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TESTO Commento su Luca 1,39-56

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Assunzione della Beata Vergine Maria (Messa del Giorno) (15/08/2007)

Vangelo: Lc 1,39-56 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 1,39-56

39In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. 40Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. 41Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo 42ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! 43A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? 44Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. 45E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».

46Allora Maria disse:

«L’anima mia magnifica il Signore
47e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
48perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.

49

Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente
e Santo è il suo nome;

50

di generazione in generazione la sua misericordia
per quelli che lo temono.

51

Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;

52

ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;

53

ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.

54

Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,

55

come aveva detto ai nostri padri,
per Abramo e la sua discendenza, per sempre».

56Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.

Come Maria mettiamoci in viaggio verso la montagna per raggiungere in fretta ciò che la Parola di Dio ci ha indicato come spazio di esistenza. In fretta Maria va da Elisabetta. Il progetto di Dio prevede diverse presenze concomitanti. Chi è incaricato di compiere una parte del progetto sa che altri sono chiamati a lavorare allo stesso progetto. Maria va in fretta. Non si ferma su se stessa, su ciò che ha ricevuto lei, ma va là dove qualcuno può aver bisogno di lei. Due donne, depositarie di una maternità straordinaria, che custodiscono in segreto i segreti del Re! La voce di Maria nella casa di Elisabetta fa sussultare il bambino nel grembo, ed allora lo Spirito riempie quel grembo di esperienza nuova: "Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che debbo che la madre del mio Signore venga a me? Ecco, appena la voce del tuo saluto è giunta ai miei orecchi, il bambino ha esultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell'adempimento delle parole del Signore". Non c'è bisogno di raccontare, di spiegare... dove lo Spirito passa con il suo soffio toglie il velo del non conosciuto. E non è più possibile tacere allora ciò che fa di noi persone meravigliose: "L'anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l'umiltà della sua serva. D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente e Santo è il suo nome..." La propria vita diventa come il rotolo spiegato di un progetto di amore, un'occasione per narrare le meraviglie dell'Onnipotente e per leggere nel proprio essere "servi" la beatitudine di chi porta con sé il Verbo. Maria condivide con Elisabetta l'attesa: tre mesi di stupore e di vita che cresce...

Poteva una donna come questa vedere la corruzione della carne? Tutto di lei era santo. Creatura unica, nuova Eva, redenta prima ancora di nascere perché parlasse all'uomo di se stesso in versione "integrale"... Oggi la celebriamo assunta in cielo. La tenda del Verbo è stata smontata dai lidi terreni per essere stesa nei pascoli eterni! Nel nostro OGGI lasciamoci portare in cielo, quando i nostri occhi non vedono che terra, lasciamoci portare in alto, là dove lo sguardo diventa trasparente e la vita ritrova il suo splendore.

Auguri di bellezza nella distensione dell'essere un pugnetto di creta scolpito dallo Spirito.

 

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