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TESTO Commento su Tb 12,13

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Sabato della IX settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (09/06/2007)

Brano biblico: Tb 12,13 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Dalla Parola del giorno

Proprio perché tu eri gradito a Dio, fu necessario che la tentazione ti mettesse alla prova.

Come vivere questa Parola?

Non è l'unico passo in cui la Scrittura affronta lo spinoso problema della prova che affligge anche "i buoni", ammesso che qualcuno possa definirsi tale in senso pieno. Il dolore, soprattutto quello innocente, è un mistero che affonda però le sue radici nell'amore insondabile di Dio. È solo partendo da questo presupposto che esso lascia intravedere un suo senso recondito. Sì, Dio è Amore e se ha lasciato che l'esistenza fosse attraversata dalla prova, anzi lui stesso vi si è assoggettato nella persona del Figlio, vuol dire che essa ha uno sbocco positivo. In fondo, anche a livello semplicemente umano, l'uomo si forgia proprio quando viene messo a cimento. È allora che emergono i suoi punti deboli, ma anche le sue possibilità. Certi aspetti del carattere si limano, mentre ci si rafforza nella pazienza, nella capacità di comprensione, nella fede e nell'abbandono in Dio. Ma la Scrittura va oltre fino a mostrare nella prova un segno di benevolenza e di predilezione di Dio. Giobbe, Tobia sono provati perché a Lui "graditi", e il "Servo" vede maturare e consumarsi la sua vocazione proprio nella prova, da cui scaturirà un bene immenso per le genti e la sua stessa esaltazione. Ciò non vuol dire che si deve soggiacere passivamente ad essa. Lo stesso Tobia, su invito del suo compagno di viaggio, si dà da fare per curare il padre, come un giorno Gesù si chinerà sulla sofferenza umana per alleviarla. Il non credente e il credente sono entrambi chiamati a battersi per eliminare il dolore o almeno lenirlo, ma il primo lo fa con la forza della disperazione e dell'esasperazione, il secondo con la serena certezza che sta collaborando con un Dio che vuole il nostro bene.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, sosterò dinanzi al Crocifisso e da quella postazione volgerò lo sguardo sul dolore umano, senza cercare di giustificarlo, ma solo adorando il misterioso amore di Dio nelle piaghe dell'umanità

Signore Gesù, la tentazione più forte è proprio quella di voler tutto capire, tutto ricondurre ai corti parametri della mia mente. Quando imparerò a inginocchiarmi dinanzi al mistero del dolore, proprio come mi inginocchio dinanzi al mistero eucaristico? Aiutami a credere che è la stessa parola di amore che tu stai pronunciando nell'uno e nell'altro.

La voce di un poeta pittore e filosofo

Il tuo dolore è lo spezzarsi del guscio che racchiude la tua capacità di comprendere. E se potessi mantenere il cuore sospeso in costante stupore ai quotidiani miracoli della vita, il dolore non ti sembrerebbe meno meraviglioso della gioia; e accetteresti le stagioni del tuo cuore, come hai sempre accettato le stagioni che passano sui tuoi campi.
Kahlil Gibran

 

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