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TESTO Un sano shock evangelico

don Giovanni Berti

XXXIII Domenica del Tempo Ordinario (Anno C) (18/11/2007)

Vangelo: Lc 21,5-19 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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In quel tempo, 5mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e di doni votivi, Gesù disse: 6«Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta».

7Gli domandarono: «Maestro, quando dunque accadranno queste cose e quale sarà il segno, quando esse staranno per accadere?». 8Rispose: «Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: “Sono io”, e: “Il tempo è vicino”. Non andate dietro a loro! 9Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine».

10Poi diceva loro: «Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno, 11e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo.

12Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. 13Avrete allora occasione di dare testimonianza. 14Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; 15io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere. 16Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; 17sarete odiati da tutti a causa del mio nome. 18Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto. 19Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita.

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Come è quella storia della religione oppio dei popoli...?

Non entro nel pensiero marxista perché non mi compete, ma a me (come a tanti, credo) è rimasta nella mente questa espressione di Marx quando si affronta la sua filosofia riguardo la religione.

Mi viene in mente questa espressione meditando le parole di Gesù in questo passo del Vangelo. Se l'oppio serve ad addormentare e distrarre dal dolore presente, le parole di Gesù sembrano avere lo scopo opposto, sono un vero shock per l'anima. Gesù vuole che i suoi discepoli non si addormentino contemplando le belle pietre del tempio che alto e maestoso sulla città di Davide sembra indistruttibile e sicuro. Gesù non vuole discepoli distratti e addormentati, ma li vuole attenti a quello che la storia presenta attorno a loro. Queste parole di Gesù sono raccolte e tramandate dall'evangelista Luca che scrivendo il suo Vangelo circa 40 anni dopo che Gesù aveva fatto la sua profezia, sa bene che il tempio e la città di Gerusalemme sono state distrutte dalle truppe dell'imperatore romano. La prima comunità cristiana si trova immersa in un mondo che le è sempre più ostile. Le persecuzioni dall'esterno aumentano, ma anche all'interno della comunità le cose non sono facili tra divisioni e incomprensioni sempre in agguato. E poi anche i primi cristiani come quelli di ogni tempo (noi compresi) fanno esperienza della difficoltà del vivere e della fatica di comprendere e mettere in pratica gli insegnamenti di Gesù.

Gesù parla ai cristiani di oggi che come i primi rischiano spesso di cercare facili sicurezze e si chiudono un piccoli recinti sicuri per non affrontare le sfide della storia.

Gesù con le sue parole sconvolgenti ci "obbliga" (se lo vogliamo ascoltare anche ora che parla in modo duro ma vero) ad aprire gli occhi e vedere le miserie del mondo e la sofferenza di tanti. E ci invita a guardare anche dentro le nostre personali battaglie e miserie.

E' fondamentale per un credente non fuggire dalla storia, ma starci dentro e accettarne le difficoltà e le contraddizioni. Esser cristiani non significa affatto non avere problemi e vivere sicuri in una torre alta e in pace. Esser cristiani non è vivere in un tempio dalle belle e sicure pietre... anche perché queste pietre verranno distrutte. Non sono nemmeno quelle così sicure!

Anche io vivo la vita di tutti nel mondo, anche io sono esposto alle battaglie della vita. Anche io sperimento che sono fragile alle tentazioni e che spesso quello che ritenevo infallibile alla fine casca.

Oggi più che mai abbiamo questa percezione della società e del mondo. Le Twin Towers di New York costruite per durare secoli sono crollate in 30 secondi, come pure i Buddha millenari di pietra dell'Afganistan che con due cariche di tritolo dei Talebani sono scomparsi. Ognuno potrebbe fare un lungo elenco di esperienze personali di precarietà di vita e di fallimenti.

Verrebbe davvero da drogarsi con l'oppio per non entrare in angoscia e superare il dolore, e forse già in tanti modi diversi lo facciamo. Ognuno ha i suoi modi per distrarsi e non pensare. E forse una certa visione della religione come fuga dal mondo e come facile consolazione è stata ed è ancora un "oppio" per fuggire. Ma le parole di Gesù invece sono indirizzate a scuoterci e nello stesso tempo a ridarci coraggio. Gesù non vuole certo spaventarci inutilmente. Vuole che ritorniamo alla fede in modo pure e vero.

Fede è fidarsi del Dio della storia umana che è anche il Dio della mia storia personale.

A salvare il mondo non saranno né gli scudi stellari e nemmeno tutti i più sofisticati sistemi di sicurezza. A salvare la mia vita non saranno i soldi o i successi che saprò accumulare.

La mia salvezza viene da Dio che mi conosce fino in fondo. Il mio atteggiamento deve esser quello dell'impegno coraggioso nel dare testimonianza. Ciò significa avere il coraggio di affrontare la vita anche se non sono perfetto e "angelico". Significa impegnarmi perché coloro che ho attorno non cadano nella paura e nella rassegnazione, ma riprendano forza. E in questo impegno d'amore testimonio Dio che so che non lascerà perire nemmeno un capello del mio capo... anche quando sembra che siano già caduti tutti.

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