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TESTO Commento su Luca 17,5-10

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XXVII Domenica del Tempo Ordinario (Anno C) (07/10/2007)

Vangelo: Lc 17,5-10 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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In quel tempo, 5gli apostoli dissero al Signore: 6«Accresci in noi la fede!». Il Signore rispose: «Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso: “Sràdicati e vai a piantarti nel mare”, ed esso vi obbedirebbe.

7Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà, quando rientra dal campo: “Vieni subito e mettiti a tavola”? 8Non gli dirà piuttosto: “Prepara da mangiare, stringiti le vesti ai fianchi e servimi, finché avrò mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai tu”? 9Avrà forse gratitudine verso quel servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti? 10Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: “Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”».

La fede è, prima di tutto, un dono una grazia. Nessuno può conquistarla, guadagnarla o comprarla; si può soltanto chiederla, implorarla dal "Signore", come fanno gli apostoli.

La fede è quella forza che fà dire a S. Paolo: "Per me vivere è Cristo".

La fede è l'ascolto della Parola, il tentativo di far rifiorire il vangelo in ogni epoca storica.

Il dialogo con le altre religioni (Ab 1,2–3; 2,2–4)

E' di questi giorni, e non solo, la notizia del risvegliarsi, in modo preoccupante, delle persecuzioni contro i cristiani di Asia e Africa. Il profeta Abacuc ci dice che occorrono molte generazioni perché i credenti si abituino a dialogare con i non credenti; dovranno trascorrere dei secoli, prima che il vangelo sia compreso dai pagani. Bisogna saper attendere senza impazientirsi.

Fa' che ascoltiamo, Signore, la tua voce (Sal 94,1-2; 6-9)

Se vogliamo ascoltare la voce del Signore dobbiamo avvicinarci a lui con cuore sincero e docile, altrimenti rischiamo di non sentirlo.

La missione apostolica (2Tm 1,6-8. 13-14)

L'annuncio del vangelo è sempre stato motivo di sofferenza e di incomprensione poiché, Cristo Gesù, è segno di contraddizione per molti. In questa opera di annuncio non si è mai soli o abbandonati ma si è aiutati dalla forza di Dio.

Siamo solamente dei servi inutili (Lc 17,5-10)

Tra Dio e noi c'è una distanza immensa che solo Lui può colmare. Il calcolo che noi facciamo sono inutili, non ci avvicinano a Lui ma ci allontanano. A Dio ci dobbiamo avvicinare per lodarlo e ringraziarlo, non per chiedere la ricompensa che noi pretendiamo ci debba. Tra noi e Lui non c'è nessun contratto sindacale ma solo uno scambio ininterrotto di amore. Dio non ci mercifica perché lo vogliamo mercificare noi?

REVISIONE DI VITA

• Nel rapporto fra coniugi siamo sempre disinteressati oppure c'è qualche riserva e del malessere basato sul calcolo?

• Riteniamo nelle discussioni che talora sorgono di avere sempre ragione noi?

• La nostra fiducia in Cristo è sempre irreprensibile o ci sono dei momenti in cui riteniamo poterne fare a meno?

Commento a cura di Marinella ed Efisio Murgia

 

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