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TESTO “Se aveste fede quanto un granellino di sènapa ... vi ascolterebbe” (Lc 15,6)

LaParrocchia.it  

XXVII Domenica del Tempo Ordinario (Anno C) (07/10/2007)

Vangelo: Lc 17,5-10 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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In quel tempo, 5gli apostoli dissero al Signore: 6«Accresci in noi la fede!». Il Signore rispose: «Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso: “Sràdicati e vai a piantarti nel mare”, ed esso vi obbedirebbe.

7Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà, quando rientra dal campo: “Vieni subito e mettiti a tavola”? 8Non gli dirà piuttosto: “Prepara da mangiare, stringiti le vesti ai fianchi e servimi, finché avrò mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai tu”? 9Avrà forse gratitudine verso quel servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti? 10Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: “Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”».

Queste parole di Gesù sottolineano l'importanza della fede, ma anche la rarità della fede. Dobbiamo subito riconoscere che è tanto facile illudersi di credere, di essere uomini di fede. Ed è anche facile banalizzare la fede. Tante persone, per una prova o una difficoltà, concludono: "Non credo più!". Ma spesso non hanno perso la fede, bensì hanno perso l'illusione di credere. La fede è una cosa molto più seria. Solo chi è stato nel buio ed ha trovato la fede riesce a percepire la grandezza di questo dono.

Cos'è dunque la fede? Fede non è credere in qualcosa, ricordare le verità del catechismo, ma è credere in qualcuno, è credere nel Signore Gesù. È l'incontro con l'amore di Dio, è fidarsi di Lui.

Noi ci fidiamo di qualcuno che ci ha dimostrato il suo amore, che ci ha riempito con la sua Parola. La conoscenza del Signore precede e accompagna la fede. E questa predicazione giunge fino a noi attraverso delle persone, fragili, di cui cogliamo la fede. A me questo è accaduto quando ero ancora studente, studiando nella scuola cattolica sentivo parlare di Gesù da un frate Cappuccino Padre Pio Tei, morto per un morso di un cobra in India. Questo frate era pieno di serena certezza: non stava vendendomi un'enciclopedia né difendendo le sue convinzioni; lui mi parlava di qualcuno che conosceva bene, Gesù Cristo. Questo 'QUALCUNO' gli aveva dato la forza di scrivere ultimo biglietto prima di ritornare dal Padre: "Ave Maria! Sono appena stato morso da un serpente. Non so se sopravivrò. Voglio bene a tutti e chiedo a tutti: perdono".(Padre Pio Tei: nel suo diario, p. 608) Questa è la fede, abbandonarsi totalmente in Lui.
"Aumenta la nostra fede", dissero gli apostoli al Signore.

L'esperienza di una fede incerta e vacillante viene fatta ogni giorno: crediamo in Gesù, ma non ci fidiamo totalmente di lui, non abbiamo il coraggio di compiere certi passi, di fare certe rinunce. Ecco la fede che deve rafforzarsi. Infatti, la cosa che Gesù più ha chiesto nel corso della vita terrena è la fede nella sua parola e nella sua persona. La fede è così importante che da essa dipende la salvezza eterna di ognuno di noi. Chi crederà sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato, afferma Gesù. La fede è la porta che ci introduce nel mondo soprannaturale. L'uomo di fede vede le cose che gli altri non vedono e neppure potranno mai vedere. La fede ti dà una visione sopranaturale della vita. È una luce che si accende nella notte e ti svela un mondo che diversamente rimarrebbe immerso nell'oscurità. Senza la lampada della fede, la vita è un cammino avvolto nel buio. Con la luce della fede, invece, sai da dove vieni e dove vai, chi sei. Essa ti dischiude panorami infiniti di gioia e di felicità, verso i quali metterti in cammino. La fede è una luce divina, che ci viene comunicata attraverso gli uomini.

'Aumenta Signore la mia fede'; rendila forte come la roccia, deve essere la nostra preghiera quotidiana. Perché la fede è tutto per un credente. Nelle mani di Dio l'uomo è in grado di conseguire qualsiasi traguardo. La fede non ammette solo di essere raccontata ma deve essere vissuta, e allora si risponde da sé. Signore, dammi la fede è, perciò, la mia preghiera giorno e notte. (Gandhi).

Con la fede ritrovata e fortificata dalla prova, dodici uomini, poveri e incolti, hanno conquistato il mondo. Questo vuol dire che poche persone, con la fiamma della fede, bastano per incendiare la terra. La fede ti chiede la fatica del cuore. Oggi troppi cristiani si sono arresi al mondo. La fede, che per molti è stata ragione di vita, oggi per molti è ragione di vergogna.

Tu credente di oggi, sei chiamato ad essere una lampada splendente nel luogo dove Dio ti ha posto. Nutrila con la preghiera, alimentala con la Parola di Dio, proteggila con l'insegnamento della Chiesa. Coloro che l'incredulità ha reso ciechi, si aggrapperanno a te, senza che tu te ne accorga. Essi ti seguiranno nella direzione dove tu andrai. Con la tua fede sii, nel tuo piccolo, luce del mondo. Sia lodato Gesù Cristo!

 

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