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TESTO Il fuoco di Gesù

don Roberto Rossi  

XX Domenica del Tempo Ordinario (Anno C) (19/08/2007)

Vangelo: Lc 12,49-57 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 12,49-53

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 49Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso! 50Ho un battesimo nel quale sarò battezzato, e come sono angosciato finché non sia compiuto!

51Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico, ma divisione. 52D’ora innanzi, se in una famiglia vi sono cinque persone, saranno divisi tre contro due e due contro tre; 53si divideranno padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera».

Non si direbbe un discorso di Gesù: fuoco, divisione, tutti contro tutti! Ma che succede? Gesù si presenta con un linguaggio radicale, estremo. Era partito deciso perché la sua meta è Gerusalemme, il luogo dove morirà in croce e poi risorgerà. Il fuoco e il battesimo sono dono della pasqua che vivrà in prima persona a Gerusalemme: si tratta del dono dello Spirito che scaturisce dall'evento Pasquale.

Tale dono comporta per coloro che lo ricevono delle scelte radicali, comporta una vita nuova, comporta la morte dell'uomo vecchio, quello incentrato su stesso, per far nascere un uomo nuovo, quello che vive da figlio di Dio.

Questo cambiamento è stato per i discepoli e poi per la Chiesa un motivo di divisione. Non sempre i cristiani sono capiti... Oggi coloro che fanno scelte radicali per il vangelo sono derisi, ci sono mille motivi umani per vedere come certe scelte sembrano agli occhi di molti delle scelte ridicole. Gesù anticipa con le sue parole questa situazione di possibile divisione.

- Possiamo pensare ad una famiglia di un giovane che con la sua nuova moglie è partito per dedicare un po' di tempo per la vita delle missioni, per il bene degli altri: questo ha portato divisione in famiglia, non sono stati capiti, dai genitori e dai parenti. Così a volte capita a chi adotta un bambino o a chi svolge opere di servizio per gli altri.

- Possiamo pensare ad una giovane ragazza entrata in un convento per dedicare la vita alla preghiera e alla carità cristiana: questo ha portato divisione in famiglia, non è stata capita.

- Possiamo pensare ad un giovane che ha deciso di dedicarsi al volontariato rinunciando a facili carriere, ottenute per conoscenze, oppure sta pensando ad una vocazione religiosa: molti lo vedono un fallito, non è stato capito.

- Possiamo pensare ad una moglie che si dedica ai figli e al marito con dedizione e coltiva una fede sincera, personale senza imporla a nessuno della sua famiglia... questa sua fede è in più, non serve, è motivo di divisione, infastidisce il marito e i figli: anche lei non è capita e rispettata nelle sue scelte.

Non sempre scegliere il vangelo suscita fascino, comprensione e adesione... quando Gesù fa sul serio le folle si diradano... e forse anche noi quando facciamo sul serio, quando amiamo come il vangelo ci invita a fare, diveniamo un segno di inciampo, di contraddizione, spezziamo logiche di profitto o di successo personale; il vangelo fa scandalo nella società dell'immagine e del consumo!

Dice Gesù: "Pensate che io sia venuto a portare la pace sulla terra? No, ma la divisione". Se per "pace" intendiamo quieto vivere, sonno delle coscienze, storia che continua a srotolarsi tra le ingiustizie e le iniquità di sempre, allora Gesù ha ragione a dire: "guerra". Se "divisione" significa distacco dal male, presa di coscienza di ciò che non va, che ferisce l'uomo, se significa discernimento fra ciò che va messo al primo posto (Dio) e ciò che, per quanto importante, è secondario (tutti gli altri valori), allora Gesù ha ragione a portare la divisione. Così ci insegna la persecuzione che hanno subito i profeti (come Geremia); così ci insegna S. Paolo nella lettera agli Ebrei, quando dice: "Pensate attentamente a Cristo che ha sopportato contro di sé una così grande ostilità da parte dei peccatori, perché non vi stanchiate perdendovi d'animo. Non avete ancora resistito fino al sangue nella vostra lotta contro il peccato".

Nella seconda parte del vangelo c'è il rimprovero quando non sappiamo giudicare il nostro tempo, quando non sappiamo giudicare ciò che è giusto.

E' importante questo richiamo a riconoscere i segni dei tempi, cioè a discernere e riconoscere ciò che è secondo Dio e ciò che non è secondo Dio, riconoscere ciò che Dio sta operando e attuando nella storia delle persone, dei popoli, dell'umanità in modo che noi stessi possiamo metterci con piena coscienza e impegno in questo cammino della storia della salvezza.

Questo ci aiuta a non sentirci mai a posto, ma sempre alla ricerca di ciò che il Signore ci chiama a vivere e a fare giorno per giorno, secondo il suo stile e il suo amore. Come cristiani, non si tratta di rimanere attaccati alle nostre esperienze o tradizioni, ma di essere fedeli al Signore, di andare dietro a Lui che è sempre creativo e operante nella storia degli uomini. E' la sua opera che conta e noi siamo chiamati a collaborare al suo regno di amore, di giustizia, di pace vera. Ecco allora che è importante saper leggere e discernere i segni dei tempi, (non essere fuori del tempo), portare avanti la vita cristiana secondo le indicazioni che il Signore ci dà per il presente e per il futuro. E il Signore sempre opera nell'umanità cose grandi e sempre ci offre indicazioni di vita rinnovata e piena di fuoco, cioè di fervore per il suo regno e per il bene di tutti.

 

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