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TESTO Giovanni è il suo nome

don Romeo Maggioni  

Natività di S. Giovanni Battista (Messa della Vigilia) (24/06/2007)

Vangelo: Lc 1,5-17 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 1,5-17

5Al tempo di Erode, re della Giudea, vi era un sacerdote di nome Zaccaria, della classe di Abia, che aveva in moglie una discendente di Aronne, di nome Elisabetta. 6Ambedue erano giusti davanti a Dio e osservavano irreprensibili tutte le leggi e le prescrizioni del Signore. 7Essi non avevano figli, perché Elisabetta era sterile e tutti e due erano avanti negli anni.

8Avvenne che, mentre Zaccaria svolgeva le sue funzioni sacerdotali davanti al Signore durante il turno della sua classe, 9gli toccò in sorte, secondo l’usanza del servizio sacerdotale, di entrare nel tempio del Signore per fare l’offerta dell’incenso. 10Fuori, tutta l’assemblea del popolo stava pregando nell’ora dell’incenso. 11Apparve a lui un angelo del Signore, ritto alla destra dell’altare dell’incenso. 12Quando lo vide, Zaccaria si turbò e fu preso da timore. 13Ma l’angelo gli disse: «Non temere, Zaccaria, la tua preghiera è stata esaudita e tua moglie Elisabetta ti darà un figlio, e tu lo chiamerai Giovanni. 14Avrai gioia ed esultanza, e molti si rallegreranno della sua nascita, 15perché egli sarà grande davanti al Signore; non berrà vino né bevande inebrianti, sarà colmato di Spirito Santo fin dal seno di sua madre 16e ricondurrà molti figli d’Israele al Signore loro Dio. 17Egli camminerà innanzi a lui con lo spirito e la potenza di Elia, per ricondurre i cuori dei padri verso i figli e i ribelli alla saggezza dei giusti e preparare al Signore un popolo ben disposto».

La Chiesa desidera fare memoria di Giovanni Battista non solo lungo l'Avvento, ma in due date precise: la sua nascita terrena (oggi) e la sua nascita al cielo, con il ricordo del suo martirio (29 agosto). Probabilmente come uomo e come testimone ha sempre molto da dire anche a noi.

1) L'UOMO

Gli uomini grandi e i suoi profeti Dio li segna fin dalla nascita con speciali interventi. Oggi è il caso del Battista, figlio di una donna sterile resa feconda per dono di Dio. "Vedi anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: nulla è impossibile a Dio" (Lc 1,36-37). E' il segno di una elezione di Dio che "plasma il suo servo fin dal seno materno" (I lett.), anche col fatto sorprendente di imporre un nome non previsto dalla tradizione familiare: "Giovanni è il suo nome". Quando giunge Maria a far visita alla cugina, "il bambino ha esultato di gioia nel suo grembo" (Lc 1,44), "pieno di Spirito santo fin dal seno di sua madre" (Lc 1,15). "Tutti furono meravigliati" per lo sciogliersi della lingua di Zaccaria, e dicevano: "Che sarà mai questo bambino?". E' Dio che sceglie e prepara il suo uomo: "Davvero la mano del Signore stava con lui".

"Visse in regioni deserte". La sua preparazione è analoga alla robusta educazione ricevuta nel deserto dal popolo d'Israele, per divenire lui il nuovo Elia (Mt 11,14), anzi l'ultimo dei profeti, il più grande dei profeti (Mt 11,11), quasi sbocco naturale di quella tensione messianica e preparazione che fu tutto l'Antico Testamento verso l'evento di Gesù di Nazaret, il Cristo. Di lui è pronosticato: "Sarà grande davanti al Signore; non berrà vino né bevande inebrianti, ricondurrà molti figli di Israele al Signore loro Dio; gli camminerà innanzi con lo spirito e la forza di Elia" (Lc 1,15-17). Gesù fa di lui un elogio ben più grande: "Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? E allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo avvolto in morbide vesti? Coloro che portano vesti sontuose e vivono nella lussuria stanno nei palazzi dei re. Allora, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, vi dico, e più che un profeta. Egli è colui del quale sta scritto: Ecco io mando davanti a te il mio messaggero, egli preparerà la via davanti a te" (Lc 7,24-27). E' un uomo coerente e radicale fino al martirio, subito proprio per quella sua intransigenza morale che in qualche modo riassumeva tutta l'anima veterotestamentaria che attendeva "il giorno del Signore" come giudizio.

La sua predicazione e il battesimo dato al Giordano "per il perdono dei peccati" (Lc 3,3) segnano il trapasso: "La Legge e i Profeti fino a Giovanni; da allora in poi viene annunciato il regno di Dio e ognuno si sforza di entrarvi" (Lc 16,16). Proprio il battesimo dato a Gesù, mentre si manifestava l'effusione dello Spirito che lo consacrava Messia, dà inizio alla novità cristiana, ben superiore all'antica Legge: "Io vi dico, tra i nati di donna non c'è nessuno più grande di Giovanni; ma il più piccolo del regno di Dio è più grande di lui" (Lc 7,28). Una novità che sconcerterà la sua stessa fede nel Messia: "Sei tu colui che deve venire o dobbiamo attenderne un altro?" (Mt 11,3). Sarà così guidato a penetrare il mistero della persona di Gesù partendo proprio dalle sue opere: "E beato colui che non si scandalizza di me" (Mt 11,6). Il Battista sarà ben all'altezza del suo compito perché diverrà il testimone umile e preciso della stessa divinità di Gesù e della sua specifica missione di salvatore.

2) LA MISSIONE

"Egli non era la luce, ma doveva rendere testimonianza alla luce" (Gv 1,8). Questa coscienza di essere a servizio della "luce vera, quella che illumina ogni uomo" (Gv 1,9), la espresse continuamente di fronte ad ogni ambiguo apprezzamento del suo lavoro. "Diceva Giovanni sul finire della sua missione: Io non sono ciò che voi pensate che io sia! Ecco, viene dopo di me uno, al quale io non sono degno di sciogliere i sandali" (II lett.). E ancora: "Dopo di me viene un uomo che mi è passato avanti, perché era prima di me. Io sono venuto a battezzare con acqua perché egli fosse fatto conoscere a Israele" (Gv 1,30-31). Si sentiva non lo sposo, ma l'amico dello sposo perché aveva solo la funzione di presentarlo: "Non sono io il Cristo, ma sono stato mandato innanzi a lui. Chi possiede la sposa è lo sposo; ma l'amico dello sposo, che è presente e ascolta, esulta di gioia alla voce dello sposo. Ora questa mia gioia è compiuta. Egli deve crescere e io invece diminuire" (Gv 3,20-30). Preparerà così i suoi discepoli che lo lasceranno per seguire Gesù.

"Io non lo conoscevo, ma chi mi ha inviato a battezzare con acqua mi aveva detto: L'uomo sul quale vedrai scendere e rimanere lo Spirito è colui che battezza in Spirito santo. E io ho visto e ho reso testimonianza che questi è il Figlio di Dio" (Gv 1,33-34). Non solo lo indicherà come Messia, ma coglierà profondamente il mistero della sua persona quale Figlio di Dio. Un Figlio di Dio che si offre per la salvezza di tutti: "Ecco l'Agnello di Dio, ecco colui che toglie il peccato del mondo" (Gv 1,29). In sostanza Giovanni è uno che, venuto dal Primo Testamento, s'è inoltrato nel Nuovo divenendo pienamente discepolo di Gesù, facendo l'esperienza di divenire il suo primo testimone e missionario. "Egli venne come testimone per rendere testimonianza alla luce perché tutti credessero per mezzo di lui" (Gv 1,7).

Non abbiamo che da ammirare la scioltezza di quest'uomo, tutto "giudeo" prima e poi tra i primi e pieni discepoli di Gesù. Deve aver lasciato una profonda traccia se Erode pensava a Gesù come al Battista redivivo (Lc 9,9). Ci indica la strada per essere veri testimoni: fare prima esperienza seria di Gesù, poi indicarlo agli altri come unico Maestro e quindi saperci mettere da parte perché sia Lui a crescere nel cuore di quanti abbiamo condotto a Gesù. La sua testimonianza fino al martirio ne svela la libertà interiore, uomo senza compromessi che è quella rettitudine del cuore ("puri di cuore") che fa di un uomo un docile strumento di Dio.

"In mezzo a voi sta uno che non conoscete" (Gv 1,26). Forse è parola del Battista che risuona urgente anche oggi. Si dice che c'è risveglio religioso, e si imboccano strade infinite..! Giovanni ha alzato un dito nella direzione giusta, quella della storia, quella di un Dio che s'è fatto vedere in carne ed ossa tra noi, e che lui ha indicato in modo preciso. "Ecco l'Agnello di Dio! E i due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù" (Gv 1,36-37).

 

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