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TESTO Prima di QUARESIMA: TENTAZIONI

don Roberto Rossi  

I Domenica di Quaresima (Anno A) (17/02/2002)

Vangelo: Mt 4,1-11 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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In quel tempo, 1Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. 2Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. 3Il tentatore gli si avvicinò e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ che queste pietre diventino pane». 4Ma egli rispose: «Sta scritto:

Non di solo pane vivrà l’uomo,

ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio».

5Allora il diavolo lo portò nella città santa, lo pose sul punto più alto del tempio 6e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù; sta scritto infatti:

Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo

ed essi ti porteranno sulle loro mani

perché il tuo piede non inciampi in una pietra».

7Gesù gli rispose: «Sta scritto anche:

Non metterai alla prova il Signore Dio tuo».

8Di nuovo il diavolo lo portò sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria 9e gli disse: «Tutte queste cose io ti darò se, gettandoti ai miei piedi, mi adorerai». 10Allora Gesù gli rispose: «Vattene, Satana! Sta scritto infatti:

Il Signore, Dio tuo, adorerai:

a lui solo renderai culto».

11Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco, degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano.

Abbiamo iniziato la Quaresima: tempo santo che ci prepara alla Pasqua, alla morte e resurrezione di Cristo, nostro Salvatore. La Quaresima è un tempo di verità: così lo connota la prima domenica con la Parola d Dio che ci viene richiamata e offerta. Chi è l'uomo? Chi sono io?

Sono una creatura di Dio, come Adamo ed Eva. Sono un prodigio di Dio: tale è ogni vita; ma sono debole, fragile, messo alla prova di tante tentazioni, capace - nella mia libertà - di seguire il bene o di compiere tanto male. Ma Dio, Signore e Padre, sempre mi è vicino e mi aiuta a vincere. Non mi devo sorprendere di tutti i problemi e di tutte le tentazioni che incontro, ma devo farmi forza per affrontarli e per vincerli con la grazia di Dio (e tante volte, col suo perdono), per essere sempre più fedele alla mia vocazione e missione di cristiano.

Gesù si è fatto in tutto simile a noi, anche nella fragilità, nella debolezza, nella fatica, nella tentazione e nelle tentazioni più gravi. Ma con la forza della Parola di Dio, con la sua adesione alla volontà del Padre ha vinto ogni tentazione, ha vinto e allontanato il tentatore.

Gesù viene spinto dallo Spirito nel deserto. È lo stesso Spirito che è appena sceso su di lui alle acque del Giordano. Sembra una contraddizione. Sembra che sia Dio stesso a mettere Gesù nella condizione di venir provato dal maligno. In realtà, anche in questo caso il Signore Gesù non vuole sottrarsi alla nostra situazione umana: vuole spingersi fino in fondo, fino al punto di provare la fatica e la tentazione. E se qui sono tre le classiche prove a cui egli viene sottoposto, esse non sono altro che il simbolo di una lotta perenne: Gesù lotta con il male durante tutta la sua esistenza, soprattutto negli anni della sua predicazione, in particolare quando è chiamato a scacciare la presenza maligna dalla vita delle persone. Ma leggere e ascoltare questo capitolo di Matteo all'inizio della Quaresima significa anche ricordare che la più grande tentazione Gesù l'ha subita nella sua settimana di passione, nell'orto degli ulivi: lì sarà messa alla prova la sua totale fedeltà al Padre, e sarà una prova drammatica e decisiva: "passi da me questo calice, ma non sia fatta la mia, bensì la tua volontà"! Ognuno di noi subisce quotidianamente la prova e la tentazione. Il fascino del male è talmente forte, da nascondersi in modo da non farsi vedere. Questo è evidente in molti casi: pensiamo a come chiamiamo le cose: molte volte non si parla di peccato, come relazione di poco amore al Signore; si preferisce parlare di difetto, di errore, di distrazione, di stanchezza. Cose reali, certo, ma che non tolgono la nuda verità del nostro aver scelto il male! Occorre l'onestà di ammetterlo: in molti casi, siamo noi che liberamente cediamo alla tentazione. Occorre guardare il faccia il proprio peccato, ma anche deporlo nelle mani di Colui che ha già vinto non solo le sue prove, ma è anche il solo a poter vincere le nostre, con noi e per noi. Vi sono poi tentazioni più sottili: il diavolo viene presentato come colui che sfrutta le stesse parole della Bibbia per corrompere il Cristo. Qualche volta la tentazione può assalirci in modo subdolo, facendoci presentare per buona e santa un'azione che in realtà ha in sé una sostanziale iniquità.

Noi ci chiediamo: quali sono le piste preferite dal demonio? Il racconto delle tentazioni di Gesù è una chiara risposta a questa domanda.

Prima tentazione: il demonio propone di cambiare le pietre in pani. Egli parte dal presupposto che una volta assicurato il pane, tutto è assicurato. Esattamente come pensa tanta gente. E' la mentalità materialistica secondo la quale, se ci riempie lo stomaco, " tutto l'uomo" è sazio. Ma è un inganno, uno stravolgimento. Purtroppo è la mentalità diffusa, è la visione di vita attorno alla quale si muove la società moderna.

Cristo risponde: "Sta scritto: Non di solo pane vivrà l'uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio ".

Con questa risposta Cristo ci hai ricordato che lo scopo della vita non possono essere i soldi e il benessere; ci ha ricordato che i figli non si educano moltiplicando le soddisfazioni e i divertimenti, ma andando alla radice dell'inquietudine umana. Ci ha ricordato che saremo sempre stanchi, scontenti e agitati fino a quando non avremo trovato l'Infinito. Quando manca la gioia, dipende solo dal fatto che abbiamo scacciato Dio.

Seconda tentazione: "Allora il diavolo lo condusse sul pinnacolo del tempio e gli disse: se sei Figlio di Dio, gettati giù, perché sta scritto: Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo di sorreggerti."

E' la tentazione della fretta, dell'impazienza che ama risultati spettacolari, grandiosi, immediati; è la tentazione di chi vorrebbe risolvere i problemi senza soffrire e cambiare il mondo senza fatica. La fretta non è la strada del bene. Per questo un giorno Gesù dirà: "Il regno dei cieli assomiglia ad un granellino di senapa, il più piccolo dei semi." ( Mt 13,31).

La fretta è una tentazione anche per noi: noi vorremmo che il mondo cambiasse in pochi giorni; che il nostro lavoro avesse risultati subito; che i nostri sacrifici producessero frutti immediati. Invece bisogna attendere! E l'attesa richiede pazienza, sacrificio, fede. E' la strada del piccolo seme!

Terza tentazione. E' la proposta del potere come primo valore della vita: un valore messo prima anche da Dio! E' una tentazione assurda, ma l'orgoglio umano si muove spesso nell'assurdo. In ogni modo questa tentazione è l'ultimo tentativo del demonio, è l'arma più sottile che egli possiede. Non meraviglia la sua proposta: "Tutte queste cose io ti darò se, prostrandoti, mi adorerai"". A volte per orgoglio si sacrificano le cose più care.

La risposta di Gesù è immediata e anche sdegnata: "Vattene, satana! Sta scritto: "Adora il Signore Dio tuo e a Lui solo rendi culto". Dio non è un padrone, ma è un Padre; pertanto adorando Dio non si diventa servi, ma figli.

Un giorno Cristo si inginocchierà ., ma per lavare i piedi nell'umile atteggiamento del servo. A satana e ai seguaci di satana, con questo gesto Cristo ricorda che la grandezza, davanti a Dio, si misura soltanto in termini di amore, di dono e di servizio! E' la vita di Cristo e il suo esempio. Il cammino della Quaresima ci invita ad affrontare la nostra vita con la luce e la forza della Parola di Dio, ci invita a seguire l'esempio di Gesù, che ha dato tutto se stesso per amore a tutti noi. La Quaresima è tempo di verità, di lotta al male, di fede, di amore concreto al prossimo, specie ai più bisognosi.

 

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