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TESTO Commento su Luca 8,16-18

mons. Vincenzo Paglia  

Lunedì della XXV settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (24/09/2007)

Vangelo: Lc 8,16-18 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 8,16-18

16Nessuno accende una lampada e la copre con un vaso o la mette sotto un letto, ma la pone su un candelabro, perché chi entra veda la luce. 17Non c’è nulla di segreto che non sia manifestato, nulla di nascosto che non sia conosciuto e venga in piena luce. 18Fate attenzione dunque a come ascoltate; perché a chi ha, sarà dato, ma a chi non ha, sarà tolto anche ciò che crede di avere».

La fede non è mai un affare privato o, comunque, riservato ad un piccolo gruppo. Come la luce non è per se stessa, bensì per illuminare ciò che sta attorno, così il credente e ogni comunità cristiana non vivono per se stessi ma per manifestare a tutti il Vangelo. Dice Gesù: "Nessuno accende una lampada e la copre con un vaso o la pone sotto un letto; la pone invece su un lampadario". Il Vangelo ci è stato dato perché a nostra volta lo doniamo agli uomini e alle donne delle nostre città. Ogni comunità, e ogni credente, possono essere perciò paragonati a quel lampadario di cui parla Gesù, da porre in alto perché faccia risplendere la luce del Vangelo. Non si tratta, ovviamente, di mostrare se stessi o la propria saggezza, bensì di manifestare la Parola del Signore. Per questo il discepolo è chiamato anzitutto ad ascoltare la Parola di Dio; solo dopo averla accolta con il cuore può donarla agli altri. È tutta qui la vita e la missione di ogni discepolo, di ogni comunità cristiana.

 

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