TESTO Le tentazioni di Gesù

Gesù vuole essere provato in tutto prima di iniziare la sua missione pubblica di salvezza. Per questo, spinto dallo Spirito, si reca nel deserto. Il deserto non è solo il luogo dell'incontro con Dio, ma è anche il luogo del grande combattimento spirituale, dove le nostre forze interiori vengono messe a dura prova, la nostra fede e il nostro amore vengono saggiati.

Satana usa la tecnica del raggiro e della menzogna. Lo aveva fatto già con Adamo ed Eva, dicendo loro, circa il frutto proibito: " Non morirete affatto! Anzi, Dio sa che quando voi ne mangiaste, si aprirebbero i vostri occhi e diventereste come Dio, conoscendo il bene e il male" (Gn 3,4-5) e fu certo che Adamo ed Eva conobbero il bene ed il male, ma a spese della loro felicità e dell'amicizia con Dio, da cui deriva ogni bene.

Anche Gesù viene tentato da Satana, perché noi imparassimo da Lui a vincere le tentazioni.

"Se sei Figlio di Dio, di che questi sassi diventino pane" (Mt 4,3)

Per un uomo che digiuna per quaranta giorni, è fortissima la tentazione di sfamarsi, perché è legittimo porre fine alla fame.

Ma c'è una "fame" che deve essere lei pure saziata, quella della Parola di Dio che ci fa vivere spiritualmente.

Quanti, oggi, sentono la necessità di aprire il Vangelo di Cristo e di nutrirsi della sua Parola? Ci sono giovani che sanno tutto sul Buddha e che hanno letto per intero il Corano, divenendo buddisti e musulmani solo perché di moda. Ma questi non hanno mai letto neppure un solo rigo del Vangelo; scelgono la reincarnazione delle anime e non l'Incarnazione del Figlio di Dio che ci assicura la Vita.

La grande tentazione di oggi è proprio quella di far sì che i sassi non solo diventino pane, ma che diventino tutto ciò che è superfluo e che non serve alla felicità dell'uomo; si vuole che le pietre diventino telefonini cellulari, automobili giapponesi, biglietti per crociera, "pani" di hashish per nutrire l'umanità di morte!

"Se sei Figlio di Dio, gettati giù, poiché sta scritto: "ai suoi angeli darà ordini a riguardo" (Mt 4,6)

Questa è la tentazione di sembrare, di apparire, o meglio ancora di stupire e sbalordire. E' la tentazione di usare il sacro, il religioso, per fare spettacolo e raccogliere applausi.

Quante nostre feste religiose diventano così, mettendo da parte la preoccupazione di far crescere la fede nella nostra gente e l'autentico amore per il Signore?

"Tutte queste cose io ti darò, se, prostrandoti, mi adorerai" (Mt 4,9)

Come non pensare a questa tentazione, come a quella per cui si sceglie di servire Satana, il nemico giurato di Dio e dell'uomo, e non Dio stesso?

Proliferano sempre di più i seguaci di sette sataniche e quelli, anche tra i cattolici, che si recano da maghi, cartomanti e chiromanti, disposti a dare tutto, anche le loro anime, pur di ottenere salute, lavoro e amore, quando non addirittura il successo economico, il potere politico o fare del male fisico agli altri. Un grande Padre della Chiesa, Sant'Agostino, ci invita a non guardare soltanto al fatto che anche Gesù è stato tentato, ma di guardare al fatto che egli ha trionfato sulle tentazioni del demonio.

Tempo di Quaresima, dunque, tempo di penitenza e di progresso spirituale; tempo di tentazione, ma anche e soprattutto tempo di vittoria sul male e sul peccato.