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TESTO Ridonami, Signore, la gioia del perdono (303)

don Remigio Menegatti  

XI Domenica del Tempo Ordinario (Anno C) (17/06/2007)

Vangelo: Lc 7,36-8,3 (forma breve: Lc 7,36-50) Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 7,36-8,3

In quel tempo, 36uno dei farisei invitò Gesù a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola. 37Ed ecco, una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, portò un vaso di profumo; 38stando dietro, presso i piedi di lui, piangendo, cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di profumo. 39Vedendo questo, il fariseo che l’aveva invitato disse tra sé: «Se costui fosse un profeta, saprebbe chi è, e di quale genere è la donna che lo tocca: è una peccatrice!».

40Gesù allora gli disse: «Simone, ho da dirti qualcosa». Ed egli rispose: «Di’ pure, maestro». 41«Un creditore aveva due debitori: uno gli doveva cinquecento denari, l’altro cinquanta. 42Non avendo essi di che restituire, condonò il debito a tutti e due. Chi di loro dunque lo amerà di più?». 43Simone rispose: «Suppongo sia colui al quale ha condonato di più». Gli disse Gesù: «Hai giudicato bene». 44E, volgendosi verso la donna, disse a Simone: «Vedi questa donna? Sono entrato in casa tua e tu non mi hai dato l’acqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. 45Tu non mi hai dato un bacio; lei invece, da quando sono entrato, non ha cessato di baciarmi i piedi. 46Tu non hai unto con olio il mio capo; lei invece mi ha cosparso i piedi di profumo. 47Per questo io ti dico: sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato. Invece colui al quale si perdona poco, ama poco». 48Poi disse a lei: «I tuoi peccati sono perdonati». 49Allora i commensali cominciarono a dire tra sé: «Chi è costui che perdona anche i peccati?». 50Ma egli disse alla donna: «La tua fede ti ha salvata; va’ in pace!».

1In seguito egli se ne andava per città e villaggi, predicando e annunciando la buona notizia del regno di Dio. C’erano con lui i Dodici 2e alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità: Maria, chiamata Maddalena, dalla quale erano usciti sette demòni; 3Giovanna, moglie di Cuza, amministratore di Erode; Susanna e molte altre, che li servivano con i loro beni.

Forma breve (Lc 7,36-50):

In quel tempo,36uno dei farisei invitò Gesù a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola. 37Ed ecco, una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, portò un vaso di profumo; 38stando dietro, presso i piedi di lui, piangendo, cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di profumo. 39Vedendo questo, il fariseo che l’aveva invitato disse tra sé: «Se costui fosse un profeta, saprebbe chi è, e di quale genere è la donna che lo tocca: è una peccatrice!».

40Gesù allora gli disse: «Simone, ho da dirti qualcosa». Ed egli rispose: «Di’ pure, maestro». 41«Un creditore aveva due debitori: uno gli doveva cinquecento denari, l’altro cinquanta. 42Non avendo essi di che restituire, condonò il debito a tutti e due. Chi di loro dunque lo amerà di più?». 43Simone rispose: «Suppongo sia colui al quale ha condonato di più». Gli disse Gesù: «Hai giudicato bene». 44E, volgendosi verso la donna, disse a Simone: «Vedi questa donna? Sono entrato in casa tua e tu non mi hai dato l’acqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. 45Tu non mi hai dato un bacio; lei invece, da quando sono entrato, non ha cessato di baciarmi i piedi. 46Tu non hai unto con olio il mio capo; lei invece mi ha cosparso i piedi di profumo. 47Per questo io ti dico: sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato. Invece colui al quale si perdona poco, ama poco». 48Poi disse a lei: «I tuoi peccati sono perdonati». 49Allora i commensali cominciarono a dire tra sé: «Chi è costui che perdona anche i peccati?». 50Ma egli disse alla donna: «La tua fede ti ha salvata; va’ in pace!».

Per comprendere la Parola di Dio alcune sottolineature

La prima lettura (2 Sam 12,7-10.13) riporta il rimprovero che Natan rivolge a Davide per il suo peccato. Il profeta ripercorre la storia, mettendo in evidenza prima di tutto la benevolenza di Dio nei confronti del pastore di Betlemme divenuto re. Solo dopo ricorda il peccato commesso dal nuovo sovrano. Natan ammonisce come il male genererà altro male: "la spada non si allontanerà mai dalla tua casa". Come risposta Davide invoca la misericordia di Dio e riceve dal profeta l'assicurazione della bontà di Dio: "Il Signore ha perdonato il tuo peccato".

Il vangelo (Lc 7, 36- 8,3) racconta la vicenda di una donna che entra in casa di Simone, un fariseo che aveva invitato Gesù. Vengono contrapposti i gesti della donna e di Simone: lei – definita "peccatrice" invoca la misericordia di Dio, mentre il fariseo si scandalizza per tanta tenerezza e soprattutto per l'atteggiamento di Gesù, che ai suoi occhi appare ingenuo e troppo permissivo nei confronti di una "peccatrice". Gesù stesso riprende e racconta la vicenda per spiegare il suo punto di vista e presentare il suo dono: concede il perdono a chi riconosce il suo peccato ed esprime a Dio amore e pentimento.

Salmo 31
Beato l'uomo a cui è rimessa la colpa
e perdonato il peccato.
Beato l'uomo a cui Dio
non imputa alcun male

e nel cui spirito non è inganno.

Ti ho manifestato il mio peccato,
non ho tenuto nascosto il mio errore.
Ho detto: «Confesserò al Signore
le mie colpe» e tu hai rimesso
la malizia del mio peccato.

Tu sei il mio rifugio,
mi preservi dal pericolo,
mi circondi di esultanza per la salvezza.
Gioite nel Signore ed esultate, giusti,

giubilate, voi tutti, retti di cuore.

Il salmo appare come la traccia del cammino del credente che porta dal peccato alla salvezza: dalla professione di fede si passa alla confessione della colpa per giungere alla proclamazione della lode, condivisa con i giusti e i retti di cuore.

La "confessione" della fede, ovvero la riflessione sulla bontà di Dio è il primo passaggio del ritorno a lui. L'uomo avverte che la sua vera realizzazione, il segreto della gioia autentica, sta nella fedeltà a Dio: è "beato" chi viene giudicato tale Dio e non merita il suo rimprovero. Per entrare in questo gruppo si deve confessare la propria colpa, senza nascondere l'errore commesso. È necessario soprattutto riconoscere, prima ancora del peccato, la grandezza della misericordia di Dio. Lui è sempre disposto a perdonare i figli che confidano in lui, e cercano la sua tenerezza di Padre buono.

Dalla coscienza di essere nuovamente accolti da Dio nasce la lode e la conferma della fede: nel suo abbraccio il Signore trasmette al peccatore la misericordia (pensiamo alla parabola del padre che accoglie il figlio). L'uomo, divenuto "beato" perché redento da Dio, condivide l'esultanza del suo Redentore, e coinvolge altri in questa festa della vita rinnovata.

Un commento per ragazzi

La moviola e la possibilità del replay sono strumenti importante per seguire le partite alla televisione, in quanto permette di riproporre – anche più volte – la scena interessante, rallentandola notevolmente. In questo modo si riesce a vedere con più chiarezza quanto è avvenuto, e comprendere i passaggi essenziali che determinano l'esito di una azione. Inoltre si riesce a capire la responsabilità dei singoli giocatori nella complessità dell'azione di gioco.

Le due letture di oggi sembrano utilizzare il replay, rallentando la scena: sia Natan nei confronti di Davide, che Gesù verso Simone il fariseo, raccontano quanto è accaduto non a delle persone estranee, all'oscuro della vicenda, bensì a chi le ha vissute da protagonista. Nel richiamare il fatto mettono in evidenza dei particolari che danno una spiegazione più precisa e giustificano la possibile soluzione della storia.

Natan non parte dal peccato di Davide, a cui accenna solo brevemente. Per prima cosa ricorda la misericordia di Dio: una benevolenza che il Signore ha già mostrato con l'elezione del pastore di Betlemme – il più giovane tra i figli di Iesse – al posto di Saul, e che riconferma nella promessa del perdono. In mezzo inserisce anche una domanda per aiutare Davide a prendere coscienza della sua azione: "Perché dunque hai disprezzato la parola del Signore, facendo ciò che è male ai suoi occhi?". La consapevolezza del male commesso si apre alla speranza, e matura nell'ammissione della colpa – "Ho peccato contro il Signore" –. È il passo necessario per giungere al perdono.

Gesù richiama – quasi con il replay – i gesti della donna, e li contrappone a quelli di Simone. Ciò che scandalizza il fariseo – "mi ha bagnato i piedi con le sue lacrime", "non ha cessato di baciarmi i piedi", "mi ha cosparso di profumo i piedi" – appare nella rilettura di Gesù come la chiave di volta che spiega il vero l'atteggiamento della donna – "ha molto amato" – e quindi anche la risposta liberatrice: "Per questo ti dico: le sono perdonati i suoi molti peccati". La reazione di Simone di fronte ai gesti di Gesù ritorna nello stupore dei commensali che "cominciarono a dire tra sé: «Chi è quest'uomo che perdona anche i peccati?»." Gesù conclude sottolineando che la fede è il primo dono di Dio che apre all'altro dono: il perdono dei peccati. Riconoscere che siamo amati da Dio diventa la forza per ammettere anche i peccati che ci allontanano da lui, ma soprattutto scoprire che il dono per la salvezza è Gesù, come Natan è stato il collaboratore di Dio per la conversione di Davide. Le parole del salmo si realizzano ancora una volta.

Le parole del salmo servono anche a noi come traccia per imparare a celebrare il perdono di Dio e dei fratelli. Sono lo strumento con cui rivedere le azioni della nostra vita alla luce dell'amore di Dio per noi, e riuscire a distinguere il senso delle nostre azioni, per riconoscere il bene per cui lodare Dio, e il male di cui invocare il perdono. Inoltre ci aiutano a verificare nell'intimo del nostro cuore il vero motivo per cui chiediamo misericordia: si tratta di autentico amore per il Signore o di altri interessi meno profondi e nobili?

L'autenticità e serietà del nostro amore non condiziona l'amore di Dio – lui è sempre disposto al perdono – ma favorisce la nostra risposta. Il seme che Dio sparge con generosità inaspettata e su orni terreno è sempre e comunque fecondo; abbondanza e bontà del frutto dipendono dal terreno che riceve il seme, ovvero dal cuore che accoglie il Signore.

Un suggerimento per la preghiera

O Dio, ascoltando la tua Parola anche noi riconosciamo "che non ti stanchi mai di usarci misericordia" e questo ci riempie di speranza e gioia. Per questo ti chiediamo: "donaci un cuore penitente e fedele che sappia corrispondere al tuo amore di Padre, perché diffondiamo lungo le strade del mondo il messaggio evangelico di riconciliazione e di pace." Lo chiediamo insieme al nostro Signore Gesù Cristo.

Libri di don Remigio Menegatti

 

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