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TESTO Commento su Luca 9,11-17

padre Paul Devreux

Santissimo Corpo e Sangue di Cristo (Anno C) (10/06/2007)

Vangelo: Lc 9,11-17 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 9,11-17

11Ma le folle vennero a saperlo e lo seguirono. Egli le accolse e prese a parlare loro del regno di Dio e a guarire quanti avevano bisogno di cure.

12Il giorno cominciava a declinare e i Dodici gli si avvicinarono dicendo: «Congeda la folla perché vada nei villaggi e nelle campagne dei dintorni, per alloggiare e trovare cibo: qui siamo in una zona deserta». 13Gesù disse loro: «Voi stessi date loro da mangiare». Ma essi risposero: «Non abbiamo che cinque pani e due pesci, a meno che non andiamo noi a comprare viveri per tutta questa gente». 14C’erano infatti circa cinquemila uomini. Egli disse ai suoi discepoli: «Fateli sedere a gruppi di cinquanta circa». 15Fecero così e li fecero sedere tutti quanti. 16Egli prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò su di essi la benedizione, li spezzò e li dava ai discepoli perché li distribuissero alla folla. 17Tutti mangiarono a sazietà e furono portati via i pezzi loro avanzati: dodici ceste.

Oggi la Chiesa ci invita a contemplare il sacramento dell'Eucaristia. Il dono che Gesù ci ha lasciato, di poter chiedere la sua presenza durante la messa mediante la consacrazione del pane e del vino e mediante la Parola annunciata, ci aiuta molto. Ci consente di conoscerlo meglio e di nutrirci della sua presenza. Questo aiuta più di qualsiasi aiuto che possiamo chiedere.

Ma Gesù, nel vangelo della moltiplicazione dei pani che abbiamo letto, dice ai discepoli: "Dategli voi stessi da mangiare". Non penso che sia una affermazione fatta a caso, né tanto meno una battuta o un modo per farli sentire impotenti e poi stupirli; è una richiesta seria che Gesù continua a ripetere tutti i giorni a noi oggi.

Gesù, presente in mezzo alla sua Chiesa, ci invita ad essere cristiani, facendo la nostra parte, diventando anche noi dono per l'altro, in modo che nessuno rimanga digiuno di pane e di quant'altro i fratelli necessitano. Questo sarà il segno dell'efficacia concreta della presenza del Signore in mezzo a noi.

Se io faccio questo sforzo oggi, certamente il Signore mi sosterrà nella mia scelta. Questo mi darà la possibilità di vedere in prima persona una qualche moltiplicazione dei pani a sostegno della mia fede e delle mie scelte.

Il dono dell'Eucaristia è il dono della presenza del Signore. Presenza che, seppur nascosta, si rivela a coloro che scommettono sulla sua Parola mettendola in pratica, facendoli crescere nella fede e nella conoscenza del Signore.

Signore, grazie per il dono della tua presenza nella mia vita, fa' che anch'io, oltre a non fare del male, possa essere un dono per qualcuno.

 

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