PERFEZIONA LA RICERCA

FestiviFeriali

Parole Nuove - Commenti al Vangelo e alla LiturgiaCommenti al Vangelo
AUTORI E ISCRIZIONE - RICERCA

Torna alla pagina precedente

Icona .doc

TESTO Umili, per mettere Dio al centro

don Maurizio Prandi

XXX Domenica del Tempo Ordinario (Anno C) (28/10/2007)

Vangelo: Lc 18,9-14 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 18,9-14

In quel tempo, Gesù 9disse ancora questa parabola per alcuni che avevano l’intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri: 10«Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l’altro pubblicano. 11Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: “O Dio, ti ringrazio perché non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano. 12Digiuno due volte alla settimana e pago le decime di tutto quello che possiedo”. 13Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: “O Dio, abbi pietà di me peccatore”. 14Io vi dico: questi, a differenza dell’altro, tornò a casa sua giustificato, perché chiunque si esalta sarà umiliato, chi invece si umilia sarà esaltato».

Domenica scorsa accennavo già al tema che avrebbe introdotto il commento alla Liturgia della Parola di questa domenica: l'Eucarestia, ed in modo particolare l'umiltà del segno che Gesù ha scelto per perpetuare la sua presenza in mezzo a noi custoditi anzitutto da quella frase del libro del Siracide: La preghiera dell'umile penetra le nubi. Trovo importante che l'umiltà del segno che Gesù ha scelto è la stessa umiltà dei preferiti di Dio. È come se Dio, che si è sempre raccontato attraverso i poveri, gli oppressi, gli orfani, le vedove, gli umili della terra, non possa fare diversamente dallo scegliere un segno povero, semplice e umile come quello del pane. Credo che il Vangelo che oggi la chiesa ci consegna sia un fortissimo invito a verificare la nostra umiltà, perché se è vero quello che dicevamo domenica scorsa, che non esiste vita di fede al di fuori di tempi dedicati alla preghiera, è altrettanto vero che non esiste vita di fede al di fuori dell'umiltà: il fariseo del Vangelo infatti, dall'alto delle sue certezze è incapace di penetrare le nubi e scorgere il volto del vero Dio. La parabola che abbiamo ascoltato infatti, non è tanto un insegnamento sulla preghiera, quanto su un atteggiamento che deve innervare certamente la preghiera, ma prima di tutto deve innervare la vita. Cerchiamo allora di raddrizzare la nostra vita e guardando al fariseo e, insieme a don A. Casati, poniamoci alcune domande tanto semplici quanto essenziali per il nostro cammino di fede: Come concepisco il mio rapporto con Dio: presumo di essere giusto? Come concepisco il mio rapporto con gli altri: mi sento superiore?

Alle volte può essere davvero così la nostra religiosità: una salvezza che quasi esce dalle nostre mani tanto siamo bravi, anzi siamo così bravi che quasi quasi Dio potrebbe imparare qualcosa da noi... una preghiera che è un parlarsi addosso e non un parlare con Dio, dice Dio ti ringrazio ma al centro c'è se stesso.

Il pubblicano invece lo trovo un uomo decisamente umile, e per questo eucaristico; non attenua la sua distanza da Dio, non ha il coraggio di alzare gli occhi, si riconosce peccatore, non presume la sua giustizia, non ha uno sguardo duro sugli altri.

Mi piace allora che possano essere le parole di S. Francesco d'Assisi a guidarci in questo cammino di umiltà, che poi è quel cammino di ricerca e di appropriazione dell'atteggiamento che deve innervare la vita, lui che arriva a chiamare l'Eucarestia: umiltà di Dio.

O umiltà sublime! O sublimità umile che il Signore dell'universo, Dio e Figlio di Dio, così si umili da nascondersi, per la nostra salvezza, sotto poca apparenza di pane! Guardate, fratelli, l'umiltà di Dio, ed aprite davanti a Lui i vostri cuori; umiliatevi anche voi, perché siate da Lui esaltati. Nulla dunque di voi, trattenete per voi, affinché totalmente vi accolga colui che totalmente a voi si offre (lettera a tutto l'Ordine).

Ecco, ogni giorno Egli si umilia, come quando dalla sede regale discese nel grembo della Vergine; ogni giorno Egli stesso viene a noi in apparenza umile; ogni giorno discende dal seno del Padre sull'altare nelle mani del sacerdote (da una lettera a S. Chiara d'Assisi).

La nostra messa allora, il pane che viene messo nelle nostre mani è un racconto umile della umiltà di Dio: umile segno, umile parola, umile liturgia per narrare l'umiltà di Dio, Dio che si è abbassato, che, come dice S. Paolo, si è umiliato fino alla morte e alla morte in croce. Dio si dona come cibo perché il mondo viva. Una prima conclusione allora può essere questa: l'Eucarestia è realtà umile che racconta l'umiltà di Dio, rende umili quelli che la celebrano è forza e speranza degli umili della terra.

Lasciamoci cambiare, trasformare dall'Eucarestia, segno di un amore totale, gratuito e universale (non dimentichiamo che il Corpo e il Sangue di Gesù sono donati per tutti): se degli uomini eucaristici muoiono dando la vita per i fratelli... pensiamo a mons. Romero, ucciso in Salvador durante la celebrazione della Messa, o ai sette monaci del monastero di Thibirine in Algeria, che raccontano, prima della loro morte altre morti: L'indomani, a mezzogiorno, quattro di noi, Padri Bianchi a Tizi Ouzu, vengono assassinati. Un'intera comunità... grande emozione in Cabila e nella nostra piccola chiesa. Due mesi prima era stata la volta delle nostre sorelle Esther e Caridad, di domenica, sulla soglia dell'Eucarestia.... È ancora nella loro strada, e di domenica, dopo l'Eucarestia, il 3 settembre, che vengono assassinate le nostre sorelle di Belcourt: Bigiane e Angel-Marie. E poi, così vicino a noi, il 10 novembre, in cammino verso l'Eucarestia tocca a Odette, con al suo fianco Chantal che viene gravemente ferita. Conclude frere Christian: Impossibile dimenticare, voltare pagina: non sono morti per niente: Cristo ha tanto amato gli algerini che ha dato la sua vita per loro...

Dicevo che se delle persone eucaristiche muoiono dando la vita per i fratelli e se morendo così perdonano e invocano da Dio il perdono per i nemici, o se degli uomini e donne eucaristici servono umilmente i fratelli spendendo quotidianamente la vita per loro, se ci sono cristiani che servono i poveri, gli ultimi e li accompagnano fino a condividerne la sofferenza, allora questi uomini e queste donne preparano e provocano quel cambiamento, quella trasformazione che dicevo prima. Perché? Perché raccontano l'amore esattamente come l'Eucarestia racconta l'amore!

 

Ricerca avanzata  (54028 commenti presenti)
Omelie Rituali per: Battesimi - Matrimoni - Esequie
brano evangelico
(es.: Mt 25,31 - 46):
festa liturgica:
autore:
ordina per:
parole: