Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te!

Monaci Benedettini Silvestrini

Sabato della II settimana di Quaresima (10 marzo 2007)

Michea invita il Signore a prendere in mano il destino del Popolo, come già avvenuto in passato con l'uscita dall'Egitto. Perdonando i peccati, Dio si impegna a conservare l'antica sua benevolenza, iniziata con Abramo e con i padri, fin dai tempi antichi. Il presente testo illustra la sostanza di una Storia che è Storia sacra, nelle quale tutto rivela la presenza e l'azione di Dio. Tutte le epoche storiche, per il credente, trasmettono un messaggio di fede e di speranza; nessuno è abbandonato, perché Dio è fedele. Nel Vangelo Luca propone la parabola dei due figli che sono oggetto dell'amore e della misericordia del padre. Il figlio minore ha preferito elaborare la vita secondo un suo progetto che, presto, gli cancellerà la sua identità di famiglia, se non addirittura quella di uomo libero. La decisione di ricuperare il suo essere lo orienta nuovamente verso il proprio padre; questo elimina ogni distanza, perché era rimasto sempre in attesa, e lo accoglie in una atmosfera di festa. In questo modo Gesù rivela la condotta di Dio Padre; purtroppo il "figlio maggiore" (farisei e scribi) non accetta di vedere reintegrato, nella casa di famiglia, colui che aveva sbagliato e successivamente si era ravveduto. La Quaresima ci insegna a non rassegnarci e a non considerare definitivo un allontanamento da Dio o una indifferenza nei confronti della comunità.