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TESTO Il Figlio amato

don Roberto Seregni  

II Domenica di Quaresima (Anno B) (25/02/2024)

Vangelo: Mc 9,2-10 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mc 9,2-10

2Sei giorni dopo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte, in disparte, loro soli. Fu trasfigurato davanti a loro 3e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche. 4E apparve loro Elia con Mosè e conversavano con Gesù. 5Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Rabbì, è bello per noi essere qui; facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». 6Non sapeva infatti che cosa dire, perché erano spaventati. 7Venne una nube che li coprì con la sua ombra e dalla nube uscì una voce: «Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo!». 8E improvvisamente, guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo, con loro.

9Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non raccontare ad alcuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell’uomo fosse risorto dai morti. 10Ed essi tennero fra loro la cosa, chiedendosi che cosa volesse dire risorgere dai morti.

Questa seconda domenica di Quaresima ci propone un salto spirituale molto intenso: dal deserto delle tentazioni al monte alto della Trasfigurazione. Pietro, Giacomo e Giovanni si lasciano condurre da Gesù, si fidano di Lui anche se la testa ribolle di domande scomode. Camminano in silenzio sui passi del maestro e ricordano una a una le sue parole. No, non se lo aspettavano proprio: perché Gesù parla di sofferenza e di morte? Se Gesù è davvero il Cristo, la sua vita non dovrebbe essere coronata di gloria e potere? C'è qualcosa che non quadra.

Mentre i tre discepoli si perdono in mille domande, dubbi e incertezze, il Signore, senza fare troppe preamboli, si trasfigura davanti a loro. È una scena bellissima, carica di simboli, immagini ed emozioni.

Il maestro ha profetizzato la sua morte, ma adesso, in tutto il suo splendore, rivela la sua gloria e anticipa la bellezza sfolgorante della resurrezione.

Gesù vuole giocare a carte scoperte: ai suoi discepoli piú intimi rivela la sua identità. Tutto il Vangelo di Marco si muove attorno a questa domanda: chi è Gesù? E l'esperienza della trasfigurazione segna un punto centrale di questo cammino.

La voce del Padre che squarcia le nubi, da una forza dirompente alla scena. Le sue parole rivelano la vera identità di Gesù: no solo maestro, messia e profeta. Lui è il Figlio amato. Rileggendo queste righe mi viene spontaneo ricordare tutti i fratelli e le sorelle che stanno passando situazioni di dolore, angoscia e solitudine. Con loro vorrei sostare sul monte della trasfigurazione perché possano inondarsi l'anima della luce e della bellezza di Gesù.

Ma la voce del Padre svela anche il segreto della trasfigurazione: “ascoltatelo”. Possiamo trasformare la nostra vita, possiamo percorrere sentieri di luce e lasciarci alle spalle fantasmi, ombre e delusioni. Il Padre ci svela il cammino: ascoltare il Figlio amato. Un ascolto vero, profondo, autentico. In questo tempo di Quaresima concediamo spazio al silenzio, all'ascolto della Parola, alla meditazione. Ascoltando la voce del Figlio impareremo a vivere da fratelli sotto lo sguardo misericordioso del Padre.


Un abbraccio
don Roberto Seregni

 

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