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TESTO Commento su Gal 5,1

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XIII Domenica del Tempo Ordinario (Anno C) (01/07/2007)

Brano biblico: Gal 5,1 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 9,51-62

51Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato in alto, egli prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme 52e mandò messaggeri davanti a sé. Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di Samaritani per preparargli l’ingresso. 53Ma essi non vollero riceverlo, perché era chiaramente in cammino verso Gerusalemme. 54Quando videro ciò, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero: «Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?». 55Si voltò e li rimproverò. 56E si misero in cammino verso un altro villaggio.

57Mentre camminavano per la strada, un tale gli disse: «Ti seguirò dovunque tu vada». 58E Gesù gli rispose: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo». 59A un altro disse: «Seguimi». E costui rispose: «Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre». 60Gli replicò: «Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu invece va’ e annuncia il regno di Dio». 61Un altro disse: «Ti seguirò, Signore; prima però lascia che io mi congedi da quelli di casa mia». 62Ma Gesù gli rispose: «Nessuno che mette mano all’aratro e poi si volge indietro è adatto per il regno di Dio».

Dalla Parola del giorno

Cristo ci ha liberati perché restassimo liberi; non lasciatevi dunque imporre il giogo della schiavitù,

Come vivere questa Parola?

Forse non valutiamo abbastanza quanto sia bello, per l'uomo d'oggi, accogliere, con queste parole di S. Paolo, anche quello che subito segue: Voi siete stati chiamati a libertà. Sentire che per il cristiano la libertà è addirittura la sua "vocazione". Avvertire che Dio lo chiama, in Cristo, a tenersi fuori da tutte le prigionie, anche le più subdole, a spezzare ogni laccio che lo vorrebbe legare, è un gran bene per l'uomo. E proprio in questa nostra epoca non è inutile ricordare Dante che mette in bocca a Catone queste parole: "Libertà vo' cercando che è sì cara, come sa chi per lei vita rifiuta". La libertà è qualcosa di più del libero arbitrio che è la possibilità di scegliere il bene o il male. La libertà è sostanzialmente la capacità di scegliere il bene. Non sono libero quando faccio quello che mi pare e piace. Questa è la parodia della libertà. Sostanzialmente sono libero, quando spezzando in me le insinuazioni a soddisfare anche bisogni fittizi e illeciti, mi impegno ad amare. Siamo chiamati a diventare liberi e a restare liberi per impegnarci a vivere la Legge di Dio che nella sua pienezza è questo: Amerai il prossimo tuo come te stesso". L'ipermercato che è questa società della corsa al "più avere" incentiva in me i desideri egoici che, in un primo momento, mi danno forse un senso di benessere, ma poi mi schiavizzano sempre più, m'incatenano a un materialismo pratico senza "spirito e vita". Ma lo Spirito Santo, se mi lascio guidare da Lui, immette in me i suoi desideri che portano alla vita e alla pace.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, invocherò con fiducia lo Spirito Santo. Gli chiederò di rendermi consapevole di quei piccoli o grandi lacci in cui la società del benessere vorrebbero irretirmi.

O Spirito d'amore, Spirito di verità, Tu che puoi farmi luce interiormente, aiutami a vivere la mia chiamata alla libertà, facendo spazio ai tuoi desideri che mi educano a voler bene a tutti.

La voce di un pastore luterano martire

Essere liberi non significa nient'altro che stare nell'amore: stare nella verità di Dio.
Dietrich Bonhoeffer

 

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