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TESTO Ecco i veri discepoli di Cristo!

Monaci Benedettini Silvestrini  

Giovedì della XXIII settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (13/09/2007)

Vangelo: Lc 6,27-38 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 6,27-38

27Ma a voi che ascoltate, io dico: amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, 28benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male.

29A chi ti percuote sulla guancia, offri anche l’altra; a chi ti strappa il mantello, non rifiutare neanche la tunica. 30Da’ a chiunque ti chiede, e a chi prende le cose tue, non chiederle indietro.

31E come volete che gli uomini facciano a voi, così anche voi fate a loro. 32Se amate quelli che vi amano, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori amano quelli che li amano. 33E se fate del bene a coloro che fanno del bene a voi, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori fanno lo stesso. 34E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto. 35Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e la vostra ricompensa sarà grande e sarete figli dell’Altissimo, perché egli è benevolo verso gli ingrati e i malvagi.

36Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso.

37Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. 38Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio».

Chiunque ascolta la sua Parola dovrebbe sentire nel cuore un richiamo forte, un invito alla conversione vera. Le sue Parole, di vita eterna, dovrebbero risuonare nei nostri cuori in modo forte e potente. Gesù non si accontenta di una religiosità vissuta esteriormente e di un agire che riesce a scusare qualsiasi nostro atteggiamento e decisione. Troppo spesso con la sua scusa della giustizia "fai da te" siamo propensi a voler imporre il nostro modo di vedere per i presunti torti subiti. Quante volte si usa anche la parola di Dio per giustificare tutte le nostre azioni! La rivoluzione del cuore che chiede Gesù in realtà si traduce a saper riconoscere nell'altro sempre il Suo volto. L'invito è allora assumere in noi l'atteggiamento di Dio che ci guarda con bontà e misericordia. L'insegnamento di Gesù vuol toccare in profondità il nostro essere, perché poi il nostro agire ne sia una coerente conseguenza. Egli non si riferisce più alla legge del taglione che con "l'occhio per occhio e dente per dente" propone un equilibro che però non risolve il problema ma accentua sempre di più i contrasti. La rivoluzione del cuore di Gesù propone di non guardare soltanto ad altri ma guardare al volto di Cristo per scoprirlo negli altri. Infatti, se non si conosce il Volto di Cristo, come potremo mai riconoscerlo in chi ci sta vicino? Scopriamo la misericordia, il perdono, evitiamo i giudizi, doniamo con generosità, amiamo sinceramente tutti proprio come ha fatto Gesù e scopriremo con gioia infinita il suo volto nei nostri fratelli e le nostre sorelle!

 

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