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TESTO Commento su Ml 3,14-15

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Giovedì della XXVII settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (11/10/2007)

Brano biblico: Ml 3,14-15 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 11,5-13

5Poi disse loro: «Se uno di voi ha un amico e a mezzanotte va da lui a dirgli: “Amico, prestami tre pani, 6perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da offrirgli”, 7e se quello dall’interno gli risponde: “Non m’importunare, la porta è già chiusa, io e i miei bambini siamo a letto, non posso alzarmi per darti i pani”, 8vi dico che, anche se non si alzerà a darglieli perché è suo amico, almeno per la sua invadenza si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono.

9Ebbene, io vi dico: chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. 10Perché chiunque chiede riceve e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto. 11Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pesce, gli darà una serpe al posto del pesce? 12O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? 13Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!».

Dalla Parola del giorno

Avete affermato: "È inutile servire Dio: che vantaggio abbiamo ricevuto dall'aver osservato i suoi comandamenti o dall'aver camminato in lutto davanti al Signore degli eserciti? Dobbiamo invece proclamare beati i superbi che, pur facendo il male, si moltiplicano e, pur provocando Dio, restano impuniti."

Come vivere questa Parola?

Quale immagine di Dio dietro queste parole, che sono riconducibili anche a certe prese di posizione attuali? Quale religiosità? Non certo il Dio-Padre (e non paternalista) che ci ha rivelato Gesù!

Ecco, il Dio che l'uomo è sempre tentato di costruirsi è un Dio fatto su misura secondo i nostri bisogni e desideri. Un Dio che appiana tutte le difficoltà, allontana tutti i rischi, ci risparmia la fatica della lotta e della conquista. All'occorrenza sa essere "terribile", "implacabile", annientando tutti gli operatori di male (naturalmente noi esclusi). Un Dio che va fuori da questi schemi ci scandalizza e lo rifiutiamo.

La religiosità che ne consegue è una insieme di riti, formule, pratiche che hanno molto del magico. La preghiera non è tesa a realizzare un incontro profondo con Dio di cui ci si dispone ad abbracciare con amore la volontà, ma un mezzo per piegare Dio alla nostra volontà. E quando questo Dio "non si accorge" dei nostri sforzi e non risponde alle nostre attese, allora lo si "punisce", privandolo del nostro ossequio o negandone l'esistenza.

In effetti un Dio così non esiste e non è mai esistito. Questa è solo una sua caricatura di cattivo gusto. E meno male se giungiamo a liberarcene!

Il volto del vero Dio è molto più attraente. Certo, è Padre, ma come un padre vuole la piena realizzazione dei figli. Ne rispetta e ne stimola il pieno esercizio della libertà. Ne promuove la crescita verso la pienezza, che è "vivere Cristo". Lascia che affrontiamo la lotta, perché la grandezza di cui ci riveste, non sia solo dono ma conquista. È Lui il primo ad aprire il dialogo con noi, spezzandoci il Pane della Parola e quello eucaristico, in un "a tu per tu" che ci rinfranca e ci infonde pace e gioia.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, lascerò emergere alla coscienza l'immagine del Dio in cui credo. È il Dio che mi ha rivelato Gesù o un Dio che mi sono costruito io? Pregherò, quindi, lo Spirito di mostrarmene il volto.

Mostrami, Signore, il tuo volto, perché non cada nel rischio di inginocchiarmi dinanzi a idoli costruiti dalla mia fantasia, ma adori te solo, mio Unico e mio Tutto.

La voce di un martire luterano

Dio non deve essere riconosciuto solamente ai limiti delle nostre possibilità, ma al centro della vita; Dio vuole essere riconosciuto nella vita, e non solamente nel morire; nella salute e nella forza, e non solamente nella sofferenza; nell'agire, e non solamente nel peccato. La ragione di tutto questo sta nella rivelazione di Dio in Gesù Cristo - Egli è il centro della vita, e non è affatto " venuto apposta " per rispondere a questioni irrisolte.
Dietrich Bonhoeffer

 

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