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RACCONTO

1. Lodare il Signore

Mi ricordo che una volta, dopo aver camminato tutta la notte, ci addormentammo all'alba vicino a un boschetto. Un derviscio che era nostro compagno di viaggio lanciò un grido e s'inoltrò nel deserto sen­za riposarsi un solo istante.

Quando fu giorno gli domandai: «Che ti è successo?».

Rispose: «Vedevo gli usignoli che cominciavano a cinguettare sugli alberi, vedevo le pernici sui monti, le rane nell'acqua e gli animali nel bosco. Ho pensato allora che non era giusto che tutti fossero intenti a lodare il Signore, e che io solo dormissi senza pensare a lui.»

gratitudinestuporecreatocreazionevitalodelodarepreghiera

4.0/5 (1 voto)

inviato da Simona, inserito il 11/03/2024

TESTO

2. Tutto in natura è un canto

Agata Fernandez Motzo, Divina Luce, Carta e Penna Editore

Amo i fiori perché di Dio
profumo gentil mi danno,
amo le stelle e il sole
perché del Creatore
mi mostrano lo splendore.
Amo la soave brezza
perché del mio Signore
mi fa sentir carezza
e il cielo vaporoso
e il mare fragoroso
dell'aria la mitezza
dei verdi prati il manto
perché al Sommo Dio
tutto in natura
è un canto.

creatocreazionestupore

5.0/5 (1 voto)

inviato da Angela Muscarella, inserito il 14/08/2010

PREGHIERA

3. Meravigliosa la solita vita   4

Giuditta De Feo

Signore,
ieri sera ho chiesto all'amica
"come va?"
mi ha risposto con tono quasi annoiato
"niente di nuovo,
...la solita vita!".

Spesso si pensa
che ciò che dà sapore alla vita
è lo straordinario,
un evento inatteso,
l'avventura...!

...ma nella "solita vita"
non c'è niente di bello?
"la solita vita" non è forse meravigliosa?

Signore,
aiutaci tu
a scoprire che svegliarsi ogni mattina,
vedere la luce del nuovo giorno
è un fatto straordinario...
riprendere al mattino la "solita vita"
è un fatto nuovo
perché ogni giorno
tu ci dai la possibilità,
al di là dell'età,
di crescere in saggezza ed amore...
di nutrirci di te,
di riscaldarci al "sole" della tua Parola,
di incontrare la gente,
di ammirare gli occhi innocenti dei bambini...
di fare del bene,
di sentirci utili,
di amare il nostro lavoro...

...quante possibilità ci offri Signore...!

E allora che dirti?
Solo e semplicemente grazie!
Chiederti perdono
se nella "solita vita"
non sappiamo incontrarti,
amarti nel volto dei fratelli,
nella bellezza del creato,
nel nostro cuore che è in pace
solo se lì ci sei tu.

Aiutaci,
Signore,
nell'ordinarietà della vita
a scoprire che tu ci salvi
perché ci vuoi bene.

vitaquotidianitàstupore

4.0/5 (2 voti)

inviato da Giuditta De Feo, inserito il 14/08/2010

TESTO

4. Il Dio-Bambino nella stalla   1

Pavel Aleksandrovič Florenskij, Interpretazione mistica del Salmo 125, La mistica e l'anima russa, San Paolo, 2006

Quando il Dio-Bambino, che nelle sue manine teneva il mondo intero, le protese compassionevole alla Madre, terra e cielo si fermarono in somma venerazione.
Quando colui che era venuto a scaldare con il suo amore tutte le creature assiderate dal freddo della morte si scaldava al fiato del bue e dell'asino legati nella stalla, anche gli alberi vegliavano.

natalestuporeincarnazione

inviato da Qumran2, inserito il 24/11/2009

RACCONTO

5. Incantato   1

S. Lawrence

Un giorno le statuine del presepio se la presero con il pastorello soprannominato Incantanto, perché a differenza delle altre statuine, lui se ne stava lì, davanti alla grotta, con le mani vuote, senza alcun dono da portare a Gesù.

"Non hai vergogna? Vieni a trovare Gesù e non porti niente?". Incantato non rispondeva: era totalmente assorto nel guardare il bambino. I rimproveri cominciarono a farsi più fitti. Allora Maria, la mamma di Gesù, prese le sue difese: "Incantato non viene a mani vuote. Guardate: porta la sua meraviglia, il suo stupore! L'amore di Dio, fatto bambino piccolissimo, lo incanta".

Quando tutti compresero, la mamma di Gesù concluse: "Il mondo sarà meraviglioso quando gli uomini, come Incantato, saranno capaci di stupirsi. Capite? Dio per amore nostro si è fatto come noi, per farci come lui".

stuporeincantoincarnazionenatale

3.3/5 (3 voti)

inviato da Giovanna Cavaliere, inserito il 22/05/2009

TESTO

6. Stupirsi di Dio

Anselmo Malvestio, Un tempo per stupirsi

Lo stupore nasce dalla sorpresa.
La sorpresa è tale quando mi viene dal di fuori, dall'alto,
improvvisa, inattesa, gratuita, nuova.
Ogni dono è sorpresa.
Senza sorpresa non c'è un dono serio!
Il dono-sorpresa produce in me
sbigottimento, stupore vivo, ammirazione.
Mi rapisce, mi meraviglia
e mi conduce al donatore
che scopro sorprendente, meraviglioso,
mirabile, fantasioso, attento.
Comprendo che lui, il donatore, mi ama.
Perciò non mi interessa più il dono-sorpresa,
ma colui che è Dono-Sorpresa.
Non m'attira il dono, ma il donatore.
Non cerco più il segno dell'amore,
ma l'Amore.
E dal prodigio riconosco il Prodigio.

amiciziadonoregalodonarestupore

inviato da Patrizia Soave, inserito il 22/05/2009

TESTO

7. L'autentica preghiera   1

Adrienne von Speyr, Esperienza di preghiera

Se preghiamo in autentico abbandono e nella verità, allora la nostra preghiera sarà già compiuta nell'istante in cui la rivolgiamo, diversamente forse da come ce lo aspettavamo, ma tuttavia realmente. E noi ci stupiamo dell'infinita possibilità di compimento che Dio ha, della verità, della ricchezza. Mentre ci stupiamo, comprendiamo più profondamente, e sperimentiamo diversamente, siamo trascinati fuori dal nostro spazio nello spazio che Dio dona, siamo sollevati dalla nostra attesa all'attesa dell'eterna parola che parla.

preghieraveritàcontemplazioneabbandonostuporerapporto con Diofedefiducia

5.0/5 (1 voto)

inviato da Luca Peyron, inserito il 07/09/2008

TESTO

8. Il timore di Dio

A. Hesche, Dio alla ricerca dell'uomo

Il timore è un modo di essere in rapporto con il mistero di tutta la realtà.

Il timore che percepiamo o dovremmo percepire quando ci troviamo alla presenza di un essere umano è un momento di intuizione della somiglianza di Dio che si cela nella sua essenza. Non soltanto l'uomo, ma anche gli oggetti inanimati hanno relazione con il Creatore. Segreto di ogni creatura è l'attenzione e la sollecitudine di cui sono investite da parte di Dio. Qualcosa di sacro è in gioco in ogni avvenimento.

Il timore è l'intuizione della dignità di creature comune a tutte le cose e del grande valore che esse hanno per Dio; è il riconoscere che le cose non sono soltanto quello che sono ma implicano anche, se pure alla lontana, qualcosa di assoluto. Il timore è percezione della trascendenza, percezione del fatto che tutto in ogni luogo si riferisce a colui che è al di là delle cose. Un'intuizione che si manifesta meglio negli atteggiamenti che nelle parole. Tanto più siamo desiderosi di esprimerlo, tanto meno vi riusciamo.

Il significato del timore è di rendersi conto che la vita si svolge sotto orizzonti vasti, che si estendono oltre il breve lasso di tempo di una vita individuale o perfino della vita di una nazione, di una generazione o di un'epoca.

Il timore ci permette di percepire nel mondo le allusioni al divino, di sentire nelle piccole cose il principio di un significato infinito, di sentire ciò che è essenziale nel comune e nel semplice; di avvertire nel fluire del transitorio il silenzio dell'eternità.

timore di Dioricercameravigliastuporericerca di senso

inviato da Luca Peyron, inserito il 28/07/2004

TESTO

9. E mi sorprende

Elisa Kidané

E mi sorprende
quella inesauribile
risorsa
di speranza
che ti permette
di danzare
quando tutti
proprio tutti
si arrendono
all'evidenza
del tuo fallimento.

...e mi sorprende
quella forza
che mette vigore
nel tuo cuore
e dalle ceneri
dell'odio
e della violenza
fa nascere
amore
e compassione.

...e mi sorprende
la tua resistenza
che ti spinge
a credere nell'impossibile
certezza
di un'alba nuova,
quando la notte
dura da troppo.

...e mi sorprende
il tuo coraggio
di sognare
un avvenire
per i tuoi popoli
quando tutti
hanno già sentenziato
la tua scomparsa
dal mondo
che conta.

...e mi sorprendi
Africa mia
dalle mille
e inesauribili
risorse di vita.

speranzafiduciafuturostuporeAfrica

5.0/5 (1 voto)

inviato da Don Giovanni Benvenuto, inserito il 27/07/2004

PREGHIERA

10. Stupore davanti al tuo mistero

Bruno Forte, Un tempo per stupirsi, Elledici 1999, p. 33s

Liberaci, Signore,
da ogni arida pretesa
della mente e del cuore:
donaci lo stupore dinanzi al tuo mistero,
la fedeltà dell'inconoscenza.

Conduci la nostra intelligenza,
vivificata dal tuo Spirito,
sui sentieri dove tu ti riveli
nella tenebra luminosa
del silenzio.
Da' a noi occhi limpidi
per contemplarti,
e un umile cuore
per lasciarci contemplare da te.

Dio della storia,
che hai parlato le parole eterne
adattandole all'orecchio dell'uomo,
che non hai esitato
a entrare tu stesso nel tempo
per farti incontrare,
conoscere ed amare da noi,
donaci di non cercarti lontano,
ma di riconoscerti
dovunque la tua Parola
proclama la certezza della tua presenza,
velata oggi certamente e sofferta,
libera un giorno e splendente,
al tramonto del tempo
quando sorgerà l'alba
del tuo ritorno glorioso.

Vieni, Spirito Santo,
vieni in noi,
inquieti per la febbre
che tu stesso ci hai contagiato:
vieni a ripresentare in noi e per noi
il mistero del Crocifisso Risorto,
vieni a riempire così la nostra vita,
perché la bocca parli finalmente
per la sovrabbondanza del cuore.
Amen. Alleluia!

stuporerivelazionerapporto con Dio

5.0/5 (1 voto)

inviato da Anna Barbi, inserito il 28/06/2003

PREGHIERA

11. Fa' che io veda

August Berz

Dio, bellezza infinita, tu hai sparso lo splendore della tua bellezza sui fiori, nelle stelle, nel gioco di colori della natura, sul volto e l'aspetto degli uomini.

Tu ci hai dato gli occhi per percepire questo tuo splendore tramite la creazione e la comprensione della bellezza e dell'arte umana. Tu ci hai pure dato la facoltà per poter risalire da essi verso te.

Dio, bellezza infinita, donaci gli occhi dello Spirito Santo per poterti riconoscere in tutto quanto vi è di bello nel creato.

Spirito Santocreazionecreatostuporebellezza

5.0/5 (1 voto)

inviato da Immacolata Chetta, inserito il 16/12/2002

PREGHIERA

12. Il dono dello stupore   1

Michel Quoist

Fa', o Signore, che non perda mai il senso del sorprendente.
Concedimi il dono dello stupore!
Donami occhi rispettosi del tuo creato,
occhi attenti, occhi riconoscenti.
Signore, insegnami a fermarmi:
l'anima vive di pause;
insegnami a tacere:
solo nel silenzio si può capire
ciò che è stato concepito in silenzio.

Ovunque hai scritto lettere:
fa' che sappia leggere
la tua firma dolce nell'erba dell'aiuola pettinata,
la tua firma forte nell'acqua del mare agitata.

Hai lasciato le tue impronte digitali:
fa' che sappia vederle
nei puntini delle coccinelle
nel brillìo delle stelle.
Tutto è tempio,
tutto è altare!

Rendimi, Signore, disponibile alle sorprese:
comprenderò la liturgia pura del sole,
la liturgia mite del fiore;
sentirò che c'è un filo conduttore in tutte le cose...
...e salirà il voltaggio dell'anima.
Amen.

stuporesilenziocontemplazionecreatocreazionenatura

5.0/5 (2 voti)

inviato da Anna, inserito il 04/12/2002

RACCONTO

13. Il segreto

Anthony de Mello, Dove non osano i polli

Un discepolo andò dal suo maestro e disse, astioso: "Tu mi nascondi il segreto ultimo della contemplazione!".
"Nient'affatto", rispose il maestro.
"E invece sì!", ribadì l'allievo, e si allontanò risentito.
Capitò che i due si ritrovarono camminando all'alba ai piedi della montagna e udirono un uccello cantare al primo giorno.
Il maestro chiese: "Hai sentito l'uccello cantare?".
L'allievo rispose: "Si. L'ho sentito".
Il maestro rispose: "Adesso sai che non ti ho nascosto nulla".

contemplazionestupore

5.0/5 (1 voto)

inviato da Marco Centurione, inserito il 04/12/2002

TESTO

14. Guarda ogni cosa come se fosse la prima volta   1

Paulo Coelho, I racconti del maktub

Monaci Zen, quando desiderano meditare, siedono davanti ad una roccia e dicono:
«Ora aspetterò che questa roccia cresca un po'.»

Dice il maestro:
«Ogni cosa intorno a noi è in continuo cambiamento. Ogni giorno, il sole splende su un nuovo mondo. Ciò che chiamiamo routine è piena di nuovi propositi e opportunità. Ma noi non percepiamo che ogni giorno è differente dagli altri. Oggi, da qualche parte, un tesoro ti aspetta. Può essere un breve sorriso, può essere una grande vittoria - non importa. Niente è noioso, perché tutto cambia costantemente. Il tedio non fa parte del mondo. Il poeta T. S. Eliot, scrisse: "Cammina tante strade, ritorna alla tua casa, e vedi ogni cosa come se fosse la prima voltà".»

novitàsemplicitàquotidianitàstupore

3.0/5 (1 voto)

inviato da Anna Lianza, inserito il 25/11/2002

TESTO

15. Cercare senza stancarci

Romano Battaglia

Bisogna cercare senza stancarci. Bisogna camminare lungo le vie della vita con la tenerezza di un bambino e la forza di un gigante. Bisogna soffermarci ad ammirare il cielo della sera e ascoltare i sospiri del vento che passa leggero tra i rami dei pini. Bisogna cercare perché anche la voce del mare può avere un suono diverso per dire qualcosa. Bisogna cercare perché in ogni palpito lieve del mondo si può trovare l'infinito.

stuporericerca di senso

inviato da Mariangela Molari, inserito il 27/05/2002

PREGHIERA

16. Il tamtam dei cuori

Preghiera africana

Io lancio la mia gioia verso il cielo
come un volo d'uccelli!
L'ala della notte s'è allontanata
e io gioisco nella luce.
Ecco un nuovo giorno, un giorno ancora, Signore!
Il tuo sole ha bevuto la rugiada dei campi
e quella dei nostri cuori.
In noi, intorno a noi,
tutto è riconoscenza.
grazie, mio Dio,
per le gioie che mi dai
e prima di tutto
per quella di esistere.
Grazie
per il mio corpo
ogni giorno
più forte...
Mio Dio
mi rallegra il creato:
ovunque è la tua presenza...
Fa' battere in noi
a lode tua
il tamtam
dei nostri cuori.

lodestuporenuovo giorno

inviato da Mariangela Molari, inserito il 11/05/2002

TESTO

17. Il perché emerge

A. Camus, Il mito di Sisifo

Capita il giorno in cui gli scenari crollano. Alzarsi, tram, quattro ore di fabbrica o di ufficio, mangiare, quattro ore di lavoro, mangiare, dormire e Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato sullo stesso ritmo. Capita che un giorno, un giorno soltanto, il "perché" emerge, e tutto comincia in questa stanchezza tinta di stupore. "Comincia", questo è l'importante. La stanchezza è alla fine degli atti di una vita meccanica, ma inaugura allo stesso tempo il movimento della coscienza.

senso della vitavitastuporeprogettoquotidianità

inviato da Emilio Centomo, inserito il 05/05/2002

TESTO

18. Dio, la luna

David Maria Turoldo, Il grande male

Dio, la luna!
Dio, che luna:
fra cipresso e cipresso
dalla punta di Montalbano.
E io a vederla dalla finestra
del mio monastero
di mille anni!

Una luna mia vista!
Monaci si affacciano al poggiolo:
monaci di mille anni, guardate!

Dio mai si ripete
le cose sono sempre nuove:
nuova è la luce, nuova
la notte, il giorno
questo giorno
mai vissuto sulla terra!

Questa non è una luna,
è un globo di luce
portato da invisibili
mani di angeli
in un cielo
da riempire di grida e di canti.

Che l'uomo non sbarchi
mai più sulla luna!

Almeno fin quando
sulla luna possono
sbarcare vampiri.

stuporecreazione

inviato da Giovanna, inserito il 17/04/2002