Libretto quaresima_2018

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ASSETATI «Ho sete»

Gv 19,28

QUARESIMA 2018

UFFICIO MISSIONARIO

CONTIENE: ✓ Itinerario pastorale missionario ✓ Inserto estraibile "Fratelli in Italia" ✓ Progetti 2018


PRESENTAZIONE «La fraternità ha bisogno di essere scoperta, amata, sperimentata, annunciata e testimoniata» Il testo "La parrocchia, strumento per la consultazione", appena consegnato in Assemblea diocesana, riporta in copertina la foto di un viaggio nel deserto. Il deserto e il cammino sono simbolo di una terra nuova che il Signore ci indicherà. Nel deserto risuona meglio, con più chiarezza, la voce del Signore e si evidenzia ciò che è davvero essenziale al vivere. Sempre all'Assemblea, l'intervento di Silvia, vicepresidente di un Consiglio pastorale, ci ricordava che "lungo il cammino delle nostre comunità, un'unica cosa è davvero essenziale: che l'uomo ha sete di Dio e che l'acqua della vita - quella che Gesù ha offerto alla samaritana al pozzo - è la ragione stessa del cammino; è l'origine e la destinazione del nostro viaggio, che – non per nulla – si snoda e si deve snodare di oasi in oasi. E allora, mettiamoci in cammino, attraversiamo il deserto, facciamolo fiorire, ma non dimentichiamo mai la nostra sete, non dimentichiamo mai l'acqua".

Come uomini e credenti siamo soprattutto "compagni di sete", fratelli accomunati dal desiderio bruciante che la nostra vita abbia una direzione e che possa profumare i giorni degli altri. Allo stesso tempo il deserto ci abilita meglio agli "esercizi di fraternità". Non è una fraternità fittizia, idealistica, è la condizione stessa per arrivare alla meta. La terra che non possediamo è raggiungibile solamente insieme. Un grazie allora al Centro missionario diocesano che ci permette con questi strumenti quaresimali di assaporare l'essere compagni di sete e di fare nostro, con esercizio fedele, ciò che "manca" alla fraternità: la scelta. Andiamo all'essenziale, lasciamo parlare la nostra sete di Dio e scegliamoci come fratelli amati: forse questo cammino ininterrotto potremmo già chiamarlo terra. Leopoldo Voltan


INTRODUZIONE Assetati! Questa immagine ci ha subito colpito, proprio accanto alla "fraternità", sottolineatura diocesana per l'anno pastorale corrente. Penso che ciascuno potrebbe ben raccontare cosa significa aver sete e quanti di noi abbiamo fatto esperienza del desiderio innato di dissetarci, magari dopo una gran salita in montagna o nel bel mezzo di una giornata afosa, fermarsi sorseggiare acqua di sorgente, acqua fresca. È quello che fa l'evangelista Giovanni al capitolo 4 quando racconta ciò che succede tra Gesù e la Samaritana. Emerge da questo incontro una sete che va dissetata, per entrambi. Per Gesù capita tutto ciò, dopo una giornata di cammino sotto il sole, lui cerca riparo, desidera dell'acqua, ha sete e chiede! Supera il pregiudizio e le paure - che ben sappiamo - e incrocia un'altra sete. È una sete di umanità e di comprensione, sete di misericordia e di buone parole, sete di fraternità autentica, senza pregiudizi! Il Centro missionario diocesano si prende cura - da più di 55 anni - di preparare, con percorsi e iniziative, questo tempo chiamato prima "Un pane per amor di

Dio" e da più di vent'anni "Quaresima di fraternità". Un tempo che prepara a vivere il nucleo principale della nostra fede cioè il Triduo Pasquale. Offriamo questo sussidio (Itinerario pastorale + Inserto + Progetti 2018) affinché ognuno sia sollecitato a raccogliere dalla Parola quotidiana, spunti e riflessioni che portino a rinnovarci nel cuore e a vivere sinceramente il Vangelo della carità con una spinta all'annuncio, proprio come la Samaritana. Senza paure e pregiudizi, senza omissioni e ipocrisie! Il nostro augurio è che il mistero della Pasqua disseti realmente tutti noi! Gaetano Borgo

Si ringraziano tutti i collaboratori del CMD e in particolare padre Jonas Donazzolo (scalabriniano) con Paola Tellatin e Alcedir Cicognin per l'elaborazione e la stesura dei testi dell'Itinerario pastorale missionario.


1ª Settimana di Quaresima

18-24 Febbraio 2018

SCOPRIRE la fraternità IN ASCOLTO

(Mc 1,12-15)

In quel tempo, lo Spirito sospinse Gesù nel deserto e nel deserto rimase quaranta giorni, tentato da Satana. Stava con le bestie selvatiche e gli angeli lo servivano. Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: "Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo".

IN CONNESSIONE Oscar Romero divenne arcivescovo di San Salvador alla fine degli anni '70 durante la repressione sociale e politica: un periodo segnato dai quotidiani omicidi di contadini poveri ed oppositori del regime politico e dai massacri compiuti da organizzazioni paramilitari di destra che erano protetti e sostenuti dal sistema politico. Dedicatosi ad una pastorale lontana da ogni compromesso sociale e politico si rese conto che non poteva ignorare i fatti tragici e sanguinosi che accadevano al suo popolo. Perciò istituì una commissione permanente in difesa dei diritti umani. Oltre a questo, nei suoi discorsi ed omelie, condannava costantemente il potere politico e giuridico. A causa del suo impegno, il 24 marzo 1980, Oscar Romero, proprio nel momento in cui elevava il Calice durante l'Eucarestia, venne assassinato con un colpo di fucile.


ITINERARIO PASTORALE MISSIONARIO

IN AZIONE Oscar Romero è morto a causa del suo amore per i poveri. Ha inaugurato un tipo di martirio per la giustizia che nasce da un impegno di fede. In fondo questo richiama ciò che ha fatto Cristo. La morte di Oscar Romero, come quella di Gesù è stata ed è feconda. È servita e servirà come ispirazione e coraggio nella marcia verso la pace e la giustizia. Nessuna morte rimane sterile se è preceduta da una vita di fede, di testimonianza e di servizio. "Se uccidono me, resterà sempre il popolo, il mio popolo. Un popolo non lo si può ammazzare. Se mi uccideranno - aveva detto - risorgerò nel popolo salvadoregno". La profezia di Romero, il vescovo fatto popolo, dopo 38 anni dalla sua morte continua a vivere nel mondo e nel popolo che egli amò e servì. Finché continueranno ad esistere persone e cristiani come Oscar Romero l'umanità potrà sempre sperare e credere alla vita.

IN PREGHIERA "In questo calice il vino diventa sangue che è stato il prezzo della salvezza. Possa questo sacrificio di Cristo darci il coraggio di offrire il nostro sangue per la giustizia e la pace del nostro popolo. Questo momento di preghiera ci trova saldamente uniti nella fede e nella speranza…"

Ultima preghiera all'offertorio della messa prima del suo assassinio. Erano le 18.25 del 24 marzo 1980

PROPOSTA: Scopri la bellezza della fraternità condividendo il tuo tempo e la tua amicizia con chi è più povero, dimenticato e solo. Dona te stesso più che delle cose!


2ª Settimana di Quaresima

25 Febbraio-3 Marzo 2018

AMARE la fraternità IN ASCOLTO

(Mc 9, 2-10)

"In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte, in disparte, loro soli. Fu trasfigurato davanti a loro [...]e apparve loro Elia con Mosè e conversavano con Gesù. Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: "Rabbì, è bello per noi essere qui; facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia". Non sapeva infatti che cosa dire, perché erano spaventati. Venne una nube che li coprì con la sua ombra e dalla nube uscì una voce: "Questi è il Figlio mio, l'amato: ascoltatelo!" […]".

IN CONNESSIONE Jean Vanier, canadese, filosofo e teologo, illuminato dalla luce di Cristo, desideroso di vivere il Vangelo e dopo aver incontrato persone con delle gravi disabilità fonda, nel 1964, in Francia, la Comunità L'Arca dove ognuno si sente uguale all'altro e amato e, nel 1971, la Comunità Fede e Luce con lo scopo di incentivare le relazioni fra le persone, in particolare con i diversamente abili e le loro famiglie. Queste comunità rappresentano il legame con chi è più debole, con chi è scartato. Avendo difeso per tutta la sua vita le persone con disabilità, Vanier distingue l'assistenza dal legame con l'altro nelle nostre relazioni. In una relazione fondata solo sull'assistenza si verificano pochi cambiamenti dal punto di vista sociale e personale. Invece è necessario che le persone che entrano in relazione, anche professionale, si mettano sullo stesso piano senza creare dipendenza.


ITINERARIO PASTORALE MISSIONARIO

IN AZIONE In un mondo ossessionato dall'eccellenza, Vanier dimostra il valore essenziale dell'imperfezione. Essa è parte della condizione umana, se l'accettiamo siamo liberi dal doverci confrontare, ogni giorno, con la normalità e di mostrarci all'altezza, perfetti. Le imperfezioni non devono scoraggiare i nostri sforzi di crescita e di cambiamento, in particolare quando mirano a sostenere meglio gli altri, coloro che vengono "scartati" dalle nostre comunità. Se impariamo a convivere con l'imperfezione nostra e altrui e a superare la paura e la vergogna che troppo spesso le accompagnano, le nostre comunità, le nostre case, le nostre chiese diventeranno un luogo d'amore e di pienezza, di scoperte vissute nel quotidiano attraverso i momenti di festa, di perdono, ma anche di tensione e di sofferenza.

IN PREGHIERA "Signore, che io contempli il tuo volto trasfigurato e luminoso in ogni persona che incontrerò. Liberami dalla tentazione di eliminare i deboli per risolvere i problemi, dal perfezionismo, dalla cultura della competizione, aiutami, invece ad amare la fraternità, a creare legami che durino nel tempo, a cambiare in meglio me stesso, la mia comunità e il mondo".

PROPOSTA: Dimostra di amare la fraternità prendendoti cura degli altri come di te stesso, della terra come di Dio, dell'umanità intera come del tuo paese.


3ª Settimana di Quaresima

4-10 Marzo 2018

SPERIMENTARE la fraternità IN ASCOLTO

(Gv 2,13-25)

"Si avvicinava intanto la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe, e i cambiavalute seduti al banco. Fatta allora una sferza di cordicelle, scacciò tutti fuori del tempio con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiavalute e ne rovesciò i banchi e ai venditori di colombe disse: "Portate via queste cose e non fate della casa del Padre mio un luogo di mercato". I discepoli si ricordarono che sta scritto: Lo zelo per la tua casa mi divora […]".

IN CONNESSIONE Daniela Yoel, nata a Tel Aviv nel 1943, attivista, indignata di fronte alle ingiustizie, nel 2001 aderisce a MachsomWatch, un'organizzazione di donne israeliane per i diritti umani e contro l'occupazione di Israele dei territori palestinesi. Ai posti di blocco le donne di MachsomWatch osservano i comportamenti dei soldati, raccolgono e pubblicano dati e testimonianze dei palestinesi in fila, scrivono denunce e rapporti al loro governo e alla società civile. Di fronte a evidenti violazioni dei diritti - ritardi ingiustificati nel passaggio delle persone o delle ambulanze, ritiro dei documenti, comportamenti aggressivi -, si interpongono andando a parlare con i soldati, dei quali condividono la lingua e il mondo di appartenenza. La loro semplice presenza abbassa la soglia delle tensioni, ed è spesso un conforto e una sicurezza per i palestinesi.


ITINERARIO PASTORALE MISSIONARIO

IN AZIONE Daniela, con la sua vita e con il suo impegno, racconta la necessità di un'indignazione che difenda la dignità e di un conseguente impegno quotidiano per la giustizia e per la fraternità. In un contesto multireligioso e multietnico, riesce ad unire due popoli attorno ad un ideale condiviso: la pace e la libertà. Lei ci interroga e ci sprona a guardare intorno e non restare indifferenti alle sofferenze altrui. Daniela si reca spesso ai checkpoint: "Vado ai checkpoint perché mi sento obbligata dalla memoria storica del mio popolo. Mi hanno insegnato a non tacere davanti ai torti fatti ad altri. Tutto il mondo taceva di fronte alla perdizione del mio popolo: adesso non posso tacere quando vedo il mio esercito, l'esercito del mio paese, che importuna i palestinesi".

IN PREGHIERA "Dio di tutti i tempi, porto al tuo cospetto le gioie, le speranze e le aspirazioni, le prove, la sofferenza e il dolore di tutto il tuo popolo. Ascolta il grido degli afflitti, di chi ha paura, di chi è privo di speranza; manda la tua pace in Medio Oriente e in tutta la terra; muovi i cuori di quanti invocano il tuo nome, perché percorrano il cammino della giustizia e della compassione". Benedetto XVI al muro occidentale di Gerusalemme

PROPOSTA: Guardati intorno e se scorgi ingiustizie o menzogne, indìgnati, non avere paura di esporti per difendere la dignità di chi è più indifeso di te.


4ª Settimana di Quaresima

11-17 Marzo 2018

ANNUNCIARE la fraternità IN ASCOLTO

(Gv 3, 14-21)

"E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell'uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna". Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna. Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo si salvi per mezzo di lui. Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell'unigenito Figlio di Dio. E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce".

IN CONNESSIONE Giovanni Battista Scalabrini, Vescovo di Piacenza alla fine dell'800, fu un attento osservatore del contesto sociale affidatogli e non rimase indifferente nel vedere gli emigranti italiani in partenza verso le Americhe e l'Europa. Degli stessi migranti ascoltò il grido: "mandateci un prete perché qui si vive e si muore come delle bestie" che lo spinse all'azione. Ha costituito una Congregazione di sacerdoti, suore e laici per accompagnare e sostenere gli emigranti nel loro viaggio. Il suo carisma invita la chiesa a farsi migranti con i migranti, per annunciare il mistero di Cristo e per promuovere l'unità della famiglia umana. I suoi missionari, presenti in 33 nazioni, annunciano la fraternità in contesti multietnici e interreligiosi, per superare i conflitti e costruire chiese e società aperte e coese.


ITINERARIO PASTORALE MISSIONARIO

IN AZIONE Nella nostra quotidianità quanto parliamo? Quanto pesano le parole utilizziamo quando parliamo o scriviamo nei social? La facilità con cui riusciamo a etichettare azioni, fatti e persone è disarmante soprattutto se le persone in questione sono i migranti. Facciamo fatica a vederli come persone e quando li osserviamo tendiamo ad incasellarli senza prima conoscerne il nome e la storia. In realtà quelle parole buttate così, non sono altro che mattoni di un muro che ci portiamo dentro fatto di indifferenza, paura, ignoranza, e ingiustizia. Ma se vogliamo camminare, quel muro lo dobbiamo demolire perché non ci permettere di vedere oltre, di conoscere ed intrecciare la nostra storia con altre storie.

IN PREGHIERA "O Dio, Padre di tutti gli uomini, per te nessuno è straniero, nessuno è escluso dalla tua paternità; guarda con amore i profughi, i migranti, le vittime della segregazione, e i bambini abbandonati, perché sia dato a tutti il calore di una casa e di una patria, e a noi un cuore sensibile e generoso verso i poveri e gli oppressi". Messale Romano, Messa per i profughi

PROPOSTA: Si annuncia la fraternità ogni volta che, superando noi stessi e le nostre paure, osiamo avvicinare persone diverse senza stereotipi. Prova a farlo!


5ª Settimana di Quaresima

18-24 Marzo 2018

TESTIMONIARE la fraternità IN ASCOLTO

(Gv 12, 20-33)

"Tra quelli che erano saliti per il culto durante la festa, c'erano anche alcuni Greci. Questi si avvicinarono a Filippo, che era di Betsaida di Galilea, e gli chiesero: "Signore, vogliamo vedere Gesù". Filippo andò a dirlo ad Andrea, e poi Andrea e Filippo andarono a dirlo a Gesù. Gesù rispose: "È giunta l'ora che sia glorificato il Figlio dell'uomo. In verità, in verità vi dico: se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. Chi ama la sua vita la perde e chi odia la sua vita in questo mondo la conserverà per la vita eterna. […]".

IN CONNESSIONE Dorothy Stang, conosciuta come Irmã Dorote, religiosa e missionaria delle Suore di Nostra Signora di Namur. Di origine statunitense, dal 1966 venne inviata in Parà (Brasile) dove si impegna nei movimenti sociali contro il disboscamento dell'Amazzonia al fianco dei contadini e degli operai. Anno dopo anno, l'impegno diventava sempre più rischioso, ma Irmã Dorote non si lasciava intimorire dalle lobby e sosteneva: "Non voglio fuggire o abbandonare la lotta di questi agricoltori che non sono protetti in mezzo alla foresta. Hanno il sacro diritto di una vita migliore, in una terra dove possano vivere e produrre con dignità senza devastazioni". La sua attività di difesa della foresta e promozione delle tecniche di agricoltura sostenibile era contraria agli interessi dell'agribusiness. Il 12 febbraio 2005 fu uccisa a Boa Esperança.


ITINERARIO PASTORALE MISSIONARIO

IN AZIONE L'uomo è un animale sociale e quindi tesse relazioni con se stesso, gli altri ma anche con l'ambiente che ci circonda. Il Patriarca Ecumenico Bartolomeo e Papa Francesco ci ricordano: "La nostra tendenza a spezzare i delicati ed equilibrati ecosistemi del mondo, l'insaziabile desiderio di manipolare e controllare le limitate risorse del pianeta, l'avidità nel trarre dal mercato profitti illimitati: tutto questo ci ha alienato dal disegno originale della creazione. Non rispettiamo più la natura come un dono condiviso; la consideriamo invece un possesso privato. (...) Il nostro dovere, a usare responsabilmente dei beni della terra, implica il riconoscimento e il rispetto di ogni persona e di tutte le creature viventi". Siamo chiamati, quindi, con coraggio a difendere le persone e a prenderci cura del Creato per consegnarlo alle nuove generazioni.

IN PREGHIERA "Tu da sempre, Signore, ci chiedi di cambiare la nostra vita: vivere in sobrietà, del necessario, costruire ponti di amore e di solidarietà con i fratelli, rispettare e preservare il creato che ci hai donato, avere a cuore non solo i propri problemi, ma anche quelli del fratello e del mondo. Insegnaci, Signore, l'amore per le cose semplici, per le persone, il creato e il mondo nella sua globalità. Dacci la forza per cambiare, per salvare noi stessi e il futuro del nostro mondo".

PROPOSTA: Testimoniare la fraternità significa promuovere nuovi stili di vita. Inizia dalla spesa. Prima di comprare, controlla la filiera dei prodotti e verifica la sostenibilità ambientale.


ASSETATI di fraternità

Signore, noi ti preghiamo, fa' che impariamo a conoscerci e a stimarci sempre meglio, ma anche a comprenderci nei nostri desideri e nei nostri limiti. Fa' che le nostre discussioni non ci dividano, ma ci uniscano nella ricerca della verità e del bene comune. Fa' che ciascuno di noi senta e viva i bisogni degli altri, e sappia prendersene cura, senza preclusioni, né barriere. Fa' che nel costruire la nostra vita, noi abbiamo a cuore il rispetto e l'integrità della vita degli altri. Fa' che impariamo l'arte di amare, come Tu, o Padre, ci ami e che l'unico nostro desiderio sia di occuparci del bene degli altri. Fa' che la nostra fraternità non sia mai un'esperienza chiusa, ma al contrario sia sempre aperta, liberante e inclusiva. Fa' che in questa grande famiglia umana, nessuno più sia escluso o dimenticato, ma a tutti sia riconosciuto il diritto alla vita, alla libertà e al perseguimento della felicità. Al tuo sguardo, Maria, Madre di Gesù e Madre nostra, ti affidiamo oggi, più che mai, questa nostra sete di fraternità e di sororità universale. Amen


in

ITALIA

Non è solo il titolo dello spettacolo, ma anche l'esperienza concreta vissuta da giovani attori italiani e stranieri. Racconta come la fraternità , autentica e sincera, è uno stile di vita che ci aiuta a restare umani.


"Non abbiamo ricette da offrire, per un problema gigantesco, di fronte al quale, tutti noi arranchiamo. Ma una cosa abbiamo da proporre: uno sguardo curioso e appassionato al destino di milioni di persone, che, come noi, hanno sete di felicità. Abbiamo provato a immedesimarci nella loro umanità: chi sono, perché partono e cosa cercano? È stato un incontro a volte traumatico, a volte fecondo, ma sempre faticoso!".

∙∙Con i giovani In continuità con l'impegno pastorale che la diocesi sta vivendo nell'esperienza del "Sinodo dei Giovani" saranno proprio loro i destinatari privilegiati di questa proposta e i protagonisti ai quali sarà chiesto di animare un breve scambio al termine della rappresentazione.

∙∙Con occhio e cuore I numeri riportati qui, nella pagina accanto, ci aiutano a comprendere come le cifre e i grafici possano raccontare un'altra realtà rispetto alle percezioni che spesso ci spaventano o suscitano i nostri timori.

∙∙Nel dialogo Utilizzando un "metodo innovativo" possiamo affrontare questioni delicate con lo stile suggerito da www.neldialogo.it per raccontarci e confrontarci su temi importanti con lo stile fraterno che dovrebbe contraddistinguere noi cristiani.

∙∙Oltre la comunità Dopo aver vissuto una settimana intensa la comunità cristiana si riconosce anche in una composizione territoriale più ampia nella quale la "Sala della Comunità" diventa luogo fraterno, incubatrice di temi generatori dell'esistenza.


"Non bisogna mai dimenticare che i migranti, prima di essere numeri, sono persone, sono volti, nomi e storie" Papa Francesco

Numeri che parlano:

26 244 37 5.02

milioni i migranti italiani dal 1876 al 1976 di cui il 25,3% veneti milioni le persone che oggi vivono in un Paese diverso da quello di origine e cioè il 3,3% della popolazione mondiale. milioni sono i migranti presenti nell'Unione Europea, equivale al 7,3% della popolazione milioni sono i migranti in Italia 8,3% della popolazione. In Veneto il 10,1% e nella sola provincia di Padova il 19,1%

Gli "stranieri" in diocesi sono quasi 100.000; i cristiani sono più del 50% (più della metà ortodossi, un terzo cattolici, e gli altri anglicani, evangelici, altro...), i mussulmani sono circa il 30%. Solo il 3% dei migranti in diocesi sono profughi e richiedenti asilo, tutti gli altri sono qui per: lavoro, ricongiungimento familiare e studio. *I dati sono tratti dal XXVI° Rapporto immigrazione 2016 di Caritas Migrantes, Roma, giugno 2017


Lo spettacolo verrà proposto: ϗϗ Lunedì 5 marzo > PICCOLO TEATRO - Padova ϗϗ Mercoledì 7 marzo > ESPERIA - Padova ϗϗ Sabato 10 marzo > CINEGHEL - Gallio ϗϗ Martedì 13 marzo > VALBRENTA - Solagna ϗϗ Mercoledì 14 marzo > AURORA - Campodarsego ϗϗ Giovedì 15 marzo > GIARDINO - San Giorgio delle Pertiche ϗϗ Martedì 20 marzo > MARCONI - Conselve ϗϗ Giovedì 22 marzo > MARCONI - Piove di Sacco ϗϗ Sabato 24 marzo > LA PERLA - Torreglia INFO E CONTATTI

UFFICIO COMUNICAZIONE

via Vescovado, 23 - Padova tel. 049 8771761 cmd.info@diocesipadova.it www.centromissionario.diocesipadova.it

via Vescovado, 29 - Padova tel. 049 8771759 ucs@diocesipadova.it www.ucs.diocesipadova.it


Progetti 2018 Altro materiale lo puoi trovare sul sito centromissionario.diocesipadova.it


Kenya

Haron, 29 anni è un caro amico. Tutti al St. Martin lo conoscono per il suo gioviale saluto e una luce del tutto particolare che si nota nei suoi occhi neri. Grandi erano le aspettative per lui, ma i segni della schizofrenia di cui era affetto non tardarono a presentarsi fin da ragazzino e tutto cambiò. Fu abbandonato da tutti, da amici, insegnanti e familiari. Rimase presto sulla strada, vittima di ogni sorta di abusi e accuse, spesso cacciato con i sassi. Solo una persona, una signora del mercato, non lo maltrattava, lo salutava con umanità e gli regalava la frutta che non riusciva a vendere in giornata. È attraverso di lei che l'abbiamo incontrato al St. Martin e siamo riusciti a portarlo dal psichiatra. È stata la prima volta che qualcuno ha cercato di capire davvero di che cosa soffrisse senza accusarlo né giudicarlo. Da lì è iniziata la sua nuova vita. Ha imparato ad accettare la propria condizione, a gestirla per quanto possibile, ma soprattutto, a sentirsi una persona come gli altri. Oggi Haron non ha una vita facile, ma ha recuperato il sorriso. "Scoprire la fraternità" ha a che fare proprio con questa capacità di superare le tentazioni moderne di abbandonare nel deserto dell'indifferenza gli ultimi. Ciò che non ha fatto questa semplice e umile signora!


ACCOMPAGNAMENTO PERSONE CON MALATTIA MENTALE In Kenya ci sono solo 50 psichiatri per un Paese di 45 milioni di abitanti, i costi sono impossibili e sembra che la cura della malattia mentale sia ancora un lusso per pochi ricchi. Il Saint Martin inizierà a primavera un progetto pilota di accompagnamento alle persone che vivono la silenziosa discriminazione della malattia mentale, per dar loro la possibilità di accedere a consulenza medica e trattamento adeguato. Costo totale del progetto € 5.000, partecipiamo con un contributo di € 500

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STERILIZZATRICE PER OSPEDALE NORTH KINANGOP L'aumento dell'attività operatoria esige l'acquisto di una sterilizzatrice per gli strumenti chirurgici e vario materiale medicale. Non viene infatti utilizzato il mono uso per motivi economici e per la difficoltà a reperire gli stessi sul mercato locale. Il preventivo è di € 39.000, l'ospedale raccoglie da altre fonti € 14.000 e chiede aiuto per i restanti € 25.000. Partecipiamo con un contributo di € 2.000

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PROGETTI DI FORMAZIONE A MOCHONGOI La parrocchia di Mochongoi è molto impegnata nella formazione cristiana che continua a vari livelli promuovendo corsi e ritiri spirituali per catechisti, leaders di comunità, ma anche incontri per giovani e bambini. Un'attività che si estende alle 26 chiese locali dove la messa viene celebrata solo ogni 2-3 mesi. Costo totale del progetto € 12.000, partecipiamo con un contributo di € 1.000

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Ho appena terminato di confessare una bambina e mentre la sto per salutare, mi dice: "Padrecito, non voglio tornare a casa, perché mio papà mi picchia!". Mi spiega che non c'è un motivo. Lui torna ubriaco, grida, litiga con la mamma e poi se la prende con lei. Le chiedo se desidera che la accompagni a casa sua. Mi dice di sì. Mentre lei sale in auto, le compro un gelato e le chiedo: "Vuoi che andiamo a parlare con qualcuno per richiamare tuo papà?". "No, perché io voglio bene a mio papà!", mi risponde lei. Arriviamo a casa sua, una fattoria fatiscente. Escono mamma e papà, non più giovani, ma accoglienti e apparentemente sereni, sorpresi alla mia vista. La bimba è contenta di aver trovato un clima accogliente e non ostile, forse per la mia presenza, "rassicurante e pacifica". Ma nel riaffidarla ai suoi genitori, nel mio cuore affiorarono alcuni interrogativi: ma cosa nascondono quelle mura domestiche? Possono alcune bottiglie trasformare un'apparente serenità in un inferno? Può davvero bastare un gelato, perché questa bambina si senta un po' più amata e apprezzata? Certo che no! Ma "amare la fraternità", significa prendersi cura delle persone che inaspettatamente ci passano accanto e che ci chiedono aiuto. A volte, basta solo ascoltarle o rassicurale. Altre volte, un semplice gesto può davvero diventare un'ancora di salvezza!


PASTORALE SOCIALE CARITAS Per potenziare la Caritas Diocesana e creare nuovi gruppi, è importante sostenere e incoraggiare la formazione dei volontari presso la scuola diocesana di formazione, avviare corsi di taglio e cucito, avviare un banco alimenti per le famiglie più bisognose. Vengono coinvolte nel progetto persone senza lavoro, ragazze madri, famiglie in difficoltà. La somma complessiva richiesta è di € 2.500

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(ri)COMINCIARE LA PASTORALE GIOVANILE È viva l'urgenza di ri-cominciare a lavorare con i giovani delle parrocchie affidate ai nostri missionari. Bisogna strutturare la Pastorale Giovanile quale espressione della comunità, che porta nel cuore la formazione dei giovani. Si svilupperà sul metodo "contemplare-discernere-agire", offrendo ai partecipanti processi di formazione umani e spirituali a partire dalla loro realtà sociale e da altre esperienze ecclesiali e non, elaborando in gruppo riflessioni tali da impegnarsi come soggetti nella costruzione del Regno. Si prevedono costi per i corsi di formazione per gli animatori, le uscite di gruppo con i ragazzi, acquisto di materiale didattico e di attrezzatura dei locali in cui incontrarsi. La somma complessiva richiesta è di € 3.000

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PROGETTO "ESCUELA PARA TODOS" I ragazzi che intendono ottenere un diploma superiore devono raggiungere le scuole a Duran, ma per chi abita nelle zone rurali è difficile, soprattutto per i costi di trasporto. Il progetto prevede di sostenere il costo giornaliero di trasporto per un anno, la divisa ed eventuali materiali per una decina di ragazzi. L'importo richiesto è di € 10.000, sosteniamo un ragazzo con una quota di € 1.000

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Donna Lucia è una vecchietta della nostra parrocchia di Vilar dos Teles. Le sue condizioni sono precarie, ma lei è contenta. Di se stessa racconta: "Ero molto povera e mi invaghì di un uomo ricco. Con lui ebbi tutto, mi sentivo importante, la migliore delle donne. Poi lui si ammalò e in poco tempo morì. Luis, il nostro unico figlio, cominciò a drogarsi e rimasi sola. Ho venduto tutto ciò che avevo per cercare di riavere mio figlio, ma non l'ho più rivisto. Mi sono ritrovata senza niente, con meno di quando ero povera! Mio fratello mi accolse nel suo appartamento, dove sono andata a vivere. Non sapevo dove Luis fosse, ma sapevo che lo potevo incontrare nel cuore di tanti ragazzi che vivevano come lui per strada e che avevo deciso di ospitare in casa per offrire un pasto caldo. Che gioia poter condividere con loro quello che restava della mia povera vita. Il Signore ha voluto tessere nelle pieghe della mia storia un filo d'oro a cui, per fortuna, mi sono aggrappata. Il mio cuore era diventato una "casa di commercio", quando invece solo l'amore può "essere casa", per me, per gli altri e per il Signore". Il cuore accecato dal denaro e dal benessere ci fa rimanere spesso soli. È la "fraternità sperimentata" che ci apre il cuore e ci ridona la vita, così com'è accaduto a donna Lucia.


RECUPERO CAPPELLINE COMUNITÀ RURALI La maggior parte delle comunità della parrocchia di Caracaì è rurale. Sono comunità semplici fatte di pescatori e agricoltori che si incontrano per la preghiera e una volta al mese per la messa. Spesso le cappelline sono incomplete o servono lavori di manutenzione. Il progetto prevede di sostenere la spesa per terminare o sistemare cappelle e spazi comunitari per dar maggiore dignità agli incontri.

>> L'importo richiesto è di € 5.000

FORMAZIONE LEADER DI COMUNITÀ PER IRACEMA Per promuovere l'attività formativa di gruppi e movimenti pastorali è fondamentale sostenere i formatori garantendo loro un contributo per le spese di viaggio, per l'acquisto di materiali quali un videoproiettore, uno schermo e una cassa di amplificazione.

>> L'importo richiesto è di € 2.000 MISSIONE RIO BRANCO

Nella nuova missione di Roraima è importante accompagnare e rafforzare la vita delle 10 remote comunità cristiane del basso Rio Branco. Sono programmati 3 viaggi durante l'anno per gli incontri di formazione e la celebrazione dei sacramenti. I missionari si fermano con loro per circa un mese. Il progetto prevede di sostenere le spese per raggiungere le comunità con la barca, l'ospitalità dei missionari e un contributo per la costruzione o ristrutturazione di cappelle locali.

>> La somma complessiva richiesta è di € 15.000


Molti di voi avranno avuto notizie dei tanti disordini che ci sono stati nei mesi scorsi, qui in Etiopia, nella regione dell'Oromia. Ci sono stati scontri e disordini che hanno provocato la fuga in massa di circa 500 mila persone che hanno poi trovato rifugio e accoglienza tra gli Oromo. Queste persone hanno dovuto lasciare tutto, sono rimaste senza niente e ora sono accolte nei campi profughi allestiti nell'Oromia. Pensate, si tratta di 500 mila poveri, accolti da altri poveri. Una vera e propria emergenza umanitaria. Dietro quest'esodo di massa ci sono gli interessi dei ricchi mercanti del contrabbando che non vogliono che ci siano controlli sui loro sporchi traffici da parte delle popolazioni locali, che a loro volta si vedono derubate delle loro ricchezze naturali. Insomma, sempre la stessa storia: i ricchi si arricchiscono a spese dei poveri e a rimetterci sono sempre questi ultimi, anzi in questo caso i poveri diventano profughi che non hanno più niente. Tutte le confessioni religiose si stanno impegnando mettendo a diposizione case, terreni, cibo, vestiti e altro. "Annunciare la fraternità" significa proprio questo, passare dalle parole ai fatti, e renderla visibile in "carne e ossa", così com'è, reale e umana qui, la "carne di Cristo", nella carne dei poveri.


NUOVA MISSIONE IN TERRA D'AFRICA! È un dono magnifico che il Signore ci ha concesso, è una chiamata per la nostra Chiesa! La prefettura di Robe (grande come il Nord Italia) ha preso il via nel 2012, è una Chiesa giovane e bella! Nei primi anni si è lavorato molto sull'istruzione, grazie alla rete di solidarietà affidata ai Cappuccini, ora necessita di alcuni appoggi essenziali. SCUOLE DI ROBE La Chiesa Cattolica di Robe gestisce dieci asili infantili e nelle nove scuole elementari e medie, si tratta di circa due mila bambini e ragazzi fino all'ottava classe. È fondamentale sostenere il percorso formativo di ragazzi che spesso sono orfani o comunque non sono economicamente in grado di accedere all'istruzione. Il contributo richiesto è di €10.000

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ALLOGGIO PER I MISSIONARI Nel servizio di prima evangelizzazione e promozione umana, sono necessari alcuni "moduli abitativi", modesti e pratici, perché il missionario possa fermarsi qualche giorno e condividere la vita della gente e svolgere la sua attività. Costo previsto € 10.000

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ACQUISTO AUTOMEZZO In questa fase iniziale è importante riuscire a raggiungere le varie comunità cristiane e villaggi dispersi nell'esteso territorio della Prefettura. È quindi essenziale acquistare un automezzo sicuro e resistente, in grado di affrontare le difficili strade da percorrere. Costo previsto € 30.000

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Poco più di una decina di persone e due sacerdoti: nel mezzo la Parola di Dio. Un'esperienza che da qualche anno abbiamo iniziato nella parrocchia di Chaehom, sede anche di un Centro per ragazzi che vivono qui durante l'anno scolastico e frequentano la vicina scuola statale. L'esperienza è nata dalla scelta della Chiesa thailandese di far crescere "comunità di base" che vivano la Parola di Dio meditata insieme. Il desiderio di costruire fraternità, di superare divergenze e incomprensioni ci ha portato a scegliere di passare un'ora alla settimana per pregare e aprire il nostro cuore alla luce del Vangelo. Un'esperienza semplice che però ha fatto crescere il senso di essere famiglia e ci ha aiutato ad avere una visione d'insieme del lavoro che ognuno svolge, nella consapevolezza di adoperarsi per un unico fine, la costruzione del Regno di Dio. Ogni incontro si conclude con un impegno comune che si diversifica a seconda delle situazioni che stiamo vivendo e da quello che lo Spirito ci suggerisce attraverso il Vangelo: visitare insieme qualche ammalato, sostenere qualcuno in difficoltà, regalarci il perdono se necessario, festeggiare insieme qualche evento gioioso. Sono tutte iniziative e modi che mostrano che una "fraternità testimoniata" porta con sé i frutti della carità e ci ricongiunge tutti attorno a Gesù.


POZZO E SISTEMAZIONE CASA DI SPIRITUALITÀ Con la collaborazione della Diocesi di Chiangmai si è deciso di procedere ad un adeguamento ed ampliamento di una casa che prima ospitava le suore Saveriane. Per poter accogliere gruppi per ritiri spirituali e corsi di formazione sono necessari alcuni lavori: costruzione di un pozzo e cisterna di raccolta dell'acqua, ristrutturazione stanze e bagni, adeguamento impianto luci e audio, acquisto mobili. Richiesti al Centro Missionario € 15.000, partecipiamo con una quota di € 1.000

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SOSTEGNO SERVIZI SOCIALI (distretto di Maetha) Maetha è uno degli 8 distretti della provincia-parrocchia di Lamphun, è isolato, boscoso e quindi poco accessibile. Nei 70 villaggi la presenza cristiana è minima. Numerosi i casi di orfani e ragazzi che non riescono a raggiungere la scuola, di anziani soli e ammalati, di disabili senza assistenza. Si è reso necessario e urgente garantire un impegno assistenziale, tramite l'assistente sociale (buddista…) e le istituzioni del posto. La diffidenza iniziale ha lasciato il posto alla fiducia. Coinvolgendo anche la comunità locale, si cerca di mantenere anche per il 2018 il sussidio a circa 20 casi. Richiesta di contributo € 2.000, partecipiamo con una quota di € 500

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Fondo progetti

€ 500 aiutiamo i missionari >> Con originari della diocesi di Padova

RIC ME H

222

E

Albania (sostegno sanitario) Bolivia (sostegno scuola materna) Burundi (accoglienza ragazzi di strada) Cameroun (pastorale carceraria) Cile (sostegno collegio universitario) Congo (progetti di formazione) Cuba (accoglienza e catechesi bambini e ragazzi) Ecuador (attrezzature informatiche) Filippine (microcredito a famiglie rurali) Gibuti (formazione seminaristi) Isole Salomons (formazione insegnanti scuola materna) Kenya (istruzione bambini orfani) Messico (borse di studio) Perù (contributo al Mato Grosso) Perù (costruzione aule catechismo) Stati Uniti (progetto webmedia) Tanzania (casa accoglienza orfani) Thailandia (emergenza sanitaria anziani) Turchia (accoglienza rifugiati) Uganda (sostegno nuclei familiari) Venezuela (accoglienza immigrati)

A

Anche i missionari originari della diocesi di Padova hanno bisogno del nostro aiuto per sostenere progetti di formazione e promozione umana nelle realtà dove operano. Nell'anno 2017 sono stati finanziati progetti per circa 120.000 euro in vari paesi:


685

ITALIA

143 RIC AF A

184

ROPA EU

74

ASIA

missionari padovani nel mondo

54 EANIA OC

8


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Il CMD mette a disposizione ogni settimana su Youtube i commenti ai vangeli domenicali di don Luigi Verdi della FraternitĂ di Romena

Come aiutarci? I vostri contributi possono essere versati: in Centro Missionario Diocesano

via Vescovado, 23 - 35141 Padova tel. 049 8771761 - fax 049 9271316 e-mail: cmd.info@diocesipadova.it

tramite c/c postale n. 163352 intestato a Diocesi di Padova Ufficio Missionario Diocesano

c/c bancario IBAN IT03 H050 1812 1010 0001 5030 208 presso Banca Popolare Etica Succursale di Padova intestato a Centro Missionario Diocesano

UFFICIO MISSIONARIO

centromissionario.diocesipadova.it

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