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TESTO
Prometti a te stesso
di essere così forte
che nulla potrà distruggere
la serenità della tua mente.
Prometti a te stesso
di parlare di bontà,
di bellezza e di amore ad ogni persona che incontri,
di fare sentire a tutti i tuoi amici
che c'è qualcosa di grande in loro,
e di lottare perché il tuo ottimismo diventi realtà.
Prometti a te stesso
di pensare solo al meglio,
di lavorare per il meglio,
di aspettarti solo il meglio,
si essere entusiasta del lavoro degli altri,
come lo sei tu del tuo.
Prometti a te stesso
di dimenticare gli errori del passato
per guardare a quanto di grande puoi fare in futuro,
di essere sereno in ogni circostanza
e di regalare un sorriso
ad ogni creatura che incontri,
di dedicare così tanto tempo
a migliorare il tuo carattere
da non avere tempo per criticare gli altri.
Prometti a te stesso
di essere troppo nobile per l'ira,
troppo forte per la natura,
troppo felice per lasciarti vinvere dal dolore.
fiducia in séottimismofuturopositivitàpace interioreserenità
inviato da Lidia Pautasso, inserito il 27/07/2004
TESTO
Al termine della strada,
non c'è la strada
ma il traguardo.
Al termine della scalata,
non c'è la scalata
ma la sommità.
Al termine della notte,
non c'è la notte
ma l'aurora.
Al termine dell'inverno,
non c'è l'inverno
ma la primavera.
Al termine della disperazione,
non c'è la disperazione
ma la speranza.
Al termine della morte,
non c'è la morte
ma la vita.
Al termine dell'umanità,
non c'è l'uomo
ma l'Uomo-Dio.
stradafuturosperanzafedemortevita eternaattesaavvento
inviato da Anonimo, inserito il 27/07/2004
TESTO
E mi sorprende
quella inesauribile
risorsa
di speranza
che ti permette
di danzare
quando tutti
proprio tutti
si arrendono
all'evidenza
del tuo fallimento.
...e mi sorprende
quella forza
che mette vigore
nel tuo cuore
e dalle ceneri
dell'odio
e della violenza
fa nascere
amore
e compassione.
...e mi sorprende
la tua resistenza
che ti spinge
a credere nell'impossibile
certezza
di un'alba nuova,
quando la notte
dura da troppo.
...e mi sorprende
il tuo coraggio
di sognare
un avvenire
per i tuoi popoli
quando tutti
hanno già sentenziato
la tua scomparsa
dal mondo
che conta.
...e mi sorprendi
Africa mia
dalle mille
e inesauribili
risorse di vita.
speranzafiduciafuturostuporeAfrica
inviato da Don Giovanni Benvenuto, inserito il 27/07/2004
TESTO
Dietrich Bonhoeffer, Resistenza e resa
L'essenza dell'ottimismo non è guardare al di là della situazione presente, ma è una forza vitale, la forza di sperare quando altri si rassegnano, la forza di tener alta la testa quando sembra che tutto fallisca, la forza di sopportare gli insuccessi, una forza che non lascia mai il futuro agli avversari, ma lo rivendica per sé.
Esiste certamente anche un ottimismo stupido, vile, che deve essere bandito. Ma nessuno deve disprezzare l'ottimismo inteso come volontà di futuro, anche quando dovesse condurre cento volte all'errore; perché esso è la salute della vita, che non deve essere compromessa da chi è malato.
Ci sono uomini che ritengono poco serio, e cristiani che ritengono poco pio, sperare in un futuro terreno migliore e prepararsi ad esso. Essi credono che il senso dei presenti accadimenti sia il caos, il disordine, la catastrofe, e si sottraggono nella rassegnazione o in una pia fuga dal mondo alla responsabilità per la continuazione della vita, per la ricostruzione, per le generazioni future.
Può darsi che domani spunti l'alba dell'ultimo giorno: allora, non prima, noi interromperemo volentieri il lavoro per un futuro migliore.
ottimismofuturosperanzapresenteimpegnoresponsabilità
inviato da Giulio Gerbino, inserito il 22/12/2003
PREGHIERA
Joseph Rozier, Rivista Il Cenacolo 2-2003
O Dio, tu che hai del tempo per noi,
donaci del tempo per te.
Tu che tieni nelle tue mani ciò che è stato e ciò che sarà,
fa' che sappiamo raccogliere nelle nostre mani
i momenti dispersi della nostra vita.
Aiutaci a conservare il passato senza esserne immobilizzati,
a vivere rendendoti grazie e senza nostalgia,
a conservare fedeltà e non rigidità.
Libera il nostro passato da tutto ciò che è inutile
che ci schiaccia senza vivificarci,
che irrita il presente senza nutrirlo.
Donaci di restare ancorati al presente
senza esserne assorbiti,
di vivere con slancio e non a rimorchio,
di scegliere l'occasione favorevole
senza aggrapparci alle occasioni perdute,
di leggere i segni senza prenderli per oracoli.
Libera il nostro presente dalla febbre che agita
e dalla pigrizia che spegne ogni decisione.
Donaci il sapore del momento presente
e liberaci da ogni sogno illusorio.
Facci guardare al futuro,
senza bramare la sua illusione,
né temere la sua venuta; insegnaci a vegliare.
Libera il nostro avvenire da ogni preoccupazione inutile,
da ogni apprensione che ci ruba il tempo,
da tutti i calcoli che ci imprigionano.
Tu sei il Dio che mette il tempo
a disposizione della nostra memoria, delle nostre scelte,
della nostra speranza.
tempovalore del tempoviverepassatopresentefuturo
inviato da Anna Barbi, inserito il 28/06/2003
TESTO
26. Profeti di un futuro non nostro 1
Ogni tanto ci aiuta il fare un passo indietro e vedere da lontano.
Il Regno non è solo oltre i nostri sforzi, è anche oltre le nostre visioni.
Nella nostra vita riusciamo a compiere solo una piccola parte
di quella meravigliosa impresa che è l'opera di Dio.
Niente di ciò che noi facciamo è completo.
Che è come dire che il Regno sta più in là di noi stessi.
Nessuna affermazione dice tutto quello che si può dire.
Nessuna preghiera esprime completamente la fede.
Nessun credo porta la perfezione.
Nessuna visita pastorale porta con sé tutte le soluzioni.
Nessun programma compie in pieno la missione della Chiesa.
Nessuna meta né obbiettivo raggiunge la completezza.
Di questo si tratta:
Noi piantiamo semi che un giorno nasceranno.
Noi innaffiamo semi già piantati, sapendo che altri li custodiranno.
Mettiamo le basi di qualcosa che si svilupperà.
Mettiamo il lievito che moltiplicherà le nostre capacità.
Non possiamo fare tutto,
però dà un senso di liberazione l'iniziarlo.
Ci dà la forza di fare qualcosa e di farlo bene.
Può rimanere incompleto, però è un inizio, il passo di un cammino.
Una opportunità perché la grazia di Dio entri
e faccia il resto.
Può darsi che mai vedremo il suo compimento,
ma questa è la differenza tra il capomastro e il manovale.
Siamo manovali, non capomastri,
servitori, non messia.
Noi siamo profeti di un futuro che non ci appartiene.
futuropresenteimpegnoresponsabilitàseminaresperanzapazienzaattesafiduciafedecollaborazionepastorale
inviato da Corradini Don Lorenzo, inserito il 17/12/2002
RACCONTO
Immagina che esista una Banca che ogni mattina accredita la somma di 86.400 euro sul tuo conto.
Non conserva il tuo saldo giornaliero. Ogni notte cancella qualsiasi quantità del tuo saldo che non sia stata utilizzata durante il giorno.
Che faresti? Ritireresti fino all'ultimo centesimo ogni giorno, ovviamente!!!
Ebbene, ognuno di noi possiede un conto in questa Banca. Il suo nome? Tempo.
Ogni mattina questa Banca ti accredita 86.400 secondi. Ogni notte questa Banca cancella e dà come perduta qualsiasi quantità di questo credito che tu non abbia investito in un buon proposito. Questa Banca non conserva soldi né permette trasferimenti.
Ogni giorno ti apre un nuovo conto. Ogni notte elimina il saldo del giorno.
Se non utilizzi il deposito giornaliero, la perdita è tua. Non si può fare marcia indietro.
Non esistono accrediti sul deposito di domani.
Devi vivere nel presente con il deposito di oggi.
Investi in questo modo per ottenere il meglio nella salute, felicità e successo. L'orologio continua il suo cammino. Ottieni il massimo da ogni giorno.
tempovalore del tempovitapresentepassatofuturo
inviato da Giuseppe, inserito il 14/12/2002
TESTO
Il bambino è qualcuno che proseguirà ciò che voi avete intrapreso.
Egli siederà nel posto in cui voi ora siete sieduti e dedicherà le sue cure alle questioni che voi oggi ritenete importanti.
Perché un bambino è il futuro dell'umanità.
ereditàvitafuturoumanitàeducarebambini
inviato da Mariella Romanazzi, inserito il 14/12/2002
TESTO
Ricorda sempre che se Dio avesse voluto un oggi perfetto, non avrebbe inventato il domani.
domanitempovalore del tempoprogetto di Diofuturopresente
inviato da Mariella Romanazzi, inserito il 14/12/2002
RACCONTO
30. Le cose non sempre sono quelle che sembrano
Due angeli viaggiatori si fermarono per passare la notte nella casa di una ricca famiglia. Era una famiglia di persone molto avare che si rifiutarono di far dormire i due angeli nella camera degli ospiti. Infatti concessero agli angeli solo un piccolo spazio fuori, nel duro e freddo pavimento del pergolato davanti alla casa. Mentre si preparavano come potevano un letto per terra il più vecchio degli angeli vide un buco nel muro e lo riparò. Quando l'angelo giovane gli chiese perché, lui rispose soltanto: "Le cose non sono sempre quello che sembrano".
La notte dopo la coppia di angeli cercò riparo nella casa di una molto povera ma, molto ospitale famiglia, dove furono accolti da un contadino e sua moglie. Dopo aver diviso con gli angeli il seppur poco cibo che avevano, i contadini cedettero agli angeli i propri letti, dove finalmente i viaggiatori si poterono riposare comodamente.
Quando il sole sorse, la mattina dopo, gli angeli trovarono l'uomo e sua moglie in lacrime. La loro unica mucca, la sola loro fonte di sostentamento, giaceva morta nel campo. Il giovane angelo ne fu infuriato a chiese al più vecchio come avesse potuto lasciare accadere una cosa del genere. "Al primo uomo, che pure aveva tutto, hai fatto un favore", lo accusò. "Questa famiglia seppure aveva pochissimo era pronta a dividere tutto, e tu hai lasciato morire la mucca!".
"Le cose non sono sempre quello che sembrano" replicò l'angelo. "Quando eravamo nel cortile della villa ho notato che c'era dell'oro nascosto nel muro e che si poteva scoprire grazie a quel piccolo buco. Siccome quell'uomo era così avaro e ossessionato dal denaro io ho riparato quel buco, così non avrebbe trovato anche quella ricchezza. Poi la notte scorsa quando dormimmo nel letto del contadino l'angelo della morte venne per sua moglie. Io invece di lei gli ho dato la mucca. Le cose non sono sempre quello che sembrano".
futuroprogetto di DiomisteroProvvidenza
inviato da Don Giovanni Benvenuto, inserito il 14/12/2002
TESTO
Blaise Pascal, Pensieri (n.172)
Noi non ci atteniamo mai al tempo presente. Anticipiamo il futuro come troppo lento a venire, come per affrettarne il corso; oppure ricordiamo il passato per fermarlo come troppo rapido; così imprudenti che erriamo nei tempi che non sono nostri, e non pensiamo affatto al solo che ci appartiene, e così vani, che riflettiamo su quelli che non sono più nulla, e fuggiamo senza riflettere quel solo che esiste. Il fatto è che il presente, di solito, ci ferisce. Lo dissimuliamo alla nostra vista perché ci affligge; se invece per noi è piacevole, rimpiangiamo di vederlo fuggire. Tentiamo di sostenerlo per mezzo dell'avvenire, e ci preoccupiamo di disporre le cose che non sono in nostro potere, per un tempo al quale non siamo affatto sicuri di arrivare.
Ciascuno esamini i propri pensieri: li troverà sempre tutti occupati dal passato e dal futuro. Il presente non è mai il nostro fine: il passato ed il presente sono i nostri mezzi, solamente il futuro è il nostro fine. In questo modo non viviamo mai, ma speriamo di vivere; e, disponendoci sempre ad essere felici, è inevitabile che non lo siamo mai.
presentepassatofuturofelicitàtemporicerca di sensosenso della vitavalore del tempo
inviato da Eleonora Polo, inserito il 11/12/2002
TESTO
32. Quel che io so per domani 1
Quel che io so per domani è che la Provvidenza sorgerà prima del sole.
provvidenzasperanzafuturodomani
inviato da Anna Lianza, inserito il 25/11/2002
PREGHIERA
Io credo, Signore,
che al termine del cammino
non c'è ancora da camminare
ma la fine del pellegrinaggio.
Credo, Signore,
che alla fine della notte
non c'è più notte
ma l'aurora.
Credo, Signore,
che alla fine dell'inverno
non c'è più inverno
ma la primavera.
Credo, Signore,
che dopo la disperazione
non c'è ancora disperazione
ma la speranza.
Credo, Signore,
che al termine dell'attesa
non c'è ancora attesa
ma l'incontro.
Credo, Signore,
che dopo la morte
non c'è ancora morte
ma la vita.
stradafuturosperanzafedemortevita eternaattesaavvento
inviato da Federico Bernardi, inserito il 25/11/2002
TESTO
Tonino Bello, Ascoltate e rallegratevi. 100 pagine di Tonino Bello, ed.Citta Nuova, 2005
Chi spera cammina,
non fugge!
Si incarna nella storia!
Costruisce il futuro,
non lo attende soltanto!
Ha la grinta del lottatore,
non la rassegnazione
di chi disarma!
Ha la passione
del veggente,
non l'aria avvilita di chi
si lascia andare.
Cambia la storia,
non la subisce!
speranzafuturorassegnazionesogniimpegnoresponsabilità
inviato da Federico Bernardi, inserito il 24/11/2002
RACCONTO
35. Una banconota da 50 euro 1
Giorgio, con la faccia triste e abbattuta, si ritrova con la sua amica Linda in un bar per prendere un caffè. Depresso, scarica su di lei tutte le sue preoccupazioni... e il lavoro... e i soldi... e i rapporti con la ragazza... e la vocazione!...
Tutto sembra andar male nella sua vita. Linda introduce la mano nella borsa, prende un banconota da 50 euro e gli dice: "Vuoi questo biglietto?". Giorgio, all'inizio un po' confuso, gli rispondi: "Certo Linda... sono 50 euro, chi non li vorrebbe?".
Allora Linda prende il biglietto in una mano e lo stringe forte fino a farlo diventare una piccola pallina. Mostrando, poi, la pallina accartocciata a Giorgio, gli chiede di nuovo: "E adesso, lo vuoi ancora?". "Linda, che vuoi dire, continuano ad essere 50 euro. Certo che lo prendo, se me lo dai".
Linda spiegò il biglietto, lo gettò a terra e lo stropicciò ulteriormente con il piede, lo sporcò, lo segnò e riprendendolo chiese ancora: "Continui a volerlo?".
"Ascolta Linda, dove vuoi arrivare? Un biglietto da 50 euro resta tale e finché non lo rompi, conserva il suo valore".
"Caro Giorgio, devi sapere che anche se a volte qualcosa non riesce come vuoi, anche se la vita ti piega o ti accartoccia, continui a essere tanto importante come lo sei sempre stato. Ciò che devi chiederti è quanto vali in realtà e non quanto puoi essere abbattuto in un particolare momento."
Giorgio guardò Linda senza dire una parola. Linda mise il biglietto spiegazzato vicino a Giorgio, sul tavolo, e con un sorriso disse: "Prendilo, così da ricordare questo momento... però mi devi un biglietto nuovo da 50 euro che forse dovrò usarlo con il prossimo amico che ne abbia bisogno". Gli diede un bacio e si allontanò.
Giorgio guardò il biglietto, sorrise, lo guardò ancora, chiamò il cameriere per pagare il conto.
Quante volte dubitiamo del nostro valore? Certo non basta il solo proposito... Si richiede azione ed esistono molte strade da seguire.
Rispondi a queste domande:
1 - Nomina le 5 persone più ricche del mondo.
2 - Nomina le 5 ultime vincitrici del concorso Miss Universo.
3 - Nomina 10 vincitori del premio Nobel.
4 - Nomina i 5 ultimi vincitori del premio Oscar come miglior attore o attrice.
Come va? Male? Non preoccuparti. Nessuno di noi ricorda i migliori di ieri. E gli applausi se ne vanno! E i trofei s'impolverano! E i vincitori si dimenticano!
Adesso rispondi a queste:
1 - Nomina 3 professori che ti hanno aiutato nella tua formazione.
2 - Nomina 3 amici che ti hanno aiutato in tempi difficili.
3 - Pensa ad alcune persone che ti hanno fatto sentire speciale.
4 - Nomina 5 persone con cui passi il tuo tempo.
Come va? Meglio? Le persone che segnano la differenza nella tua vita non sono quelle con le migliori credenziali, con molti soldi o i migliori premi... Sono quelle che si preoccupano per te, che si prendono cura di te, quelle che ad ogni modo stanno con te.
vitafuturosperanzaottimismofiducia in se stessiesterioritàinterioritàvalorescopertaaccettazione
inviato da Don Giovanni Benvenuto, inserito il 29/08/2002
TESTO
Maria Chiara Carulli, Ed. Insieme
Impara a sognare, cioè a vivere pienamente:
i sogni non devono realizzarsi tutti,
ma devono e possono spingerti oltre,
portarti avanti,
darti e conservarti il coraggio di sognare.
Così non correrai il pericolo
di fermarti stanco sul ciglio della strada,
ma crederai di più nelle tue ali
anche quando per paura
non hai il coraggio di spiccare il volo.
Oggi prova a volare!
Cosa sogni?
Questo ti dice chi sei
molto meglio di ciò che fai.
Dimmi cosa sogni e ti dirò chi sei!
Siano grandi, coraggiosi, colorati i tuoi sogni,
non ridimensionarli mai,
non venderli e non svenderli mai!
Niente è mai scontato in te
e i tuoi sogni lo dimostrano!
Abbi il coraggio di sognare, allora,
e se vuoi conoscerti davvero
guarda sempre ai sogni che hai
e per i quali sei sempre pronto
ad investire in speranza,
non una volta soltanto,
ma tutti i giorni!
sogniaspettativesperanzafiduciafuturopresenteprogetto
inviato da Antonella Dorati, inserito il 29/08/2002
TESTO
Non pensare a ciò
che può portarti l'avvenire,
ma sforzati di essere
interiormente calmo e sereno,
poiché non da come
si forma il tuo destino,
ma dal modo in cui
ti comporti dinanzi a esso
dipende la felicità della tua vita.
vitaemotivitàprogettofuturopresente
inviato da Nadia, inserito il 04/06/2002
ESPERIENZA
38. Il significato delle banane 1
Un mio amico decise di passare alcune settimane in un monastero del Nepal. Un pomeriggio, entrò in uno dei numerosi templi del monastero e trovò un monaco che, sorridente, era seduto sull'altare. "Perché sorridete?" domandò. "Perché capisco il significato delle banane", rispose il monaco, aprendo la borsa che aveva con sé, tirandone fuori una banana marcia e mostrandola al mio amico. "Questa è la vita che è passata e non è stata goduta al momento giusto - disse - ora è troppo tardi". Estrasse poi dalla borsa una banana ancora acerba, gliela mostrò e la ripose di nuovo. "Questa è la vita che non è ancora accaduta, bisogna aspettare il momento giusto". Infine, estrasse una banana matura, la sbucciò e la divise con il mio amico. "Questa è la vita al momento giusto: il presente. Alimentati con esso, e vivilo senza paura e senza colpa".
inviato da Emilio Centomo, inserito il 08/05/2002
TESTO
39. Preghiera di un pupazzo di stracci 1
Se per un istante Dio dimenticasse che io sono un pupazzo di stracci e mi regalasse un poco di vita, forse non direi tutto quello che penso ma in definitiva penserei tutto quello che dico.
Darei valore alle cose, non per ciò che valgono, ma per quello che significano.
Dormirei poco, sognerei di più, sapendo che per ogni minuto che chiudiamo gli occhi perdiamo sessanta secondi di luce.
Andrei quando gli altri si fermano, starei sveglio quando gli altri dormono.
Ascolterei quando gli altri parlano, e come gusterei un buon gelato di cioccolata.
Se Dio mi concedesse un poco di vita, vestirei leggero, mi appiattirei al sole, lasciando scoperto non solo il mio corpo ma anche la mia anima.
Dio mio, se avessi un cuore...
Scriverei il mio odio sul ghiaccio e aspetterei il sorgere del sole.
Dipingerei sulle stelle una poesia di Benedetti con un sogno di Van Gogh, e una canzone di Serrat sarebbe la serenata che dedicherei alla luna.
Annaffierei con le mie lacrime le rose, per sentire il dolore delle spine e il bacio incarnato dei petali.
Dio mio, se avessi un poco di vita...
Non lascerei passare un solo giorno senza dire alla gente che amo, che la amo.
Convincerei ogni donna o uomo che sono i miei preferiti e vivrei innamorato dell'amore.
Agli uomini dimostrerei quanto si sbagliano a pensare che si smette di innamorarsi quando si invecchia, senza sapere che si invecchia quando si smette di innamorarsi.
A un bambino darei ali, ma lascerei che imparasse a volare da solo.
Ai vecchi insegnerei che la morte non arriva con la vecchiaia, ma con il dimenticare.
Tante cose ho appreso da voi uomini...
Ho appreso che ognuno vuole vivere in cima alla montagna, senza sapere che la vera felicità sta nel modo di salire la scarpata.
Ho appreso che quando un neonato stringe con il suo piccolo pugno, per la prima volta, il dito di suo padre, lo tiene intrappolato per sempre.
Ho appreso che un uomo ha il diritto di guardarne un altro dall'alto in basso soltanto quando deve aiutarlo ad alzarsi.
Sono tante le cose che ho potuto imparare da voi, ma alla fine non potranno servirmi molto, perché, quando mi riporrete dentro la valigia, purtroppo io starò morendo...
vitaprogettofuturorinasceresperanza
inviato da Michela De Santis, inserito il 04/05/2002
TESTO
C'è nella storia, una continuità secondo ragione, che è il futurum. E' la continuità di ciò che si incastra armonicamente, secondo la logica del prima e del poi. Secondo le categorie di causa ed effetto. Secondo gli schemi dei bilanci, in cui, alle voci di uscita, si cercano i riscontri corrispondenti nelle voci di entrata: finche tutto non quadra.
E c'è una continuità secondo lo Spirito, che e l'adventus.
E' il totalmente nuovo, il futuro che viene come mutamento imprevedibile, il sopraggiungere gaudioso e repentino di ciò che non si aveva neppure il coraggio di attendere.
In un canto che viene eseguito nelle nostre chiese e che è tratto dai salmi si dice: "Grandi cose ha fatto il Signore per noi: ha fatto germogliare i fiori tra le rocce!". Ecco, adventus è questo germogliare dei fiori carichi di rugiada tra le rocce del deserto battute dal sole meridiano.
Promuovere l'avvento, allora, è optare per l'inedito, accogliere la diversità come gemma di un fiore nuovo. Cantare, accennandolo appena, il ritornello di una canzone che non è stata ancora scritta, ma che si sa rimarrà per sempre in testa all'hit-parade della storia.
Mettere al centro delle attenzioni pastorali il povero, è avvento. E' avvento, per una madre, amare il figlio handicappato più di ogni altro. E' avvento, per una coppia felice e con figli, mettere in forse la propria tranquillità, avventurandosi in operazioni di "affidamento", con tutte le incertezze che tale ulteriore fecondità si porta dietro, anzi, si porta avanti.
E' avvento, per un giovane, affidare il futuro alla non garanzia di un volontariato, alla non copertura di un impegno sociale in terre lontane, alla gratuità e "inutilità" della preghiera perché la sua testimonianza sia forte in questi tempi di confusione.
E' avvento, per una comunità, condividere l'esistenza del terzo mondiale e sfidare i benpensanti che si chiudono davanti al diverso, per non permettere infiltrazioni inquinanti al proprio patrimonio culturale e religioso.
E' avvento, per una congregazione religiosa o per un presbitero Diocesano, allentare le cautele della circospezione mondana per tutelarsi il sostentamento, facendo affidamento sulla "insostenibile leggerezza" della Provvidenza di Dio.
Per Antonella, mia amica, è avvento abbandonare le lusinghe della carriera sportiva e, dopo aver frequentato l'Isef, farsi suora di clausura. Per Karol Tarantelli è avvento perdonare l'assassino di suo marito. Per Madre Teresa di Calcutta avvento è abbandonare la clausura e "farsi prossimo" sulle strade del mondo.
"Ecco come è avvenuta la nascita di Gesù": per promuovere l'avvento, Dio è partito dal futuro.
avventotestimonianzasolidarietàprovvidenzafuturofedefiduciacoppiafamiglia
inviato da Emilio Centomo, inserito il 04/05/2002