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TESTO Il perfezionamento della legge apportato da Cristo

padre Antonio Rungi

VI Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) (12/02/2023)

Vangelo: Mt 5,17-37 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 5,17-37

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 17Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. 18In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto. 19Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli.

20Io vi dico infatti: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.

21Avete inteso che fu detto agli antichi: Non ucciderai; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio. 22Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: “Stupido”, dovrà essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: “Pazzo”, sarà destinato al fuoco della Geènna.

23Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, 24lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono.

25Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui, perché l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in prigione. 26In verità io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo!

27Avete inteso che fu detto: Non commetterai adulterio. 28Ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel proprio cuore.

29Se il tuo occhio destro ti è motivo di scandalo, cavalo e gettalo via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geènna. 30E se la tua mano destra ti è motivo di scandalo, tagliala e gettala via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geènna.

31Fu pure detto: “Chi ripudia la propria moglie, le dia l’atto del ripudio”. 32Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, eccetto il caso di unione illegittima, la espone all’adulterio, e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio.

33Avete anche inteso che fu detto agli antichi: “Non giurerai il falso, ma adempirai verso il Signore i tuoi giuramenti”. 34Ma io vi dico: non giurate affatto, né per il cielo, perché è il trono di Dio, 35né per la terra, perché è lo sgabello dei suoi piedi, né per Gerusalemme, perché è la città del grande Re. 36Non giurare neppure per la tua testa, perché non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello. 37Sia invece il vostro parlare: “Sì, sì”, “No, no”; il di più viene dal Maligno.

Il vangelo di questa sesta domenica del tempo ordinario ci parla del perfezionamento della legge antica, quella mosaica, apportato da Cristo con il suo insegnamento, con la sua vita e soprattutto mediante il mistero della sua morte e risurrezione. Il lungo brano del vangelo di Matteo nella sua forma completa, ingloba tanti aspetti della morale personale, famigliare e sociale, che Gesù cerca di spiegare, motivare ed incentivare ad osservare. Parlando ai suoi discepoli egli mette subito in chiaro che non è venuto ad abolire la Legge o i Profeti, ma a dare pieno compimento”. Ed aggiunge che la sua parola non è provvisoria, ma definiva e sancisce la conclusione della rivelazione con la sua venuta, la sua missione e la sua redenzione. Finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto”. Ed ammonisce che “chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli”. E vediamo in dettaglio quali sono queste leggi che bisogna osservare. In primo luogo c'è la giustizia, che per i cristiani deve essere superiore a quella formale ed esteriore degli scribi e dei farisei. Se non ci si impegna su questo versante per noi non ci data la possibilità di entrare nel regno dei cieli., tantomeno per chi non cammina rettamente. Poi Gesù richiamando i vari comandamenti dati da Dio a Mosè sul Monte Sinai li completa con le sue disposizioni e volontà, quale Figlio di Dio e redentore dell'umanità. Si parte dal non uccidere. Comandamento sempre attuale e sempre più meno osservato, a partire dalla soppressione dei bambini, dagli omicidi, dalle guerre e violenze. Gesù oltre a ribadire il rispetto e la sacralità della vita aggiunge il rispetto della persona umana nella sua interezza: “chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: “Stupido”, dovrà essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: “Pazzo”, sarà destinato al fuoco della Geènna. C'è un inasprimento della legge e della pena, rispetto all'occhio per occhio, dente per dente dell'Antica legge. Bisogna superare gli steccati di divisione e odio e far emergere la carità e il perdono soprattutto quando si tratta di portare all'altare i doni per il sacrificio o i doni per il tempio. In quel momento se ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all'altare, va' prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono”.
Anche per superare i conflitti giuridici e legali bisogna assumere un altro comportamento dei confronti del proprio avversario. Infatti, Gesù ci suggerisce di metterci presto d'accordo con il nostro avversario mentre sei in cammino con lui verso il tribunale umano, perché l'avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in prigione. D'altra parte se arriva la sentenza e uno viene condannato al carcere: non uscirà di là finché non avrà estinta tutta la sua condanna e la sua pena. In poche parole, prendendo ad esempio l'ordinamento giuridico di una volta, con una sentenza e pena certa, Gesù trasferendo questo esempio a livello morale ci fa capire che non ci sono amnestie, sconti di pena nell'aldilà. Il male commesso si paga per intero.
Entrando nel merito della morale coniugale, Gesù richiama il dovere della fedeltà nel matrimonio. Oltre a non commetterai adulterio bisogna rispettare la donna evitando di guardarla per desiderarla, in quanto in tal caso chi fa questo ha già commesso adulterio con lei nel proprio cuore. Non è quindi legittimato nessun tradimento o nessuno divorzio, al contrario chi ripudia la propria moglie e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio.
Passando alla morale sociale, Gesù raccomanda di evitare qualsiasi scandalo. Per questo motivo è necessario evitare tutto ciò che può essere motivo di scandalo per gli altri, soprattutto dei più piccoli e dei semplici.
Anche nell'ambito della testimonianza della verità bisogna essere coerenti e fedeli alla parola detta e alle cose osservate. Per cui non va testimoniato il falso e tantomeno giurare per essere creduti. Da qui il monito del Maestro di “non giurate affatto, portando a testimonio Dio stesso. Il nostro modo di parlare, comunicare, esprimersi e relazionarsi agli altri e al mondo sia di effettiva coerenza tra il pensare, il dire e il fare. Da qui la raccomandazione di Gesù: sia il vostro modo di parlare “sì, sì”, “no, no”; perché il falso viene dal Diavolo e chi è falso e menzognero è diabolico nel modo di pensare e di conseguenza di agire.

 

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