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TESTO Gesù, il Figlio nella casa del Padre

don Romeo Maggioni  

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Vangelo: Gv 5,37-47 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Ancora un confronto con Mosè, ma per dire quanto “degno di una gloria maggiore” sia il Cristo che viene a nome di Dio per essere “come figlio posto sopra la sua casa” (Epist.). Mosè fu servo fedele per la Prima Alleanza; ma Gesù è il Figlio stesso di Dio che viene a costruire tra gli uomini “la sua casa”, l’autentica casa di Dio.

Gesù è contestato proprio da coloro che più di tutti dovrebbero conoscere le Scritture che parlano di Lui. Ma il misconoscimento è dramma antico e sempre attuale; dell’antico Israele come della nostra attuale cultura, che è pronta a credere a tutti tranne che in Dio: “Io sono venuto nel nome del Padre mio e voi non mi accogliete. Se un altro venisse nel proprio nome, lo accogliereste”. E’ l’insano atteggiamento dell’ateo, che se dichiara di non crede in Dio, non è che non creda in niente, ma finisce di credere a tutto!

1) IL DRAMMA DEL RIFIUTO

Pagina stupenda quella di Isaia. Enormi sono stati i segni di Dio per il suo popolo: “Egli è grande in bontà per la casa d’Israele. Egli ci trattò secondo la sua misericordia, secondo la grandezza della sua grazia. Fu per loro un salvatore in tutte le loro tribolazioni”. La rievocazione dell’esodo è commossa: “Li fece avanzare tra i flutti come un cavallo nella steppa. Non inciamparono: lo spirito del Signore li guidava al riposo”. Segni con capiti, dimenticati: “Non si ricordarono dei giorni antichi, di Mosè suo servo”. Da qui la ribellione verso Dio: “Essi si ribellarono e contristarono il suo santo spirito”. Eppure tutto era stato espressione della speciale premura gratuita di Dio del “suo zelo e della sua potenza, del fremito delle sue viscere e della sua misericordia”.

Da qui l’invocazione e il ravvedimento: “Non forzarti all’insensibilità, perché tu sei nostro padre”. E’ impossibile pensare che tu ci abbandoni: “Perché, Signore, ci lasci vagare lontano dalle tue vie e lasci indurire il nostro cuore, così che non ti tema? Ritorna per amore dei tuoi servi”. E’ la gratuità della sua iniziativa e la fedeltà del suo amore il fondamento della speranza in un Dio sempre pronto a perdonare e a ricominciare: “Da sempre ti chiami nostro redentore”. Mosè era stato un inizio, ma per preparare una iniziativa più vasta e definitiva: “Mosè fu degno di fede in tutta la sua casa come servitore, per dare testimonianza di ciò che doveva essere annunciato più tardi” (Epist.). E’ la testimonianza delle Scritture che ha preparato il Messia: “Egli ha scritto di me”, dice Gesù.

Da qui l’invito a credere alla Scrittura, prima fonte di credibilità nei confronti di Gesù: “Se infatti credeste a Mosè, credereste anche a me. Ma se non credete ai suoi scritti, come potete credere alle mie parole?”. Continuità e superamento tra i due Testamenti. Diceva san Girolamo: “Ignorare le Scritture è ignorare Cristo”; ma ora c’è da fare il passo ulteriore. Gesù oggi è esplicito: “Voi scrutate le Scritture, pensando di avere in esse la vita eterna: sono proprio esse che danno testimonianza di me”. Ma la vita eterna, la pienezza cioè dell’azione salvifica di Dio, adesso si trova solo in me! “La legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo” (Gv 1,17).

2) AVERE VITA

“Ma voi non volete venire a me per avere vita”. La pienezza della vita è solo da Gesù: “Io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza” (Gv 10,10). E “questa è la vita eterna: che conoscano te, l’unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo” (Gv 17,3). Si tratta di credere anzitutto che decisivo è il legame con Dio, credere al suo amore, e non appoggiarsi sulle speranze umane o la gloria degli uomini: “Non avete in voi l’amore di Dio... Voi ricevete gloria gli uni dagli altri e non cercate la gloria che viene dall’unico Dio”. Un rimprovero che vale anche per noi, che non sempre abbiamo un’idea specifica di Dio: “Voi non avete mai ascoltato la sua voce né avete mai visto il suo volto, e la sua parola non rimane in voi”.

Perché questa ignoranza del vero Dio? Perché “non credete a colui che egli ha mandato”. L’idea specifica di Dio è solo Gesù a darcela; lui è garantito da Dio: “Anche il Padre, che mi ha mandato, ha dato testimonianza di me”. Era capitato al Battesimo al Giordano, al Tabor e in un intervento a Gerusalemme davanti a Greci che chiedevano di Gesù: “L’ho glorificato e lo glorificherò ancora” (Gv 12,28). Le opere che Gesù compie, ripete spesso, “testimoniano di me che il Padre mi ha mandato” (Gv 5,36). Da qui l’invito di Paolo: “Prestate attenzione a Gesù, l’apostolo e sommo sacerdote della fede che noi professiamo, il quale è degno di fede per colui che l’ha costituito tale” (Epist.).

La nostra è la scelta di prendere l’unica via sicura che conduce a Dio: “Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me” (Gv 14,6). Egli è il Figlio del padrone di casa, di quella casa che Dio stesso ha voluto: “Colui che ha costruito tutto è Dio”. Qui Gesù non è il servo pur bravo come Mosè, ma il Figlio: “Cristo lo è come figlio, posto sopra la sua casa”. La sua casa è la Chiesa, la Sposa uscita dal costato trafitto di Cristo che sulla croce l’ha generata come nuova Eva, vera madre di tutti i credenti. “E la sua casa siamo noi, se conserviamo la libertà e la speranza di cui ci vantiamo”. (Epist.). Se Cristo è la via a Dio, la sua Chiesa è la madre che tutti ci raccoglie e ci genera alla fede in lui. “Non può avere Dio per Padre chi non ha la Chiesa per madre”, diceva san Cipriano.

“Io non ricevo gloria dagli uomini”. La verità di Cristo non si misura col plausometro del successo umano. Anzi. Qualcuno si lamenta che la Chiesa non si adatta .. ai tempi, e quindi è criticata e mal sopportata dal mondo. Ma la sua natura e la sua missione è quella di conservare intatto il vangelo e il nuovo stile di vita. E alla fine forse è proprio questo che il mondo si aspetta dai veri credenti. Purtroppo.., si può anche dire che, forse, se siamo ancora un po’ sopportati, è perché non siamo sempre coerenti pienamente alla nostra fede!

 

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