Paolo De Martino

Lunedì della V settimana di Pasqua (11 maggio 2020)

Perché ti sei rivelato a noi e non al mondo?

Anch'io mi pongo questo quesito, spesso.

Me lo chiedo quando incontro persone trasparenti, grandi uomini assetati di fede, pieni di autenticità e di bene e che non riescono ad abbandonarsi alle mani di Dio e si dicono non credenti.

Me lo chiedo quando vedo persone crocefisse al dolore senza la speranza della resurrezione.

Me lo chiedo quando vedo i buoni travolti dalla malvagità degli uomini disperarsi perché nel loro orizzonte manca lo sguardo sereno di Dio benedetto.

Me lo chiedo, certo, e non so darmi risposta.

Gesù, però, sa come rispondere a Giuda.

Gli apostoli hanno potuto conoscere il Padre perché hanno amato il Figlio e si sono lasciati abitare dalla Parola.

Sì, se abbiamo avuto la gioia immensa di essere abitati dalla tenerezza di Dio, è proprio perché siamo stati capaci di amare.

Ho solo un consiglio da dare a chi vuole credere e non ci riesce: ama.

Tutti possiamo amare.

È la cosa più spontanea che portiamo nel cuore e l'amore e l'accoglienza della Parola ci conducono verso Dio.

Se il Signore si è rivelato a noi, colmando il nostro cuore di consolazione e di desiderio, è perché, amandolo e amando i fratelli, possiamo indicare loro lo stesso sguardo, lo stesso sorriso.

Siamo portatori di Dio amici...