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TESTO La buona battaglia

don Marco Pratesi  

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Assunzione della Beata Vergine Maria (Messa del Giorno) (15/08/2007)

Brano biblico: Ap 11,19; 12,1-6.10 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 1,39-56

39In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. 40Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. 41Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo 42ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! 43A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? 44Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. 45E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».

46Allora Maria disse:

«L’anima mia magnifica il Signore
47e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
48perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.

49

Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente
e Santo è il suo nome;

50

di generazione in generazione la sua misericordia
per quelli che lo temono.

51

Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;

52

ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;

53

ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.

54

Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,

55

come aveva detto ai nostri padri,
per Abramo e la sua discendenza, per sempre».

56Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.

La donna che Giovanni vede nel cielo è il grandioso simbolo della comunità dei credenti, sia dell'antica che della nuova alleanza.

È rivestita di sole in quanto avvolta dalla luce di Dio, e calpesta la luna, segno di ogni debole e mutevole luce umana; coronata di dodici stelle, è fondata sulle colonne degli apostoli.

Essa fronteggia il dragone rosso, colore che evoca distruzione e morte. Sulle sue sette teste sette diademi esprimono l'universalità e la molteplicità del dominio malefico del "principe di questo mondo" (Gv 12,31; 16,11).

La sua coda trascina la terza parte delle stelle del cielo e le getta sulla terra: ha trascinato nella sua ribellione altri spiriti celesti - forse anche uomini? - che dovevano splendere come stelle del cielo.

Il drago si ferma davanti alla donna partoriente per divorarne il figlio. A partire dal tentativo di Erode fino alla passione, il drago cerca di annientare la presenza di Cristo nel mondo, guadagnandone peraltro solo fallimento: il Figlio entra addirittura nel cielo, innalzato fino al trono di Dio, inaccessibile ad ogni nemico.

La donna fugge nel deserto, rifugio preparatole da Dio, ed è la sua condizione di perenne esodo, di perenne fuga da un Egitto che pretende di catturarla e riguadagnarla a sé, ma anche di costante miracolosa cura da parte di Dio, come suggerito dal simbolo delle ali dell'aquila (cf. Es 19,4; Dt 32,11-13).

Oramai il cielo è risuonante soltanto di canti di vittoria, perché l'Accusatore non vi ha più posto: potrà agire solo sulla terra dove però, sapendosi oramai vinto, il suo furore si moltiplica. Così mentre sulla terra la sua violenza sembra ancora più forte e vincente, in cielo si proclama il trionfo di Cristo.

In questo quadro grandioso la Vergine ha posto da un duplice punto di vista.

Nel suo pellegrinaggio terreno ha personalmente affrontato la lotta col drago. Abbiamo prima ricordato il tentativo di Erode di sopprimere il neonato a Betlemme: Maria era là. Ma anche sotto la croce, nell'ora dell'apparente vittoria del male, Maria era là, intrepida.

Raggiunta la meta della gloria ella sostiene, conforta e aiuta quanti si trovano ancora ad affrontare la medesima battaglia, accompagnando il parto della Chiesa fino a che tutti i suoi figli siano generati.

Così "Maria, Madre del Verbo incarnato, viene collocata al centro stesso di quella inimicizia, di quella lotta che accompagna la storia dell'umanità sulla terra e la storia stessa della salvezza" (Giovanni Paolo II, Redemptoris Mater 11).

Invochiamo su di noi e su tutta la Chiesa la cura premurosa e l'intercessione di Maria perché, avvolti dalla luce di Dio e ancorati all'insegnamento apostolico, possiamo affrontare con coraggio il buon combattimento della fede (1Tim 1,18; 6,12; 2Tim 4,7), ed essere felicemente condotti laddove lei in questo giorno di festa ci ha preceduti.

 

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