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TESTO Parlami d'Amore Gesù

padre Gian Franco Scarpitta  

Santissima Trinità (Anno B) (15/06/2003)

Vangelo: Mt 28,16-20 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 28,16-20

16Gli undici discepoli, intanto, andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato. 17Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono. 18Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. 19Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, 20insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».

"Per Cristo, con Cristo ed in Cristo; a te Dio Padre onnipotente, nell'unità dello Spirito Santo ogni onore e gloria per tutti i secoli dei secoli..."

Con questa formula il presbitero che celebra l'Eucarestia esprime i sentimenti di fede e di devozione dell'intera comunità ecclesiale nei confronti del Dio Uno in Tre Persone.

E afferma che non soltanto la Chiesa crede nella Trinità, ma che anche si "immedesima" in essa: con la suddetta formula infatti si esprime questo: noi, riuniti nella comunione reciproca fra di noi, grazie alla forza dello Spirito Santo, attraverso Gesù Cristo Figlio di Dio e in comunione con lui, rendiamo perenne lode a Dio Padre.

E' molto conveniente riflettere sul fatto che la nostra vita cristiana è accompagnata dal Dio Uno e Trino indipendentemente dal fatto che noi sappiamo percepire ed esprimere qualcosa di Lui, poiché rivela che davvero il nostro è un Dio Onnipotente: in primo luogo infatti è Uno pur essendo alo stesso tempo Tre; in secondo luogo, si rivela presente nella nostra vita in quanto tale e opera i suoi misteriosi prodigi prima ancora che noi ci accorgiamo di lui; anzi, indipendentemente dal fatto se noi notiamo la Sua ineffabile presenza o se a Essa restiamo indifferenti. Aggiunge Sant'Agostino: la Trinità inibita in ciascuno di noi, e dice che anche il cristiano individuale si riconosce figlio di Dio Padre, redento dal Figlio Gesù Cristo e fortificato dallo Spirito Santo.

Riconosciamo così nel Padre il principio della creazione, di fronte al quale ci atteggeremo quali figli in composta riverenza e fiducia filiale; nel Figlio affermiamo Dio stesso fattosi uomo per la nostra salvezza e ci disponiamo alla sua sequela e alla comunione con Lui; nello Spirito Santo, che è vincolo d'amore fra il Padre e il Figlio, riconosciamo la Persona Divina che ci rende coesi nella comunione fra di noi e con lo stesso Gesù.

Se però vogliamo parlare di questo Mistero, dobbiamo arrenderci al fatto che esso è un Mistero.

Cioè: la Scrittura, pur non parlando mai di Trinità, ce ne fornisce l'idea e la dimostrazione attraverso i saluti finali o iniziali delle Lettere di Paolo (2Cor 13,13; Rm 1,4;) o l'affermata identità fra il Padre e il Figlio che sono una cosa sola e la promessa da parte di Gesù dello Spirito consolatore testimone della verità (Gv 14, 8-21) e in tanti altri esempi scritturali;... ma tentare di circoscrivere la Trinità nella nostra mente è uno sforzo del tutto inutile; solo nella fede possiamo riscontrarne la verità e farne tesoro.

Ci è consentito soltanto affermare una certezza: la Trinità è Amore.

Si tratta dell'Amore reciproco fra il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, che sussiste sin dall'eternità e che caratterizza il vero Dio, ma anche dell'Amore che le medesime tre Persone riversano su ciascuno di noi.

Chi ci ha parlato di questo amore? La domanda, pertinente può essere impostata anche così: chi ci ha rivelato che l'unico Dio è una Comunità di Persone che si amano vicendevolmente e che tendono a rendere partecipi anche noi della loro relazione amorosa?

La risposta è chiara: Gesù Cristo, il Figlio di Dio resosi uomo per la salvezza del mondo; e cioè la Seconda Persona fatta carne per la nostra redenzione! Non solatio perché solo nel Nuovo Testamento (e non prima) troviamo realtà evidente l'esistenza del Dio Trinitario, ma soprattutto perché in Lui riscontriamo che siffatto Dio Uno e Trino spasima per l'umanità: con il suo insegnamento, e soprattutto con le sue opere di misericordia e amore nei confronti degli ultimi e dei peccatori e nell'oblazione di se stesso sulla croce, Gesù ci rende testimonianza dell'amore del Padre per l'uomo; con la sua vittoria sul diavolo tentatore nel deserto, realizzata nell'assistenza dello Spirito (Mc 1, 12-13), e nella sua promessa di un Consolatore e Difensore che non ci avrebbe lasciati orfani, Egli ci palesa come sia effettivo l'amore di Dio Spirito Santo per la fermezza e il coraggio apostolico di chiunque ed è sempre attraverso Gesù Cristo che nello Spirito Santo abbiamo accesso a Dio Padre per vivere la medesima comunione amorosa che sussiste fra i Tre.

Gesù è insomma la piena e definitiva rivelazione di Dio, ma lo è nel senso che ci rivela Dio in profondità, cioè come l'Amore nella Persona del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.

Tutto questo non può che rallegrarci, giacché noi comprendiamo come il nostro sia realmente il Dio con noi e per noi, il cui proposito è quello di venirci incontro e di comunicarci in tutto e per tutto il proprio amore e la propria bontà.

E' legittimo allora che la Trinità sia un Mistero: se così non fosse, la comprenderemmo razionalmente, ma in questo caso Essa non sarebbe più Dio... Invece, intesa e accettata così è il Dio Amore di cui ci parla Gesù Cristo.

 

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