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TESTO Commento su Sir 3,17

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XXII Domenica del Tempo Ordinario (Anno C) (02/09/2007)

Brano biblico: Sir 3,17 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 14,1.7-14

Avvenne che 1un sabato Gesù si recò a casa di uno dei capi dei farisei per pranzare ed essi stavano a osservarlo.

7Diceva agli invitati una parabola, notando come sceglievano i primi posti: 8«Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perché non ci sia un altro invitato più degno di te, 9e colui che ha invitato te e lui venga a dirti: “Cedigli il posto!”. Allora dovrai con vergogna occupare l’ultimo posto. 10Invece, quando sei invitato, va’ a metterti all’ultimo posto, perché quando viene colui che ti ha invitato ti dica: “Amico, vieni più avanti!”. Allora ne avrai onore davanti a tutti i commensali. 11Perché chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato».

12Disse poi a colui che l’aveva invitato: «Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici né i tuoi fratelli né i tuoi parenti né i ricchi vicini, perché a loro volta non ti invitino anch’essi e tu abbia il contraccambio. 13Al contrario, quando offri un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; 14e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti».

Dalla Parola del giorno

Figlio, nella tua attività, sii modesto; sarai amato dall'uomo e gradito a Dio.

Come vivere questa Parola?

Questa parola del Siracide affonda nel cuore della vera sapienza che è tutta "giocata" nell'"essere", non nell'apparire. Sii modesto, infatti, significa: non vantarti, non pavoneggiarti, non prenderti più cura di quello che appare di fuori a scapito della consistenza interiore. Intendo la consistenza di te che ti dedichi alla tua attività e la consistenza di quello che ne è il risultato. Per esempio se sei casalinga, non cercare tanto il plauso e il consenso quanto invece il costante miglioramento di quello che, se cucinato a dovere, è prezioso per la salute altrui. Se sei medico non fare del carrierismo, ma dedicati a un aggiornamento del tuo servizio professionale per il bene dei tuoi pazienti. Se sei artista non pavoneggiarti per avere sempre più applausi ma dedicati alla bellezza (in ogni suo ambito) con cuore consapevole che gestisci dei riflessi della Bellezza infinita che è Dio. Come puoi accentrare su di te l'attenzione del mondo, anziché servirlo con amore, impegnando la tua attività a cuore chiaro e largo, senza piccinerie d'interessi: siano essi di carattere economico o di ambizione personale? In queste parole di Ben Sira (autore del Siracide) già s'intravede il messaggio delle beatitudini, lo spirito umile e semplice di Nazareth: quell'essere sciolti e liberi da tutti i legacci della mondanità; così liberi e agili da saper scegliere, al banchetto della vita, l'ultimo posto di cui parla Gesù nel Vangelo. E l'ultimo posto, l'essere umile e modesto non significa buttar via talenti e doni, "rattrappire" la vita in uno spirito rinunciatario dei valori. Assolutamente no! Essere modesto nel proprio agire, vuol dire decentrarsi coraggiosamente dal proprio "ego", volgersi con tutto il cuore, l'animo e le forze a Dio amato e servito per primo nel proprio solerte e intelligente operare; significa dare il meglio di sé, non cercando di brillare di luce propria che non esiste, ma cercando di servire amando: che è tutto.

A questo penserò oggi, nella mia pausa contemplativa. E pregherò:

Signore, concedimi l'umiltà del cuore senza la quale c'è boria e non amore.

La voce di un padre del deserto

Colui che biasima sempre e solo se stesso può vivere in qualsiasi luogo. Ma se glorifica se stesso, allora non reggerà in nessun luogo.
Abate Poemen

 

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