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TESTO Vegliate

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Giovedì della XXI settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (30/08/2007)

Vangelo: Mt 24,42-51 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 24,42-51

42Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. 43Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. 44Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo.

45Chi è dunque il servo fidato e prudente, che il padrone ha messo a capo dei suoi domestici per dare loro il cibo a tempo debito? 46Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così! 47Davvero io vi dico: lo metterà a capo di tutti i suoi beni. 48Ma se quel servo malvagio dicesse in cuor suo: “Il mio padrone tarda”, 49e cominciasse a percuotere i suoi compagni e a mangiare e a bere con gli ubriaconi, 50il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l’aspetta e a un’ora che non sa, 51lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli ipocriti: là sarà pianto e stridore di denti.

È l'esortazione di Gesù Cristo che ci riporta, in tutta la sua freschezza attuale il Vangelo di San Matteo. Lo sappiamo fin troppo bene! Gli insegnamenti di Gesù vanno oltre il tempo e lo spazio perché rivolti a tutti noi, comunitariamente e singolarmente. Anche oggi sentiamo viva la sua voce in una società che sembra aver perso qualsiasi valore e che può essere tratteggiata proprio come quel servo che sperpera i beni del padrone con gli ubriaconi, senza più leggi morali. Il Vangelo odierno ci presenta l'immagine del servo che in cattiva compagnia spreca dei beni del padrone. È un modo per riflettere, nella nostra società sui beni, spirituali e materiali, che continuamente sperperiamo. Il Vangelo di oggi è un'occasione per riflettere sulle opportunità che spesso rifiutiamo; sull'abbondanza della grazia che ci ricopre e che non accogliamo pienamente; sullo spreco anche materiale di questa società troppo spesso legata alla contentezza fugace del momento. A noi cristiani, che abbiamo la certezza di un annuncio di salvezza, sta proprio il compito di non farci prendere dal pessimismo qualunquista nel pensare che niente potrà cambiare le cose e che tutto sia volto al male ed al negativo. Prendiamo l'insegnamento di Gesù per nostra vita; siamo pronti a identificarci nel servo onesto che avrà poi il dono di condividere nella gioia eterna i doni del Signore? Siamo costanti nel nostro annuncio? In questo modo vedremo quanto bene vi è attorno a noi; bene silenzioso che non vuole i microfoni, le telecamere ed oggi aggiungiamo anche Yuotube! È il bene dell'umiltà e non della spettacolarità. Noi da che parte ci mettiamo?

 

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