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TESTO

21. Vieni presto Gesù   4

Don Angelo Saporiti, Commento all'Avvento

Ti stiamo aspettando Gesù.
Fa' scendere la tua Parola su di noi.
Abbiamo tanto bisogno di te.
Tocca il nostro cuore, cambia il nostro stile di vita,
rendici più generosi, più autentici, più umani.
Ti stiamo aspettando Gesù.
Ti aspetta questa tua parrocchia.
Ti aspettano le nostre famiglie e i bambini, i nostri anziani e gli ammalati.
Vieni presto, Signore Gesù!
Non tardare!
Aiutaci a condividere tra noi il pane del rispetto e dell'amicizia.
Donaci di spezzare con chi è solo il pane di una stretta di una mano;
Donaci di donare il pane della fiducia con chi è nella disperazione.
Gesù, ti stiamo aspettando.
Non tardare.
Amen.

avventonataleattesa

5.0/5 (3 voti)

inviato da Don Angelo Saporiti, inserito il 11/12/2011

PREGHIERA

22. Vieni e rinasci in noi

Didier Rimaud, Gli alberi nel mare, Elledici 1977, p. 99

Vieni e rinasci in noi,
sorgente della vita;
vieni e rendici liberi,
principe di pace.

Vieni e saremo giusti,
seme della giustizia;
vieni a risollevarci,
figlio dell'Altissimo.

Vieni ad illuminarci,
luce di questo mondo:
vieni a rifare il mondo,
Gesù, figlio di Dio!

avventoattesaGesùrinascita

5.0/5 (1 voto)

inviato da Qumran2, inserito il 10/12/2011

PREGHIERA

23. Come vorrei che tu venissi   1

Come vorrei che tu venissi tardi,
per avere ancora tempo di annunciare
e di portare la tua carità agli altri.

Come vorrei che tu venissi presto,
per conoscere subito, alla fonte, il calore della carità.

Come vorrei che tu venissi tardi,
per poter costruire nell'attesa,
un regno di solidarietà, di attenzione ai poveri.

Come vorrei che tu venissi presto,
per essere subito in comunione piena e definitiva con te.

Come vorrei che tu venissi tardi,
per poter purificare nell'ascesi,
nella penitenza, nella vita cristiana la mia povera esistenza.

Come vorrei che tu venissi presto,
per essere accolto, peccatore, nella tua infinita misericordia.

Come vorrei che tu venissi tardi,
perché è bello vivere sapendo che tu ci affidi
un compito di responsabilità.

Come vorrei che tu venissi presto,
per essere nella gioia piena.

Signore, non so quello che voglio,
ma di una cosa sono certo:
il meglio è la tua volontà.

Aiutami ad essere pronto a compiere
in qualsiasi tempo e situazione
la tua volontà d'amore per noi,
adesso e al tempo della mia morte. Amen.

avventonataleattesavenutavolontà di Diovitamorteresponsabilità

5.0/5 (2 voti)

inviato da Qumran2, inserito il 09/12/2011

RACCONTO

24. L'angelo del dopo-Natale   4

Don Angelo Saporiti, Commento sul Natale

Ancora un poco e sarà già tempo di disfare il nostro presepe e di buttare via l'albero di Natale che abbiamo messo su all'inizio dell'avvento.
Solo qualche patacca qua le là o qualche luccichio d'argento ci ricorderanno i giorni di festa trascorsi.
Ogni angioletto, ogni luce dorata so che li ritroverò intatti al prossimo Natale.
C'è una cosa che però rimarrà con me e non metterò nello scatolone...
Quando l'anno scorso misi via il presepe e i cinque angioletti, tenni l'ultimo tra le mie mani...
"Tu resti", gli dissi, "ho bisogno di un po' della gioia di Natale per tutto questo nuovo anno".
"Hai avuto fortuna!" mi rispose.
"Come?" gli chiesi.
"Ehm, io sono l'unico angelo che può parlare...".
"È vero! Ma guarda un po'! Un angelo che parla? Non l'ho mai visto. Non può esistere!".
"Certo che può esistere. Succede soltanto quando qualcuno, dopo che il Natale è passato, vuole tenere con sé un angioletto, non per errore, ma perché desidera rivivere un po' della gioia di Natale, come succede adesso con te. Solo in questi casi noi angeli possiamo parlare. Ma capita abbastanza raramente... A proposito, mi chiamo Enrico".
Da allora Enrico è sulla libreria nella mia stanza.
Nelle sue mani regge stranamente un cestino della spazzatura. Abitualmente sta in silenzio, fermo al suo posto. Ma quando mi arrabbio per qualcosa, mi porge il suo cestino e mi dice: "Getta qua!".
Io getto dentro la mia rabbia. E la rabbia non c'è più. Qualche volta è un piccolo nervosismo, o un stress, altre volte è una preoccupazione, a volte un bisogno, altre volte un dolore o una ferita che io da solo non posso chiudere, né riparare...
Un giorno notai con più attenzione, che il cestino di Enrico era sempre vuoto.
Gli chiesi: "Scusa ma dove porti tutto quello che ci getto dentro?".
"Nel presepe", mi risponde.
"E c'è così tanto posto nel piccolo presepe?".
Enrico, sorrise.
"Stai attento: nel presepe c'è un bambino, che è ancora più piccolo dello stesso presepe. E il suo cuore è ancora più piccolo. Le tue difficoltà, non le metto proprio nel presepe, ma nel cuore del bambino. Capisci adesso?".
Stetti un po' a pensare.
"Questo che mi dici è veramente complicato da comprendere. Ma, nonostante ciò, sento che mi fa felice. Strano, vero?".
Enrico, aggrottò la fronte e poi aggiunse: "Non è per niente strano, ma è la gioia del Natale. Capisci?".
Avrei voluto chiedere ad Enrico molte cose. Ma lui mise il suo dito sulla sua bocca: "Pssst", mi fece in tono garbato. "Non parlare. Semplicemente, gioisci!".

natalestanchezzaforzasperanzagioia

4.0/5 (5 voti)

inviato da Don Angelo Saporiti, inserito il 09/12/2011

PREGHIERA

25. Madre della Chiesa

Guido Novella, Con Maria in attesa del Signore, Editrice Elledici

Crediamo in Dio Padre
che nella pienezza dei tempi
mandò suo Figlio, nato da donna,
perché ricevessimo l'adozione a figli.

Crediamo in Cristo
che per noi uomini e per la nostra salvezza
è disceso dal cielo
e si è incarnato
per opera dello Spirito Santo
in Maria Vergine.

Crediamo nello Spirito Santo,
che ha reso la Madre di Dio
tutta santa e immune da ogni peccato,
quasi plasmata e resa nuova creatura.

Crediamo che Maria
ha accolto nel cuore e nel corpo
il Verbo di Dio
e ha portato la Vita al mondo.

Crediamo che lei è Madre del Figlio,
Figlia prediletta del Padre
e tempio dello Spirito Santo.

Crediamo che Maria
ha cooperato in modo tutto speciale
all'opera del Salvatore,
con l'obbedienza, la fede, la speranza
e l'ardente carità.

Madre per noi nell'ordine della grazia.
Maria,
figura della Chiesa,
santa Vergine e Madre amorosa,
con la tua materna carità
guarda al pellegrinante popolo di Dio.

La tua molteplice intercessione
e materna carità
soccorra i fratelli del Figlio tuo.
Tu, Avvocata, Soccorritrice,
Aiuto dei cristiani.
Madre di Dio
e Madre nostra, Maria!

mariaavventoimmacolataattesaGesù

5.0/5 (2 voti)

inviato da Qumran2, inserito il 07/12/2011

TESTO

26. La disperazione   1

Giovanni Del Vasto

La disperazione non è non avere niente, è non aspettare niente.

speranzadisperazioneattesaavvento

5.0/5 (2 voti)

inviato da Qumran2, inserito il 12/07/2011

TESTO

27. Natale: percepire il passo del Signore   5

Tonino Bello, Avvento-Natale, pag. 39

L'augurio che vorrei darvi è questo: che noi acuiamo la nostra sensibilità per percepire un passo conosciuto, il passo di colui che arriva, perché il Signore bussa e noi gli apriamo. Questo è il guaio: il Signore suona e noi non gli apriamo, stacchiamo per non essere disturbati.

Nataleaccoglienzaapertura verso Dio

5.0/5 (1 voto)

inviato da Giuseppe Impastato S.I., inserito il 12/12/2009

PREGHIERA

28. Preghiera dei genitori   2

Ti ringraziamo, Signore, per il dono dei nostri figli.
Sappiamo che tu li ami di un amore più grande,
più potente, più puro del nostro;
a te dunque li affidiamo.
Sii tu per loro la Via, la Verità e la Vita,
l'amico vero che non tradisce mai.
Fa' che essi credano, perché la vita
senza fede è una notte disperata.
Fa' che siano puri, perché senza purezza
non c'è amore, ma egoismo.
Fa' che crescano onesti e laboriosi,
sani e buoni come noi li sogniamo e tu li vuoi.
Degnati di eleggere e di chiamare qualcuno di loro
per l'avvento del tuo Regno.
Fa' che noi siamo per loro esempio luminoso
di virtù e guida sicura.
Dona efficacia alla nostra parola, forza costante
alla nostra azione formatrice e di testimonianza.
E tu, Maria, che conoscesti le ineffabili gioie
di una maternità santa,
dacci un cuore capace di trasmettere
una fede viva e ardente.
Santifica le nostre ansie e le nostre gioie,
fa' che i nostri figli crescano in virtù e santità
per opera tua e del tuo Figlio Divino.
Amen!

genitorifiglifamiglia

4.5/5 (2 voti)

inviato da Qumran2, inserito il 09/12/2009

PREGHIERA

29. Vergine in attesa   1

Guido Novella, Con Maria in attesa del Signore, Editrice Elledici

La nostra vita,
Signore, è fatta di attesa:
attendiamo una notizia, una persona,
un evento.
Attendiamo perché siamo vivi,
incapaci di accontentarci del nostro oggi;
desiderosi di superarci per essere nuovi,
gioiosi di divenire, in futuro,
quelli che ora non siamo.
Nuova abitazione in terra nuova aspettiamo
dove giustizia e pace regneranno.
I nostri desideri inappagati,
sincere speranze di vita piena,
troveranno rifugio nel tuo cuore di Padre.
Compi, Signore, la nostra fervida attesa!
Le tue promesse sono le nostre speranze, Padre.
Hai mandato Gesù Cristo
e ancora aspettiamo il Salvatore.
Troviamo in lui morto e risorto la gioiosa notizia che tu vinci la morte.
Alla sua venuta,
debolezza e corruzione svaniranno.
Gioiosi cammineremo con Cristo
verso di te.
L'impegno per il mondo,
le conquiste della scienza,
l'infaticabile lavoro, il progresso umano;
l'attesa operosa
di un mondo migliore preparano, o Padre,
la venuta di Cristo;
fraternità, libertà, bontà,
ogni conquista umana
sono l'annuncio del tuo dono più pieno.
Vergine in attesa,
donaci il coraggio di saper aspettare;
aperti al futuro, ma laboriosi nel presente.
Santa Maria,
promessa compiuta del nostro domani,
attendi con noi Gesù Salvatore!

MariaVergineAvventoattesaNovenaImmacolata

inviato da Francesco De Luca, inserito il 25/11/2009

PREGHIERA

30. Dio della libertà

Bruno Forte

Dio della libertà
che prepari le tue vie
sovvertendo i nostri cammini,
Dio di speranza nella desolazione
e di desolazione nella falsa speranza,
donaci di lasciarci sovvertire da te,
per vivere fino in fondo
la santa inquietudine,
che apre il cuore e la vita
all'avvento del Tuo Figlio,
il liberatore fra noi. Amen. Alleluia!

avventoconversionesperanzaDio

5.0/5 (1 voto)

inviato da Monache Benedettine Di S. Margherita, Fabriano (AN), inserito il 25/11/2009

TESTO

31. Vegliare

John Henry Newman

E' necessario studiare da vicino la parola "vegliare"; bisogna studiarla perché il suo significato non è così evidente come si potrebbe credere a prima vista e perché la Scrittura la adopera con insistenza. Dobbiamo non soltanto credere, ma vegliare; non soltanto amare, ma vegliare; non soltanto obbedire, ma vegliare.

Vegliare perché? Per questo grande evento: la venuta di Cristo.

Cos'è dunque vegliare? Credo lo si possa spiegare così. Voi sapete cosa significa attendere un amico, attendere che arrivi e vederlo tardare? Sapete cosa significa essere in compagnia di gente che trovate sgradevole e desiderare che il tempo passi e scocchi l'ora in cui potrete riprendere la vostra libertà? Sapete cosa significa essere nell'ansia per una cosa che potrebbe accadere e non accade; o di essere nell'attesa di qualche evento importante che vi fa battere il cuore quando ve lo ricordano e al quale pensate fin dal momento in cui aprite gli occhi?

Sapete cosa significa avere un amico lontano, attendere sue notizie e domandarvi giorno dopo giorno cosa stia facendo in quel momento e se stia bene?

Sapete cosa significa vivere per qualcuno che è vicino a voi a tal punto che i vostri occhi seguono i suoi, che leggete nella sua anima, che vedete tutti i mutamenti della sua fisionomia, che prevedete i suoi desideri, che sorridete del suo sorriso e vi rattristate della sua tristezza, che siete abbattuti quando egli è preoccupato e che vi rallegrate per i suoi successi?

Vegliare nell'attesa di Cristo è un sentimento di rassomiglianza a questo, per quel tanto che i sentimenti di questo mondo sono in grado di raffigurare quelli dell'altro mondo.

Veglia con Cristo chi non perde di vista il passato mentre sta guardando all'avvenire, e completando ciò che il suo Salvatore gli ha acquistato, non dimentica ciò che egli ha sofferto per lui.

Veglia con Cristo chi fa memoria e rinnova ancora nella sua persona la croce e l'agonia di Cristo, e riveste con gioia questo mantello di afflizione che il Cristo ha portato quaggiù e ha lasciato dietro a sé quando è salito al cielo.

avventoattesavegliavegliamorterapporto con Dio

5.0/5 (1 voto)

inviato da Qumran2, inserito il 22/06/2009

TESTO

32. Natale   1

Karl Rahner, Tu sei il silenzio, ed. Queriniana

Noi diciamo che tu devi di nuovo venire, ed è vero, ma non è propriamente un "nuovo" venire; poiché nell'umanità che hai assunto in eterno per tua, non ci hai mai lasciato.

nataleavventoincarnazione

4.0/5 (2 voti)

inviato da Luciano Turco, inserito il 21/12/2006

TESTO

33. Avvento - Vivere l'attesa   3

Dietrich Bonhoeffer, dal Sermone sulla I domenica di Avvento-2 dicembre 1928

Celebrare l'Avvento, significa saper attendere, e l'attendere è un'arte che, il nostro tempo impaziente, ha dimenticato. Il nostro tempo vorrebbe cogliere il frutto appena il germoglio è piantato; così, gli occhi avidi, sono ingannati in continuazione, perché il frutto, all'apparenza così bello, al suo interno è ancora aspro, e, mani impietose, gettano via, ciò che le ha deluse. Chi non conosce l'aspra beatitudine dell'attesa, che è mancanza di ciò che si spera, non sperimenterà mai, nella sua interezza, la benedizione dell'adempimento.

avventoattesapazienzasperanza

4.3/5 (4 voti)

inviato da Qumran2, inserito il 03/12/2006

PREGHIERA

34. Preghiera a Gesù in Avvento   1

Gesù ti sto aspettando. "Non tardare"
Ti sto aspettando, ma io so che tu vieni a cercarmi per lavorare nel tuo cantiere:
ti aspettano i bambini poveri che hanno fame,
fa' che io porti loro il pane quotidiano dell'amore;
ti aspettano le persone che soffrono,
fa' che io porti loro il pane quotidiano della speranza, andandoli a trovare e stringendo le loro mani;
ti aspettano tanti uomini che hanno tutto ma non sono felici, perché non hanno te,
fa' che io porti loro il pane quotidiano della fede, che brilla come luce nella notte del peccato.
Gesù ti sto aspettando. "Non tardare".
Ti sto aspettando, ma io so che tu vieni a cercarmi per lavorare nel cantiere del tuo amore.

impegnoresponsabilitàvocazionemissionechiamataNataleavvento

4.7/5 (3 voti)

inviato da Fra Tak, inserito il 03/05/2006

RACCONTO

35. Il semaforo blu   3

Gianni Rodari, Favole al telefono

Una volta il semaforo che sta a Milano, in piazza del Duomo fece una stranezza.
Tutte le sue luci, ad un tratto, si tinsero di blu, e la gente non sapeva più come regolarsi.
"Attraversiamo o non attraversiamo? Stiamo o non stiamo?"
Da tutti i suoi occhi, in tutte le direzioni, il semaforo diffondeva l'insolito segnale blu, di un blu che così blu il cielo di Milano non era stato mai.
In attesa di capirci qualcosa gli automobilisti strepitavano e strombettavano, i motociclisti facevano ruggire lo scappamento e i pedoni più grassi gridavano:
"Lei non sa chi sono io!"
Gli spiritosi lanciavano frizzi:
"Il verde se lo sarà mangiato il commendatore, per farci una villetta in campagna.
Il rosso lo hanno adoperato per tingere i pesci ai Giardini.
Col giallo sapete che ci fanno? Allungano l'olio d'oliva."
Finalmente arrivò un vigile e si mise in mezzo all'incrocio a districare il traffico. Un altro vigile cercò la cassetta dei comandi per riparare il guasto, e tolse la corrente.
Prima di spegnersi il semaforo blu fece in tempo a pensare:
"Poveretti! Io avevo dato il segnale di - via libera - per il cielo. Se mi avessero capito, ora tutti saprebbero volare. Ma forse gli è mancato il coraggio."

Gli uomini sono abituati, come gli automobilisti, a vivere con la testa china sul volante, badando alla strada, ciascuno chiuso nella sua scatola di ferro, preoccupati del lavoro, del denaro, delle mille "grane" quotidiane.
L'Avvento è come il semaforo blu.
E' qualcosa che ti dice:
"Fermati! Stai buttando via un tesoro!
Non c'è solo la terra! Guarda su! C'è anche il cielo!"
Ma è una voce esile e molti, spesso, la ignorano...

(Commento di Bruno Ferrero).

avventopreghierarapporto con Diointerioritàesteriorità

3.5/5 (2 voti)

inviato da Marcello, inserito il 03/05/2006

TESTO

36. Gesù bussa al tuo cuore   1

Vito Mangia

Forse siamo tutti un po' come Giovanni Battista in carcere: quando sorgono i dubbi, le ansie, abbiamo bisogno di conferme.

Noi facciamo il nostro dovere: lavoriamo, studiamo, intratteniamo relazioni, diamo qualcosa di noi stessi agli altri; poi sentiamo bisogno di qualcos'altro, qualcosa di cui non sappiamo dire il nome...

Sarà troppo, sarà esagerato pensare che quel "qualcosa", quel "qualcuno" è Dio? Si tratta di un'esigenza profonda, intima, viscerale.

Quando non capiamo cosa sia, riempiamo, copriamo, quasi annebbiamo questa esigenza.

La "imbottiamo" - per tenerla buona e al suo posto - e la ricopriamo di cose da fare. A volte la riconosciamo, questa benedetta esigenza di Dio, ma è troppo impegnativo seguire le sue indicazioni.

Meglio rimandare a domani, alla prossima settimana, o meglio: alla prossima adorazione, al prossimo ritiro, al prossimo incontro associativo e di gruppo, al prossimo rosario, alla prossima condivisione spirituale, alla prossima confessione, al prossimo silenzio. Cioè lontano, dopo, mai.

In fondo il "poi" è o non è - nei proverbi e nella realtà - parente del "mai"? È la nostra natura, siamo fatti così...

Signore, ci devi proprio capire, noi abbiamo bisogno di segni, di essere scossi, di vederti... sennò non ti seguiamo.

"Hai capito, Signore?", diciamo dentro di noi. E il Signore non capisce. Fa il testardo lui.

Noi gli chiediamo se ne vale davvero la pena e lui risponde a modo suo. Arriva, passa, bussa al cuore, continua a camminare.

A volte ci destiamo, facciamo in tempo ad alzarci dalle comode poltrone dei nostri interessi, a spoltrirci dai comodi divani dei nostri divertimenti e narcisismi; a volte facciamo in tempo ad affacciarci dalla finestra del nostro cuore e lo vediamo. Lui, Gesù, che ci passa accanto ed opera prodigi: alcuni vedono con occhi diversi la realtà, altri sentono finalmente la sua Parola, i poveri in spirito si dicono beati, chi si dimenava negli stagni fangosi del peccato trova il coraggio e la forza di rialzarsi, di ripulirsi, di andare oltre.

A volte ci viene la tentazione di andare alla porta, spalancarla, uscire per strada e gridare: "Aspetta, Gesù, aspettami! Faccio ancora in tempo a seguirti?".

E lui si volta da lontano, guarda con tenerezza infinita dentro i nostri occhi. E si ferma.

attesaavventoimpegnospiritualitàinterioritàvita spiritualerapporto con Dio

inviato da Don Vito Mangia, inserito il 21/02/2005

TESTO

37. Anche tu   1

Anche tu sei una voce, un riflesso;
anche tu sei il "precursore"
di Colui che viene.
Egli vuole raggiungere ogni uomo
anche attraverso la tua vita,
vuole seguire le tracce
e vuole cogliere le occasioni
che tu sei disposto ad offrirgli.
Lasciati sedurre da Lui,
restagli accanto,
esci allo scoperto e permetti
alla luce di avvolgerti
e di entrare fin nelle fibre
più nascoste del tuo cuore.
Allora tutto parlerà in te
e Gesù ne sarà felice.
Te ne accorgerai
perché sarai felice anche tu!

rapporto con Dioavventotestimonianza

inviato da Daniela Rizzello, inserito il 05/12/2004

PREGHIERA

38. Maranatha, vieni Signore Gesù   1

"Il popolo che camminava nelle tenebre,
ha visto una gran luce;
sopra coloro che abitavano in terra tenebrosa,
una grande luce ha brillato"
(Isaia 9,1).

Quando dici:... "Non ce la faccio a risolvere i miei problemi..."
Dio ti dice "Io guido i tuoi passi".

Quando dici: "E' impossibile..."
Dio ti dice "Ciò che è impossibile agli uomini, è possibile a Dio".

Quando dici: "Mi sento molto solo..."
Dio ti dice "Non ti lascerò e non ti abbandonerò".

Quando dici: "Come posso fare questo che mi chiedi? Chi mi aiuterà?..."
Dio ti dice "Ti coprirà con le sue penne, sotto le sue ali troverai rifugio".

Quando dici: "Non merito perdono..."
Dio ti dice "Io ti perdono".
"Anche se i vostri peccati fossero scarlatto, diventeranno bianchi come neve" (Isaia 1,18).

Quando dici: "Ho paura..."
Dio ti dice "Non temere, perché io sono con te".

Quando dici: "Sono molto stanco..."
Dio ti dice "Io ti ristorerò".

Quando dici: "Nessuno mi vuole bene e nessuno mi considera..."
Dio dice "Io ti amo, ti porto disegnato sul palmo delle mie mani".

Quando dici: "Non so come andare avanti..."
Dio ti dice "Io ti indicherò il cammino".

Quando ti domandi... "Quale è la via che mi conduce a te...?"
Dio ti risponde: "Il mio Figlio amato Gesù Cristo".

C'è un fatto straordinario che sta accadendo in questi giorni:
Dio si fa uomo e viene ad abitare in mezzo a noi.
Apriamo gli occhi, stiamo attenti e vigilanti,
non perdiamo anche questa occasione
per incontrarci con il Signore.

"State attenti, vegliate, perché non sapete quando sarà il momento preciso. Quello che dico a voi, lo dico a tutti: Vegliate!" (Marco 13,33).

Avventosperanzarapporto con Diofiduciapaurasolitudine

inviato da Eleonora Galassi, inserito il 06/11/2004

TESTO

39. Al termine della strada

Joseph Folliet

Al termine della strada,
non c'è la strada
ma il traguardo.

Al termine della scalata,
non c'è la scalata
ma la sommità.

Al termine della notte,
non c'è la notte
ma l'aurora.

Al termine dell'inverno,
non c'è l'inverno
ma la primavera.

Al termine della disperazione,
non c'è la disperazione
ma la speranza.

Al termine della morte,
non c'è la morte
ma la vita.

Al termine dell'umanità,
non c'è l'uomo
ma l'Uomo-Dio.

stradafuturosperanzafedemortevita eternaattesaavvento

5.0/5 (1 voto)

inviato da Anonimo, inserito il 27/07/2004

TESTO

40. Fervore natalizio   1

Melinda Tamàs-Tarr, Osservatorio Letterario, Ferrara e l'Altrove

Le melodie delle voci angeliche
risuonan ancora nel mio cuore
come un dolce accordo finale
a mezzanotte della masse di Natale.
Nel mio povero animo festoso
nasce un inspiegabile sentimento
come se fosse un sussurro del Cielo
per gridar fortemente al Mondo intero:
«È nato il piccolo Bambino Santo
il Salvatore nostro: Gesù Cristo...»

Come da piccola, anche adesso
L'aspetto con gran raccoglimento
calcolando le ore ed ogni minuto
che mi separano dal grande evento.
In tutti gli anni nel periodo d'Avvento
i miei genitori raccontavan col mistero
la storia della nascita di Gesù Bambino
che venne al nostro mondo cattivo
a liberarci e portarci un giorno
dal Buon Padre Eterno nel Suo Impero...
Alla notte della Vigilia in ogni anno
festeggiamo il Suo compleanno
con lo stesso spirito dei Re Magi
ed anche noi riceviamo alcuni doni.
Quando si sente il melodico tintinnio
s'entra nella stanza in cui splende l'albero
ch'è pieno di luci e tante decorazioni,
sotto c'è il Presepe con i nostri regali.

Che magia si sente nel nostro animo
davanti a questo splendido albero
ed i nostri occhi si fermano sul viso
dell'unico festeggiato: Bambin Divino...
Tutto questo è un bel mondo fatato:
s'ha paura anche a prender un respiro
per non rompere quest'incantesimo
che ha assediato il nostro spirito,
si ha l'impressione del Gran Paradiso
d'esser circondati d'un coro angelico...

È arrivato il momento della preghiera
poi recitare una sacra canzoncina
in cui lodiamo il piccolo Bimbo Santo...
«È arrivata finalmente l'aspettata notte,
ed in alto splendono le luci delle stelle,
l'albero del nostro Gesù bambino
l'hanno portato gli Angeli del Cielo.
Ti ringraziamo Bambino di Betlemme
per il grand'amore del Tuo Cuore
e con il coro d'Angeli del Cielo
il Tuo Santo Nome oggi lodiamo.
Anche se passerà questo natale
Resta sempre con noi, per favore,
Ti ringraziamo d'amare ancora
questa nostra piccola famiglia!...»

II^ classificata al Concorso «Natale a Vada 1995» dell'Accademia Italiana «Gli Etruschi», 1995. Dalla p. 233 dell'Antologia «La gatta sul divano», Edizione Lisi, 1996. e dall'Osservatorio Letterario - Ferrara e l'Altrove.

natale

4.0/5 (1 voto)

inviato da Melinda TamàS-Tarr, inserito il 27/07/2004

Pagina 2 di 3