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TESTO Commento su Matteo 4,1-11

Paolo Curtaz  

I Domenica di Quaresima (Anno A) (10/02/2008)

Vangelo: Mt 4,1-11 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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In quel tempo, 1Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. 2Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. 3Il tentatore gli si avvicinò e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ che queste pietre diventino pane». 4Ma egli rispose: «Sta scritto:

Non di solo pane vivrà l’uomo,

ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio».

5Allora il diavolo lo portò nella città santa, lo pose sul punto più alto del tempio 6e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù; sta scritto infatti:

Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo

ed essi ti porteranno sulle loro mani

perché il tuo piede non inciampi in una pietra».

7Gesù gli rispose: «Sta scritto anche:

Non metterai alla prova il Signore Dio tuo».

8Di nuovo il diavolo lo portò sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria 9e gli disse: «Tutte queste cose io ti darò se, gettandoti ai miei piedi, mi adorerai». 10Allora Gesù gli rispose: «Vattene, Satana! Sta scritto infatti:

Il Signore, Dio tuo, adorerai:

a lui solo renderai culto».

11Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco, degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano.

Gesù nel deserto: come Israele egli vuole sperimentare l'essenziale prima di iniziare la sua missione. Nella solitudine e nella fatica sperimenta, come noi, la tentazione e decide come essere Messia. Anche noi entriamo nel deserto per ri-decidere quali uomini diventare.

Gesù è spinto dallo Spirito Santo: i suoi anni di quotidianità, il silenzio assordante di Nazareth sono ormai alle spalle. Ora è pronto per dire Dio. Gesù vuole scegliere come annunciare la Parola, come svelare il mistero di Dio. Gesù ha davanti a sé una strada maestra, consolidata, preparata dai profeti, lievitata nel cuore di un popolo servo e oppresso da secoli da potenze straniere: il Messia vittorioso. Un Messia muscoloso, politico, deciso, condottiero. La gente (ettepareva) si aspetta qualcuno che magicamente risolva i problemi, che punisca i malvagi (sempre gli altri, ovvio) e che ristabilisca un bel governo come quello del re Davide, magari esentasse. Il demonio arriva. Più suadente e affascinante di tutte le rappresentazioni grottesche che ne abbiamo fatto. La sua proposta è semplice, ragionevole, scontata. Vuoi fare il Messia? Magnifico! Non esagerare, però: riguardati, affidati a un personal trainer, cura l'immagine, se non fai lo splendido nessuno ti noterà. Vuoi fare il Messia? Geniale! Ti toccherà contattare politici e sacerdoti, ragionare con loro, qualche compromesso sarà necessario. Vuoi fare il Messia? Notevole! Qualche bel miracolo, Gesù, qualche statua della Madonna che lacrima sangue, qualche segno prodigioso e vedrai che le folle si strapperanno i capelli per te! Ha ragione, il demonio. Cita pure la Parola di Dio. Non basta conoscere la Bibbia per fare la volontà di Dio. Gesù replica: no, non farò così. Sarà un Messia diverso, solidale, dimesso. Amerà, per far conoscere Dio.

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