PERFEZIONA LA RICERCA

Parole Nuove - Commenti al Vangelo e alla LiturgiaCommenti al Vangelo
AUTORI E ISCRIZIONE - RICERCA

Torna alla pagina precedente

Icona .doc

TESTO Accoglienza e corresponsabilità

don Romeo Maggioni  

VI domenica dopo il martirio di San Giovanni il Precursore (Anno C) (10/10/2010)

Vangelo: Mt 10,40-42 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 10,40-42

40Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato. 41Chi accoglie un profeta perché è un profeta, avrà la ricompensa del profeta, e chi accoglie un giusto perché è un giusto, avrà la ricompensa del giusto. 42Chi avrà dato da bere anche un solo bicchiere d’acqua fresca a uno di questi piccoli perché è un discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa».

Si parla di profeti, di piccoli che credono, di discepoli, di capi della Chiesa..: per loro va riservata attenzione, accoglienza, gratitudine; in una parola: partecipazione e corresponsabilità. Si tratta di vivere la carità anzitutto all'interno della comunità, che chiamiamo comunione, con gesti semplici capaci di "portare il peso gli uni degli altri" (Gal 6,2) nella stessa missione che dal battesimo abbiamo tutti ricevuto come in solido.

In questo mese missionario, alla vigilia della festa della Dedicazione, è d'obbligo una meditazione ecclesiale.

1) L'OSPITALITA'

La vedova di Sarepta di Sidone è esempio classico di generosità e di accoglienza per uno straniero, che Gesù stesso rievocherà (Lc 4,25-26). E si trova in casa un uomo di Dio, anzi una visita di Dio che lascerà i segni positivi di un suo intervento salvifico. Anche Abramo accolse con gioia i tre forestieri e si trovò in casa la visita di Dio che gli prometteva un figlio (cf. Gen 18). "Non dimenticate l'ospitalità; alcuni praticandola, senza saperlo hanno accolto gli angeli" (Epist.). E' l'amore - anche anonimo (cf. Mt 25,31ss.) - che fa incontrare Cristo; come rievoca l'episodio di san Martino. "L'avete fatto a me" (Mt 25,40). Non conta il quanto, ma il cuore, dice Gesù parlando di un'altra vedova che offrì al tempio "tutto quello che aveva per vivere" (Lc 21, 1-4).

"Anche un solo bicchiere di acqua fresca perché è un discepolo..". Certo, la carità non ha confini. Oggi si parla di attenzione "ai carcerati e a quelli che sono maltrattati" (Epist.), "perché anche voi avete un corpo", quasi a onorare la più semplice compassione. Ma il vangelo oggi si riferisce agli apostoli, ai missionari del vangelo, che correvano per il mondo "senza argento né denaro, né sacca da viaggio, né due tuniche, né sandali, né bastone, perché chi lavora ha diritto al suo nutrimento" (Mt 10,9-10). Diceva loro Gesù: "In qualunque città o villaggio entriate, domandate chi là sia degno e rimanetevi finché non sarete partiti" (Mt 10,11). Vale anche la riconoscenza "per i vostri capi, i quali vi hanno annunciato la parola di Dio" (Epist.).

Oggi Gesù è più esplicito: "Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato". Rivolto com'è ai Dodici, richiama una missione precisa, un mandato che viene dal Padre e che Gesù dilata ai suoi primi collaboratori. Si tratta della Chiesa che si estende fino ai confini della terra per l'opera apostolica: "Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi" (Gv 20-21). Analogo è il testo: "Chi ascolta voi ascolta me, chi disprezza voi disprezza me. E chi disprezza me, disprezza colui che mi ha mandato" (Lc 10,16). Si tratta allora dell'accoglienza del cuore, l'assenso della fede e più precisamente della partecipazione alla realtà della Chiesa che dal battesimo ci associa al Corpo di Cristo e quindi alla sua missione. Ieri come oggi, noi come i primi discepoli a servizio del regno, perché "Gesù Cristo è lo stesso ieri e oggi e per sempre" (Epist.).

2) LA CORRESPONSABILITA'

Una accoglienza di Gesù che diviene allora corresponsabilità nella Chiesa. L'accenno "ai vostri capi" ci ricorda il primo modo di collaborare: l'ascolto e il rispetto per quanti vivono il ministero difficile di guidare la comunità: "Obbedite ai vostri capi e state sottomessi, perché essi vegliano su di voi e devono renderne conto, affinché lo facciano con gioia e non lamentandosi. Ciò non sarebbe di vantaggio per voi" (Eb 13,17). Assieme però ciascuno è chiamato a mettere in comune il proprio carisma per l'utilità comune; l'immagine di Paolo del corpo unico con diverse membra che si aiutano e si integrano a vicenda, dà l'idea di una Chiesa organica, multiforme ma ben compaginata, tutto rivolta al bene comune: "A ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per il bene comune" (1Cor 12,7). C'è da ricordare che la prima carità è la missione evangelica, la testimonianza della fede, pur dentro "una fede che si rende operosa per mezzo della carità" (Gal 5,6).

La ricompensa è comune proprio perché la missione è comune: "Chi accoglie il profeta perché è un profeta, avrà la ricompensa del profeta". Davanti a Dio non contano i gradi sul cappello o la riuscita delle imprese; conta la sincerità dell'impegno e la passione del cuore. La santità sta nel fare le piccole cose col cuore da grande. Anzi: diceva san Vincenzo de Paoli: nelle imprese di Dio, meno c'è del nostro e più c'è del suo. Per questo san Paolo diceva: "Quando sono debole, è allora che sono forte" (2Cor 12,10). L'apostolato, come in parte la carità, non si misura a chili, ma dall'intenzione e soprattutto dalla.. partecipazione alla croce redentrice di Cristo, con sue leggi particolari!

Questo non significa trascurare una partecipazione anche concreta all'impresa ecclesiale, soprattutto missionaria. Col sostegno della preghiera, anzitutto. Penso ai momenti di scoraggiamento di questi missionari: che possano dire sempre: "Il Signore è il mio aiuto, non avrò paura. Che cosa può farmi l'uomo? Dio stesso ha detto: Non ti lascerò e non ti abbandonerò" (Epist.). E poi col sostegno di una amicizia, di una condivisione, economica certo (oggi si propone gemellaggi e adozioni a distanza), ma anche di vita, come s'usa oggi tra i giovani con qualche mese estivo messo a disposizione tra terre lontane! Prepariamo e viviamo così in questo mese la Giornata Missionaria Mondiale che è momento privilegiato a sostegno della Chiesa che sta sulle frontiere della evangelizzazione ad gentes!

******

Viviamo tempi dove sembrano girare solo slogans di pluralismo, apertura, e .. magari troppo gusto di sparlare di casa propria, di disamore alla propria Chiesa. Paolo diceva che i primi da amare sono i nostri! Pastorale e missionarietà: cioè vita all'interno della comunità e corresponsabilità di tutta la Chiesa. Questo traduce oggi l'invito ad accogliere il profeta come profeta e a dare .. "anche un solo bicchiere d'acqua fresca a uno di questi piccoli perché è un discepolo; in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa".

 

Ricerca avanzata  (54268 commenti presenti)
Omelie Rituali per: Battesimi - Matrimoni - Esequie
brano evangelico
(es.: Mt 25,31 - 46):
festa liturgica:
autore:
ordina per:
parole: