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TESTO Fame di Dio: Sì! - Fame di pane: No!

padre Romeo Ballan  

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Santissimo Corpo e Sangue di Cristo (Anno C) (10/06/2007)

Vangelo: Lc 9,11-17 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 9,11-17

11Ma le folle vennero a saperlo e lo seguirono. Egli le accolse e prese a parlare loro del regno di Dio e a guarire quanti avevano bisogno di cure.

12Il giorno cominciava a declinare e i Dodici gli si avvicinarono dicendo: «Congeda la folla perché vada nei villaggi e nelle campagne dei dintorni, per alloggiare e trovare cibo: qui siamo in una zona deserta». 13Gesù disse loro: «Voi stessi date loro da mangiare». Ma essi risposero: «Non abbiamo che cinque pani e due pesci, a meno che non andiamo noi a comprare viveri per tutta questa gente». 14C’erano infatti circa cinquemila uomini. Egli disse ai suoi discepoli: «Fateli sedere a gruppi di cinquanta circa». 15Fecero così e li fecero sedere tutti quanti. 16Egli prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò su di essi la benedizione, li spezzò e li dava ai discepoli perché li distribuissero alla folla. 17Tutti mangiarono a sazietà e furono portati via i pezzi loro avanzati: dodici ceste.

Riflessioni

Dalla Pasqua alla Pentecoste, dalla Trinità all'Eucaristia... Il mistero di Dio è veramente inesauribile! Vi scopriamo dentro aspetti sempre nuovi, ricchezze imprevedibili. Frà Luis de León, poeta e teologo spagnolo del s. XVI, scriveva: "In Dio si scoprono sempre nuovi mari quanto più si naviga". Sono realtà che ci vengono date in dono da contemplare e da vivere. La Chiesa non ha inventato la Trinità, è venuto Gesù a rivelarcela. La Chiesa non ha inventato l'Eucaristia; lo sottolinea bene Paolo (II lettura), il quale trasmette alla comunità quello che a sua volta ha "ricevuto dal Signore" (v. 23). Oggi l'insegnamento di Paolo ha come centro il mistero dell'Eucaristia, istituito dal Signore Gesù "nella notte in cui veniva tradito" (v. 23): l'Eucaristia come oblazione totale di Cristo per la vita del mondo, come messaggio da annunziare a tutti "finché Egli venga" (v. 26), come presenza reale di Cristo sotto il segno del pane e del vino, già prefigurato nell'offerta di Melchisedek, re di Salem (I lettura).

"La Chiesa vive dell'Eucaristia". Fin dalla prima Pentecoste, il divin Sacramento ha continuato a scandire le giornate della Chiesa, "riempiendole di fiduciosa speranza", afferma Giovanni Paolo II nell'enciclica Ecclesia de Eucharistia (n. 1). Come la moltitudine che seguiva Gesù nel deserto (Vangelo), anche oggi il popolo ha un bisogno insostituibile di saziarsi del pane che alimenta il corpo, ma anche del pane della Parola di Dio e del Pane eucaristico. Nel progetto di Dio non si può separare l'una o l'altra fame: ognuno ha bisogno e diritto di saziare ambedue. Da questa duplice necessità nasce l'imperativo della missione, intesa come servizio all'uomo e come annuncio del Vangelo.

L'Eucaristia è il dono divino perché tutta la famiglia umana abbia vita in abbondanza; è il dono nuovo e definitivo che Cristo affida alla Chiesa pellegrina e missionaria nel deserto del mondo; un dono da scoprire e da proporre ad altri: "Se tu conoscessi il dono di Dio..." (Gv 4,10). L'Eucaristia è fonte e sigillo di unità: essendo comunione con il sangue e il corpo di Cristo, deve portare tutti coloro che vi partecipano a vivere la comunione fraterna. Dall'Eucaristia nasce necessariamente una generosa e creativa spinta all'incontro ecumenico e all'attività missionaria, "perché una sola fede illumini e una sola carità riunisca l'umanità diffusa su tutta la terra" (Prefazio). La persona e la comunità che fanno l'esperienza viva di Cristo nell'Eucaristia si sentono motivate a condividere con altri il dono ricevuto: la missione, in quanto annuncio e presenza di Cristo, nasce dall'Eucaristia e riporta ad essa.

Ricordo con viva emozione l'incontro di Giovanni Paolo II con un milione di poveri a Villa El Salvador, nella periferia di Lima (Perù) la mattina del 5 febbraio 1985. Nella sua omelia sul vangelo della moltiplicazione dei pani, il Papa aveva sottolineato con forza le parole di Gesù: "Dategli voi stessi da mangiare" (v. 13). Alla fine dell'incontro, parlando a braccio, fece una sintesi esemplare di tutto l'insegnamento cristiano e della missione della Chiesa: "Fame di Dio: Sì! - Fame di pane: No!" Il desiderio, la fame e la sete di Dio vanno sempre coltivati, al primo posto. Ma proprio nel nome di questo stesso Dio, deve essere debellata la fame di pane che uccide l'uomo. (*) E ogni altra fame: fame di istruzione, di salute, famiglia, lavoro, perdono, riconciliazione, amore... Questo programma acquista un rinnovato vigore nella contemplazione del Cuore di Cristo (vedi la festa prossima).

Una riflessione feconda di motivazioni per l'attività e per la spiritualità missionaria! Il 'villaggio globale' -che è il mondo di oggi- non può che avere un banchetto globale, al quale tutti i popoli hanno uguale diritto di prendere parte; una mensa dalla quale nessuno deve essere escluso o discriminato. Da sempre, è questo il progetto del Padre comune di tutta la famiglia umana (cf. Is 25,6-9). È questo il sogno che Egli affida, perché lo porti a compimento, alla comunità dei credenti che hanno il "dovere-diritto" di celebrare l'Eucaristia, facendo memoria della morte e risurrezione del Cristo. È questo il banchetto al quale sono invitati tutti i popoli, uniti e animati dall'unico Spirito.

Tutti i membri della famiglia umana hanno diritto di mangiare a sazietà, con dignità, in fraternità. Significativamente, Gesù ordinò di far "sedere" la gente per gruppi (v. 14). Perché solo gli schiavi sono condannati a mangiare in piedi e in fretta. Farli sedere, invece, vuol dire trattarli tutti da persone; come si addice ai figli nella casa, con la dignità di gente libera. Sedere in gruppo è un segno di comunione.


Parola del Papa

(*) "Facendo del pane il suo Corpo e del vino il suo Sangue, Gesù anticipa la sua morte, l'accetta nel suo intimo e la trasforma in un'azione di amore. Quello che dall'esterno è violenza brutale -la crocifissione-, dall'interno diventa un atto di un amore che si dona totalmente. È questa la trasformazione sostanziale che si realizzò nel cenacolo e che era destinata a suscitare un processo di trasformazioni il cui termine ultimo è la trasformazione del mondo... Il Corpo e il Sangue di Cristo sono dati a noi affinché noi stessi veniamo trasformati a nostra volta. Noi stessi dobbiamo diventare Corpo di Cristo, consanguinei di Lui. Tutti mangiamo l'unico pane, ma questo significa che tra di noi diventiamo una cosa sola".
Benedetto XVI

Omelia nella Giornata Mondiale della Gioventù, Colonia, 21.8.2005


Sui passi dei Missionari

- 11/6: S. Barnaba, apostolo, fu tra i primi fedeli di Gerusalemme, missionario ad Antiochia, amico e collaboratore di S. Paolo, evangelizzatore di Cipro.

- 11/6: B. Ignazio Maloyan (1869-1915), vescovo di Mardine degli Armeni e martire, torturato e ucciso dai turchi all'inizio dell'olocausto armeno.

- 12/6: S. Gaspare Bertoni (Verona 1777-1853), fondatore degli Stimmatini, "missionari apostolici".

- 12/6: B. Mercede Maria di Gesù Molina (1828-1883), religiosa ecuadoriana, missionaria fra gli indigeni 'jíbaros', fondatrice, morì a Riobamba (Ecuador).

- 12/6: Giornata Mondiale contro il Lavoro Minorile, istituita dall'ONU (2002).

- 13/6: S. Antonio da Padova (1195-1231), sacerdote francescano, dottore della Chiesa, efficace evangelizzatore in Francia e Italia.

- 15/6: Sacratissimo Cuore di Gesù. - Giornata mondiale della santificazione sacerdotale.

- 15/6: B. Luigi Maria Palazzolo (1827-1886), predicatore di missioni popolari, fondatore delle 'Suore Poverelle' per l'educazione, l'assistenza e le missioni.

- 16/6: Beata Maria Teresa Scherer (1825-1888), religiosa svizzera, confondatrice delle Suore della Carità della S. Croce, che ebbero una rapida diffusione.

 

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