù di notte, Gli hanno fatto il processo di notte pur sapendo che era cosa irregolare; I'hanno portato da Pilato, il quale da "bravo Giudice" si è lavato le mani... Solo dopo, quando Gesù era sulla via della croce, la gente ha saputo, ma ormai non poteva far più niente perché la via, la piazzetta era piena di emissari, di coloro che i farisei e I Sommi Sacerdoti avevano "montato" per creare un altro tipo di manifestazione: manifestazione preparata, pagata e tendenziosa che doveva creare dei falsi testimoni per il processo a Gesù, ben diversa da quella spontanea e gioiosa dove si gridava: "Osanna ai figlio di Davide".

I Sommi sacerdoti hanno cercato dei falsi testimoni che venissero a testimoniare contro Gesù per poterLo condannare: la storia si ripete, si cercano i falsi testimoni, li si paga, li si "monta" per raggiungere uno scopo e non la giustizia.

Ritorniamo all'ingresso trionfale: Gesù ha il coraggio di "partire" con questa processione sapendo che dopo tre o quattro giorni ci sarebbe stata un'altra processione... esattamente all'opposto. Nel Nome del Signore! Dobbiamo sempre tenere presente questo aspetto.

"Dite alla figlia di Sion, ecco il tuo Re che viene a te mite...": la mitezza non la violenza! E' giusto controbattere, è giusto resistere all'ingiustizia, ma non bisogna farlo con la violenza. Bisogna resistere con la mitezza. La mitezza pone una persona nella situazione di usare la forza (non la violenza) mettendosi nelle mani di Dio e lasciando a Dio la possibilità di farla diventare martire o di salvarla. C'è stato in Polonia un Sacerdote che si è opposto... e quindi è stato ucciso, martirizzato, ma ci sono altri Sacerdoti, in altre parti del mondo che sono stati picchiati, insultati... ma poi si sono salvati. Chi ha vissuto momenti di questo genere (e ve lo dico per esperienza) vi dirà che in quegli istanti bisogna mettersi nelle mani di Dio. Negli anni 68-70 parecchi di noi hanno fatto questo tipo di esperienze.... L'osservazione che mi viene da fare raffrontando quegli anni e questi, è un'osservazione particolare: a quell'epoca le persone picchiavano, insultavano e bestemmiavano il Nome di Dio...., ma al giorno d'oggi ci sono delle persecuzloni più sottili, persecuzioni più verbali che materiali, e fatte in Nome di Dio: questa è la cosa spaventosa! Oggigiorno è l'epoca del fondamentalismo dove quasi tutte le violenze che avvengono, sia tra popolazioni, sia tra sette..., vengono fatte in Nome di Dio. Questo è lo scandalo: una persona insulta un'altra persona in Nome di Dio, quando Gesù ha detto: "Anche chi avrà detto stupido, chi avrà detto pazzo sarà giudicato da Dio". Niente e nessuno è autorizzato a dare dei "titoli" alle persone e tantomeno gridare "a morte!". Gesù entra "mite" in Gerusalemme su un asinello.

Mite: invece oggigiorno ci sono delle persone che si proclamano religiose o addirittura cristiane, che vanno alla sequela di certi cortei dicendo cose e insulti grandiosi. O peggio ancora, persone che in Nome di Dio, persone anche di altre religioni, raccomandano l'omicidio, la vendetta. Tutto questo porta alla confusione completa, così che i ragazzi di oggi non sanno più chi ascoltare. Noi adulti sappiamo capire come stanno le cose, ma i ragazzi... rimangono perplessi e domandano: "Si può usare la violenza in Nome di Dio?". Gesù è entrato "mite" in Gerusalemme.

L'Avvento è legato all'entrata di Gesù in Gerusalemme perché Gesù viene. Gesù è atteso. Gesù era atteso dai suoi simpatizzanti in Gerusalemme perché sapevano che sarebbe venuto alla festa, ed era atteso dai suoi nemici perché Gli dovevano fare la "festa". Due attese. Attenzione alle attese. Dobbiamo controllare e analizzare bene tutti i nostri sentimenti di attesa. Perché aspettiamo quella persona? Su un marciapiede una persona può camminare avanti e indietro aspettando che arrivi qualcuno con gioia, oppure, sullo stesso marciapiede uno può aspettare una persona per poi sparargli o fargli del male. Tipi diversi di attese. Caratterizziamo l'attesa. Quando si attende cerchiamo di vivere nell'attesa di fare il bene. E' bellissimo attendere una persona per farle del bene, per dirle delle cose belle, delle cose buone. Se invece vi sentite di dire cose cattive, abolite quell'attesa, non aspettate ma... pregate. Il Signore ha detto: "Pregate per quelli che vi perseguitano" che significa: metti nelle mani di Dio quelli che ti perseguitano e Lui ti farà conoscere quello che devi fare. E può darsi che quell'attesa che aveva dei risentimenti si tramuti in un'attesa di perdono, in un'attesa di riconciliazione.

Faccio un esemplo: troppe mamme sono alla finestra ad aspettare i figli che sono fuori a divertirsi e che tornano alle due o alle tre di notte... Queste mamme non dormono, non riescono a dormire tranquille e questa si chiama attesa... davanti ai vetri appannati della finestra. C'è la mamma che durante questa attesa si impazientisce in maniera tale che quando arriva il figlio, giustamente, urla e si sfoga, però...., attesa dopo attesa... i rapporti tra madre e figlio si incrinano. Ci può essere anche l'attesa della moglie che aspetta I1 marito una sera dopo l'altra....: l'attesa dei genitori verso i figli che ritardano per l'ora del pranzo.... Pensiamo all'Avvento anche come attesa.

Cerchiamo di non far attendere le persone inutilmente creando in loro del "malanimo" nei nostri riguardi. E quando siamo noi che dobbiamo attendere gli altri... inganniamo l'attesa pregando. Quanti genitori, aspettando i figli, li hanno protetti con la loro preghiera facendo in modo che certi incidenti si risolvessero nella maniera migliore. Bisogna imparare ad attendere con la mitezza nel cuore.

 

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