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TESTO Commento su Luca 9,57-62

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Mercoledì della XXVI settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (03/10/2007)

Vangelo: Lc 9,57-62 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 9,57-62

57Mentre camminavano per la strada, un tale gli disse: «Ti seguirò dovunque tu vada». 58E Gesù gli rispose: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo». 59A un altro disse: «Seguimi». E costui rispose: «Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre». 60Gli replicò: «Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu invece va’ e annuncia il regno di Dio». 61Un altro disse: «Ti seguirò, Signore; prima però lascia che io mi congedi da quelli di casa mia». 62Ma Gesù gli rispose: «Nessuno che mette mano all’aratro e poi si volge indietro è adatto per il regno di Dio».

Dalla Parola del giorno

"Ti seguirò dovunque tu vada». Gesù gli rispose: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell'uomo non ha dove posare il capo".

Come vivere questa Parola?

Immediatamente dopo queste parole, Gesù si volge a un tale e gli dice: «Seguimi!». Quel tale tergiversa, pone delle condizioni che sembrano avere a che fare coi più legittimi sentimenti del cuore: prima deve seppellire suo padre. La replica di Gesù sembra dura: «Lascia che i morti seppelliscano i loro morti. Tu va' e annunzia il Regno di Dio». Dico "sembra", perché, in effetti, Gesù non è contro l'affettività (basta ricordarlo alla tomba di Lazzaro!) ma opera un radicale trasferimento: chiede alla persona di "rinascere dallo Spirito", di "non vivere più per se stessa, ma per Colui che è morto e risorto per noi". La posta in gioco è proprio la radicalità che chiede di porre al centro della propria esistenza Il Signore e le esigenze del suo Regno. "Se uno è in Cristo, è una creatura nuova; le cose vecchie sono passate, ne sono nate di nuove". Sono espressioni di S.Paolo che ha capito bene questo salto di qualità che Gesù chiede perché possiamo vivere la sua sequela e attingervi gioia.

È ancora S.Paolo che ci rende avvertiti del fatto che noi "siamo viventi per Dio, in Cristo Gesù". Si tratta di entrare, per grazia (in forza dello Spirito Santo e non con sovrumani sforzi nostri), in quella "nuova creazione" che Gesù ha operato con la sua morte e resurrezione.

Nella pausa contemplativa di oggi, alla presenza del Signore mi chiedo: che cosa significa ciò per le mie giornate? Si tratta di vedere se ho il coraggio di uscire dall'ambiguità in cui spesso entrano i miei sentimenti per vivere da "creatura nuova", fuori dallo spirito di possesso. Se veramente quelli che amo, io li amo in Cristo Gesù, io li amo per loro stessi, per il loro bene, per ciò che Dio vuole, dentro un piano che è salvezza.

Signore, dammi il coraggio di amare te sopra ogni persona e cosa, di amare tutto e tutti in te e per il tuo Regno. In questa ottica so che tu stesso t'impegni a cavar fuori il bene sempre: a condurre ad approdi sicuri sia me che quelli che amo.

La voce di una giovane donna inferma e luminosa

Gesù è il fulcro, il ponte, l'unità, la forza della Chiesa, la ricchezza dello Spirito. Non diamogli poco, ma tutto.
Benedetta Bianchi Porro

 

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