Pentecoste

Pubblicato il 04-02-2013

di Chiara Dal Corso

di Chiara Dal Corso - Dodici uomini, seduti a semicerchio intorno ad un posto vuoto proprio al centro, su una panca in una specie di chiesa. Ai loro piedi un re imprigionato e sulle loro teste lingue di fuoco che dall’alto scendono su di loro. È il tipico schema di rappresentazione della Pentecoste, che presenta a volte Maria al centro, come figura della Chiesa, a volte no. In questo secondo caso il posto vuoto tra Pietro e Paolo indica il Signore Gesù, invisibile ma presente. Tra di loro generalmente ci sono anche san Paolo, san Luca e san Marco.

La struttura dell’immagine si fonda sulla figura dell’arco: la lunetta superiore, il seggio degli Apostoli, l’arco in basso, che delimita la prigione dove sta un misterioso re, che in realtà rappresenta il Cosmo – ovvero tutto ciò che è creato – che attende di essere liberato dalla Parola di salvezza portata dagli Apostoli. (cfr. Rm 8,19-21)

La figura circolare (molto evidente nella distribuzione degli apostoli) esprime bene la parità, l’unità e la comunione tra i membri e indica come deve essere la missione apostolica della Chiesa. Infatti gli apostoli rappresentano la Chiesa, che riceve da Dio la forza del suo Spirito come un fuoco. La stessa disposizione dei personaggi veniva adottata nelle cattedrali cristiane per la costruzione dei seggi del clero intorno al vescovo, e nelle raffigurazioni dei concili ecumenici… Ma il vero protagonista muto di questa immagine è lo Spirito Santo. Dopo la sua resurrezione, Cristo promette di mandare un altro Consolatore dicendo agli apostoli “È bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Paraclito; se invece me ne vado, lo manderò a voi” (Gv 16,7). Il suo gesto di “sparire” è per dare spazio a lui, allo Spirito Santo: è il suo tempo, ora. È lui che rivelerà le conoscenze che mancano agli apostoli e alla Chiesa successiva, è lui che costruirà le prime comunità cristiane.

Nella liturgia ortodossa la festa di Pentecoste, avviene dopo quella della Trinità, perché completa la rivelazione trinitaria, presentando la Terza Persona che discende nella storia. E lui completa l’opera del Padre in noi: è lui che ci fa comprendere il mistero di Dio, è lui che prende dimora in noi e la sua Presenza è la Presenza di Dio in noi.

Questa festa ci ricorda che questo è il tempo dello Spirito: se lo chiediamo, lo desideriamo, lo amiamo, con il cuore e con la vita, Egli non si negherà a noi!

Uova e Colori - Rubrica di Nuovo Progetto

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