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TESTO Commento su Luca 15,3-7

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Sacratissimo Cuore di Gesù (Anno C) (15/06/2007)

Vangelo: Lc 15,3-7 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 15,3-7

3Ed egli disse loro questa parabola:

4«Chi di voi, se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va in cerca di quella perduta, finché non la trova? 5Quando l’ha trovata, pieno di gioia se la carica sulle spalle, 6va a casa, chiama gli amici e i vicini, e dice loro: “Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora, quella che si era perduta”. 7Io vi dico: così vi sarà gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte, più che per novantanove giusti i quali non hanno bisogno di conversione.

Dalla Parola del giorno

Così, vi dico, ci sarà più gioia in cielo per un peccatore convertito che per novantanove giusti che non hanno bisogno di conversione.

Come vivere questa Parola?

Gesù è attento alle immagini che usa, alle parole che dice quando parla alle folle che lo seguono. S'incarna ancora una volta nello spazio e nel tempo di chi lo ascolta per far recepire meglio il suo messaggio. Questa volta, per esprimere in termini concreti l'amore forte che ha per tutte le sue creature, racconta la storia di un pastore, che, perduta una pecora, non si rassegna a questo evento ed è pronto a lasciare le novantanove che sono nell'ovile per andare alla ricerca di quella che ha preferito altri pascoli. " Il cuore di Gesù ha veramente trepidato per la pecora perduta e poiché egli è il Dio fatto uomo, ci rivela un mistero inaccessibile, facendoci conoscere qualcosa di ciò che attraversa il cuore di Dio quando un uomo pecca, cioè quando un uomo si smarrisce, perché il peccato consiste sempre nello sbagliare felicità".

A immagine di questo Dio che non si rassegna a perderci e non solo scruta il momento del nostro ritorno, ma viene a cercarci, ci riporta a casa, senza rimproverarci, anche noi, come singoli e come comunità ecclesiale, dobbiamo imparare l'amore per i poveri, gli esclusi, gli emarginati. Perché chi è misero o colpevole, insoddisfatto o disperato ha solo bisogno di misericordia.

Nei momenti di silenzio e preghiera che mi regalerò oggi, chiederò al Signore:

"Tu che sei andato in cerca della pecora smarrita, prendi anche me sulle tue spalle quando, insofferente e stanco della routine quotidiana, mi perdo in pascoli lontani dalla tua casa di misericordia".

La voce di un teologo contemporaneo

La parabola della pecora perduta ci suggerisce due aspetti caratteristici dell'amore misericordioso di Dio: si tratta di un amore sollecito e attivo. Dio conosce quel timore benedetto che nasce dall'amore, come lo conoscono tutti coloro che hanno amato veramente nella loro vita: il timore di perdere ciò che si ama...Dio non si accontenta di attendere il peccatore, ma gli va incontro.
C. Geffrè

 

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