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TESTO

1. La veste più bella

Una monaca di clausura, Frammenti di contemplazione. Ed. Paoline 1993, pag.65

La veste più bella
dei secoli
è il tuo ampio perdono.
Di ogni peccato
tu spogli la memoria;
rivesti il figlio
di splendido futuro.
Rispetta tutto l'essere
la veste di luce.
La vecchia casa
si apre
su cieli e terre nuove.

Portate qui il vestito più bello e rivestitelo (Luca 15,22)

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4.0/5 (1 voto)

inviato da Giuseppe Impastato S.I., inserito il 26/07/2023

TESTO

2. Il Padre misericordioso   1

Giuseppe Impastato S.I.

I piedi conoscono le zolle,
con le sue spine e i suoi sassi,
intorno alla casa... Girano,
quei piedi, desiderosi, a correre
pronti, all'unisono col cuore, ansiosi
mentre gli occhi guardano scrutando
i sentieri, in cerca di volti del figlio.
Gli occhi bruciati, che le lacrime
tengono acuti, verso l'orizzonte.

E le braccia divennero ali, quando,
curvato e lento apparve un relitto.
Il cuore dolente ricostruì le rovine
abbracciando, danzando, banchettando,
con vesti, anelli, sandali, grida di gioia,
ritrovando i figli perduti
e risuscitando figli considerati morti.

padre misericordiosofigliol prodigoperdonomisericordiaaccoglienza

inviato da Giuseppe Impastato S.I., inserito il 25/08/2016

TESTO

3. La gioia di un genitore   2

Amici della Zizzi

Che gioia grande per un genitore l'essere in perfetta sintonia con il proprio figlio.
Che gioia grande quando un figlio difende l'operato di un genitore e si immedesima talmente in lui da portare avanti gli stessi principi e valori.
Questo non significa un'identità, un appiattimento, un essere accondiscendente su tutto, è qualcosa che va al di là di ogni significato della parola amore. Vuol dire che un genitore ha saputo trasmettere al proprio figlio l'essenza della vita.

Che gran dolore quando questo non accade. Quando vediamo i nostri figli ribellarsi a noi, quando vediamo che vanno contro quelli che per noi sono principi basilari da sempre. Quando vediamo un figlio che ruba, che risponde male ad un rimprovero, che non studia.
Gran dolore non significa "non amore", anzi, forse è in quei momenti che un genitore ama maggiormente il proprio figlio. E' lui il "malato" per cui pregare, è lui che va sostenuto e cercato di capire, è lui che va amato più di ogni altra cosa con i suoi errori, debolezze, mancanze, affinché senta nel suo cuore quanto sia grande la forza dell'amore, che va al di là di forme ed atteggiamenti sbagliati.

Ecco, noi spesso ci comportiamo come questi figli nei confronti di Dio. Ci ribelliamo, andiamo contro i Suoi principi, ma il Signore continua ad amarci, continua ad avere la speranza che possiamo rinsavire, che possiamo tornare sulla retta via. Al Signore non interessa quanto abbiamo sbagliato o quanto sbaglieremo, a Lui interessa che prima o poi si capisca di aver sbagliato, si alzi gli occhi al cielo e si dica "perdonami" con il cuore e con l'anima prima che con le parole.

Tutti noi sbagliamo, ma nessuno di noi potrà mai fare errori tanto grandi da non poter essere perdonato da Dio, così come faremmo noi per nostro figlio.

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5.0/5 (2 voti)

inviato da Riccardo Ripoli, inserito il 08/04/2012